Le allegre analisi clinithe del Belgio di Fabio Galvano

Le allegre analisi cliniche del Belgio Scandalo dei laboratori: test sbagliati, medici e biologi sotto accusa Le allegre analisi cliniche del Belgio DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Malato, addio; e in Belgio si parla di «scandalo dei laboratori». Un'indagine svolta da TestAchats, rivista mensile dell'associazione del consumatori, rivela un diffuso malessere — fatto di incompetenza e di allegra approssimazione — nel mondo della biologia clinica. Il 30 per cento delle analisi mediche affidate a 54 centri di Bruxelles e delle altre maggiori città hanno dato risultati sbagliati, tali in qualche caso da compromettere diagnosi e cure; per non parlare dèi costi, nel 23 per cento del casi eccessivi e del tutto sproporzionati ai tariffari ufficiali. Ne è nata una polemica che investe l'intero mondo ospedaliero, che intacca la fama del sistema sanitario belga (considerato uno dei più moderni d'Europa) e che risveglia i fantasmi di un analogo grido d'allarme suscitato nel 1979. Le conclusioni sono amare: in nove an¬ ni, tutto sommato, troppo poco è cambiato. n primo test consisteva in un esame del sangue, alla ricerca di anticorpi che segnalassero la presenza di epatite B. Su 54 laboratori, in un'analisi che in genere riveste carattere di particolare urgenza, soltanto 4 hanno fornito il loro responso il giorno stesso o l'indomani, mentre 13 hanno fatto attendere una settimana e 6 hanno fatto sfumare nel nulla la richiesta, senza mai dare nè risposta nè spiegazioni. Peggio, soltanto 39 hanno risposto in modo corretto (positivi dovevano risultare quelli del «marito» e negativi quelli della «moglie»); ma 3 laboratori hanno dato una risposta sbagliata e altri 4 sono addirittura riusciti a invertire i risultati fra marito e moglie. Secondo test: dagli stessi campioni di sangue determinare la presenza di dieci sostanze. Il responso, nel complesso, è stato rapido: due la¬ boratori su tre lo hanno dato entro le 72 ore. Ma su 54 laboratori, soltanto 30 hanno fornito risultati ineccepibili: altri 15 hanno commesso errori più o meno gravi, mentre tre laboratori hanno sbagliato in modo tale da far pensare a uno scambio accidentale di campioni. Quattordici dei laboratori, inoltre, non hanno eseguito tutti i controlli richiesti. Terzo test, un esame delle urine con trabocchetto. Con una richiesta medica dell'analisi fatta a nome delia «moglie», si forniva un campione su cui appariva il nome del «marito». Dei 54 laboratori, soltanto 9 hanno reagito correttamente segnalando l'anomalia al medico; altri 6 hanno risposto in modo formalmente corretto, affermando di non avere mai ricevuto il campione indicato dalla richiesta di analisi. Oli altri, invece, hanno proceduto come se nulla fosse. E i risultati? Anche quelli delu¬ denti: su 42 laboratori che hanno svolto l'analisi, soltanto 15 hanno azzeccato la presenza del germi ricercati, mentre 13 hanno dato risultati inutilizzabili o totalmente sbagliati. L'indagine ha fatto vittime celebri, che si difendono accusando la metodologia seguita da Test-Achats. Ma il «malessere» segnalato va ben oltre gli angusti confini della stretta casistica segnalata: chiama in causa medici e biologi, nonché la legge belga, la quale — si scopre—non pretende che sia un biologo a dirigere questo tipo di laboratorio. Si parla, come sempre in questi casi, di riforme, di sanzioni, di controlli urgenti da parte dello Stato. L'ordine dei medici non sa che atteggiamento adottare, ma si spinge ad ammettere che quello delle analisi è un «business» colossale, costretto come tale a rispondere a esigenze commerciali Fabio Galvano

Luoghi citati: Belgio, Bruxelles, Europa