De Cuéllar stizzito ha lasciato Ginevra

De Cuéllar stizzito ha lasciato Ginevra De Cuéllar stizzito ha lasciato Ginevra Nominato un sostituto - Àncora bloccato il negoziato Iran-Iraq GINEVRA — n segretario generale delle Nazioni Unite Perez de Cuéllar ha lasciato Ieri pomeriggio Ginevra per Lisbona senza essere riuscito a superare l'ostacolo sul quale si sono arenati i negoziati di pace fra Iran e Iraq. Ha nominato al suo posto un rappresentante speciale, l'ambasciatore svedese Jan Eliasson, ma si è detto pronto a tornare a Ginevra 'anche domani», se le due parti ne ravviseranno la necessità. La conferenza stampa nella quale de Cuéllar ha annunciato le sue decisioni è stata contrassegnata da un piccolo incidente. Un giornalista arabo di nazionalità americana, che segue la conferenza per un giornale arabo di Parigi, ha chiesto al segretario generale se non gli sembrava inopportuno abbandonare la trattativa in questo momento per un impegno di secondaria importanza, qual è l'appuntamento con il presidente portoghese Mario Soares. Perez de Cuéllar ha risposto rivendicando il diritto di programmare come meglio crede i suoi impegni. Ma siccome il giornalista insisteva, il segretario generale ha tagliato corto: «Afa vuole venire lei al mio posto? Io non ho lezioni da prendere da nessuno», ha detto visibilmente innervosito. Il segretario generale ha dovuto comunque ammettere che la trattativa segna il passo. "Il negoziato è in questo momento difficile e complesso — ha deti»—l'ostacolo principale è la mancanza di fiducia fra le due parti: una sfiducia che viene da lontano, poiché il problema è vecchio di decenni, se non di secoli». In sette giorni, in effetti, il ministro degli Esteri iracheno Tarek Aziz e quello iraniano Ali Akbar Velayati sono rimasti insieme per non più di sei ore. Per il resto la trattativa si è snodata secondo la formula delle consultazioni separate, condotte da de Cuéllar con le due delegazioni, e — a partire da domenica — con colloqui a livello degli esperti, ai quali i due ministri non assistevano nemmeno. n blocco si è registrato durante l'esame del primo punto della risoluzione 598, che costituisce la base del negoziato. Le richieste irachene di approfondire il problema della libertà di navigazione nel Golfo e di iniziare al più presto i lavori di bonifica dello Shatt-el-Arab sono state respinte dagli iraniani, e de Cuéllar non è riuscito a trovare una formula di compromesso accettabile per le due parti. Ad ogni modo, il segretario generale non considera perduta la partita. «Ogni cosa è possibile — ha detto — e io resto ottimista. Le due parti hanno manifestato una sin¬ cera volontà di riuscire, e questo è un elemento incoraggiante. Non bisogna essere impazienti: sapevamo dall'inizio che il negoziato avrebbe richiesto molto tempo. Quello sull'Afghanistan, per fare un esempio, è durato sette anni. L'Onu non può imporsi alle parti, ma continuerà i suoi sforzi per ridurre, nella misura del possibile, il divario che le separa». • In assenza di de Cuéllar, la trattativa sarà condotta da Jan Eliasson, ambasciatore di Svezia presso le Nazioni Unite, che fu il «braccio destro» di Palme nel periodo in cui il premier svedese tentò, per conto dell'Orni, di mettere fine alla guerra del Golfo. Perez de Cuéllar lo ha presentato come un diplomatico dotato di molta esperienza, gradito alle due parti, insomma 'l'uomo giusto al posto giusto». Non si sa ancora ce la trattativa continuerà a Ginevra o se passerà invece fra qualche giorno a New York, dove Eliasson risiede abitualmente. La stessa permanenza a Ginevra dei due ministri degli Esteri è in forse. Entrambi avevano detto di essere disposti a seguire di persona i colloqui «a tempo indefinito», ma forse, vista la piega presa dal negoziato, preferiranno rientrare nelle rispettive capitali delegando i loro poteri a qualche collaboratore. (Ansa)

Persone citate: Ali Akbar Velayati, Eliasson, Jan Eliasson, Mario Soares, Palme, Perez, Perez De Cuéllar, Tarek Aziz