Con quella a taglia a Bolzano vogliamo vincere l'omertà» di Francesco Fornari

«Con quella taglia a Bolzano vogliamo vincere l'omertà» Gli imprenditori spiegano perché sono scesi in campo «Con quella taglia a Bolzano vogliamo vincere l'omertà» Reazioni contrastanti dalle forze politiche - li msi: non servirà - Il pei: aiuterà la convivenza DAL NOSTRO INVIATO . BOLZANO — L'Associazione degli industriali della provincia di Bolzano ha stanziato una taglia di 10 milioni per chi aiuterà la giustizia a smascherare i terroristi autori degli attentati dinamitardi: 13 dall'inizio dell'anno contro tralicci elettrici, condutture idriche, abitazioni di uomini politici locali, binari ferroviari, edifici pubblici C'è già chi, con macabro umorismo, dice che i 10 milioni se li è aggiudicati il gruppo «Ein Tirol» che proprio ieri mattina, a poche ore dall'annuncio dèlia taglia, ha rivendicato la paternità dell'attentato alla condotta forzata dell'Enel di Lana, alle porte di Merano. Come dire che anche con la taglia non si potrà ottenere nulla di più. Di questa opinione è l'on. Andrea Mitolo, missino: «Mi auguro che possa servire, ma ho molti dubbi. In Alto Adige c'è troppa omertà nell'ambiente in cui vengono predisposte le bombe e scelti gli obiettivi. Sono molto scettico perché questa gente ha una sua compattezza politica ed ideologica e, inoltre, 10 milioni non sono molto invitanti per chi deve correre certi rischi». Polemico, l'on. Mito| lo aggiunge: «7n Alto Adige si vive male: anche se non lo fanno vedere apertamente, gli italiani vivono in uno stato di tensione, di preoccupazione. Ma non solo per le bombe: ormai sono stati messi in condizione di inferiorità rispetto ai tedeschi in una provincia che gode di un'autonomia politica ed amministrativa che pochi altri hanno in Europa». Di parere opposto il segretario della Federazione comunista Giancarlo Galletti: «Nonostante gli attentati, noi siamo convinti che la convivenza in Alto Adige fra italiani e tedeschi può e deve essere attuata. Perciò ogni azione tesa ad isolare il terrorismo di vecchia o nuova maniera, non dimentichiamo che le bombe qui scoppiano da 40 anni, è utile per creare un clima di distensione fra i due gruppi etnici. Questa iniziativa è utile proprio a questo proposito: dovrebbe stimolare un'azione comune fra tutti gli abitanti e dare un fattivo contributo alle forze dell'ordine». Gioacchino Fraenkel, della comunità di lingua tedesca, direttore dell'Associazione industriali, spiega perché è stato deciso, all'unanimità, di porre una taglia. «Volevamo fare un gesto plateale per dire pùbblicamente che siamo contro questi atti terroristici. Da qualunque parte vengano. Vorremmo che altri ci seguissero per rendere più consistente il premio. Questo è anche un modo per dimostrare la volontà di una convivenza pacifica fra italiani e tedeschi: crediamo che la stragrande maggioranza della popolazione condivida questa volontà». Preoccupato per l'aggravarsi della situazione — «vivere una rivoluzione è drammatico», dice — il dottor Fraenkel è certo che . l'iniziativa «servirà a sbloccare l'attuale stato di crisi. Finora sono circolate troppe voci, si è detto tutto e il contrario di tutto. Forse adesso chi sa troverà il coraggio di parlare. Io non credo che in Alto Adige trionfi solo e sempre l'omertà». La rivendicazione dell'attentato di Lana da parte del gruppo «Ein Tirol» è avvenuta con quattro lettere, spedite il 27 agosto, tre da Innsbruck, una da Mezzocorona, in provincia di Trento, alla sede della Rai, alle redazioni dei giornali Alto Adige e Dolomiten, alla sede provinciale della de. All'interno, su volantini già utilizzati per rivendicare altri due attentati avvenuti un mese fa, le solite frasi deliranti, scritte col normografo (come d'abitudine per questo gruppo) e in tedesco. Richiami al diritto all'autodecisione, richiesta delle dimissioni di Silvius Magnago, fondatore e presidente della Svp, minacce agli italiani. Slogans e svastiche nazisti, una frase arrogante: «Meglio Cossiga vivo a Roma che morto a Merano-. Ogni lettera è firmata col nome di un terrorista: Georg Klotz, Sepp Kerschenbaumer, Georg Pirchner, tutti deceduti. Sono in corso intanto le analisi, affidate dal sostituto procuratore Cuno Tarfusser a due chimici, sulle buste di schinkenururst sequestrate martedì dai carabinieri in un supermercato di San Lorenzo di Sebato, nella periferìa di Brunico, dopo che una telefonata anonima aveva avvertito che alcune erano state avvelenate. Una busta del salame, contrassegnata da un adesivo rosso, presenta macchie giallastre di origine sospetta, ma gli inquirenti nutrono parecchi dubbi sull'autenticità della rivendicazione fatta a nome del solito gruppo «Etn Tirol». Questo tipo di terrorismo, infatti, non rientra nella strategia del gruppo. Francesco Fornari

Persone citate: Andrea Mitolo, Cossiga, Cuno Tarfusser, Georg Klotz, Georg Pirchner, Giancarlo Galletti, Sepp Kerschenbaumer, Silvius Magnago