Diecimila per l'addio alle Frecce

Diecimila per l'addio alle Frecce Solenni funerali nel tempio ossario di Udine per i tre piloti morti a Ramstein Diecimila per l'addio alle Frecce Spadolini, Zanone e le massime autorità militari alle esequie - Monsignor Boriiceli» parla di «imponderabilità quanto mai pesante dell'errore umano» - Il presidente del Senato manifesta «stima e affetto» alla Pattuglia DAL NOSTRO INVIATO UDINE — C'è tanta gente, nel tempio ossario e fuori, per i funerali dei tre piloti della pattuglia acrobatica italiana caduti in,Germania,. Si calcola che in tutto siano oltre 10 mila persone. Molte sono venute dal paesi della zona intorno a Rivolto, dov'è la base delle Frecce Tricolori. La popolazione friulana si mescola con gli uomini in divisa, che formano cordoni e picchetti, nella partecipazione a questa cerimonia dominata dalle immagini della tragedia di Ramstein. -.. Ci sono il ministro della Difesa Zanone ed il presidente del Senato Spadolini, i capi di Stato Maggiore della Difessa, ammiraglio Mario Porta, dell'Aeronautica, ' generale Franco Pisano, dell'Esercito, generale Ciro De Martino, e della Marina, ammiraglio Sergio Majoli. Sono venuti anche i comandanti generali dell'Arma dei carabinieri, Jucci, e della Guardia di Finanza, Pellegrino, e il consigliere militare del Presidente della Repubblica, generale Nardi ni. Davanti all'altare, sotto l'alta volta del tempio ossario, le salme dei tre piloti delle «Frecce»: tenente colonnello Mario N aldini, capitano Giorgio Alessio, tenente colonnello Ivo Nutarelli. Le bare avvolte nelle bandiere tricolori, e sopra i cuscini i berretti e gli spadini. Davanti, le rose e i garofani rossi, i gigli gialli. Di lato, i corazzieri che reggono la corona inviata dal Presidente della Repubblica. Una bambina passa rapida tra le bare è depone su ciascuna un mazzolino di fiori. Sui banchi, la fila dei familiari delle tre vittime. C'è un silenzio che mette i brividi. Zanone e Spadolini si fanno incontro ai parenti di Naldini, Alessio e Nutarelli: un lungo stringere di mani. Di fronte al ministro e al presidente del Senato, si raggruppano i piloti superstiti delle Frecce Tricolori, i volti segnati. Portano loro solidarietà alcuni rappresentanti delle pattuglie acrobatiche francese e canadese: sono arrivati in mattinata a Rivolto, a bordo di un solo aereo. Riempie il tempio un canto eseguito dal coro degli alpini della « Julia». Poi, gli squilli di -tromba. Celebra il rito l'ordinario militare, mons. Gaetano Boriiceli!. Ed è una cerimonia che sembra contenersi entro le regole di comportamento militare, quasi austera. Nelle parole di mons. Bonicelli, che riporta il messaggio inviato dal Papa, pochi accenni alla tragedia che ha sconvolto Ramstein e la pattuglia acrobatica italiana. L'ordinaria parla di «imponderabilità quanto mai pesante dell'errore umano», aggiungendo, che «siamo oggi interpellati sul limite estremo». Ma le frasi sono inserite in un discorso generale, sulle vicende dell'uomo. Più avanti, mons. Bonicelli invita alla preghiera «per i piloti, per le vittime e i feriti di Ramstein». Se la cerimonia è molto composta, la partecipazione della folla è carica di emozioni. Quando si conclude il rito, nel tempio esplode un applauso. E quando i piloti portano fuori a spalla le bare, il battimani è più prolungato. I ragazzi e le ragazze del gruppo «Stelutis di Udin», nel costumi friulani, provocano una piccola pioggia di petali di rose. Le bare vengono deposte su tre autocarri dell'Aeronautica, che partono per Rivolto: di là saranno trasportate ai luoghi di origine delle vittime, per la sepoltura. n ministro della Difesa si limita a dichiarare di aver voluto esprimere alle Frecce Tricolori, «nell'ora della tragedia e della sfortuna», il suo sentimento «di solidarietà e di fiducia». Della «Pan» parla brevemente il presidente del Senato: «La mia presenza qui ha anche un significato di stima e di affetto nei confronti della pattuglia acrobatica nazionale. Ho conosciuto personalmente i suoi componenti». Spadolini rammenta che, quand'era ministro della Difesa, assistette una ventina di volte alle esibizioni delle Frecce Tricolori. E ricorda quell'estate dell'86, quando la pattuglia rientrò dagli Stati Uniti dopo una serie di manifestazioni. "Rivolsi ai piloti parole di apprezzamento, perché era un reparto di alta specializzazione e aveva un legame profondo con la popolazione. Un vincolo di cui è stato un segno anche l'intensa partecipazione della gente a questi funerali». Si domanda anche a Spadolini se le Frecce Tricolori «sopravviveranno». «Come presidente del Senato, non mi pronuncio: la materia è di competenza del Governo e del Parlamento. Comunque, un dibattito si apre, e investe il problema di garantire una maggiore sicurezza, perché non si ripetano tragedie come quella di Ramstein». Tuttavia, gli svizzeri hanno invitato le «Frecce» a non partecipare alla manifestazione di Friburgo. Un senso di sfiducia? «Non direi — risponde Spadolini —. Voglio pensare che quella decisione sia stata presa sull'onda dell'emozione». Giuliano Marchesini Udine. Il capitano Raineri (a sinistra), l'ufficiale che segue da terra le esibizioni delle «Frecce tricolori», piange accanto al familiari dei piloti durante la cerimonia funebre

Luoghi citati: Germania, Stati Uniti, Udine