Autofocus, cos'è e perché conviene

Autofocus, cos'è e perché conviene Autofocus, cos'è e perché conviene DOPO qualche scetticismo iniziale, la maggior parte degli «addetti ai lavori» e molti appassionati si sono accorti con un certo stupore che la messa a fuoco automatica, introdotta in modo decisivo nel 1985, funziona davvero bene già nei primi apparecchi reflex che la propongono. Oli stessi costruttori giapponesi, accortisi che per. tenere vivo il mercato ci vogliono novità vere, hanno pensato che, non potendo creare altri automatismi, conveniva ridisegnare la macchina fotografica dandole nuove forme: sono nate così le reflex con obiettivo non intercambiabile (capostipite è la Kyocera-Yashlca Samurai) che somigliano un poco a telecamere. Proprio in queste settimane stanno però arrivando nei negozi italiani apparecchi che lasciano intravedere altre due possibili vie che i costruttori seguiranno per offrire ancora novità nel prossimo futuro: messa a fuoco più rapida, perfetta anche al buio, che collabora alla esposizione, e possibilità dì programmare l'apparecchio come un computer. La Minolta, dopo avere aperto la strada della messa a fuoco automatica moderna, cérca di riprendere le distanze dai concorrenti con 1 modelli Dynax 70001 e 30001. La velocità dell'autofocus è una volta e mezzo più alta che per la vecchia 7000 ed è favorita da un Illuminatore agli infrarossi in caso di luce scarsa; tre sensori scelgono . il punto di messa a fuoco per evitare errori nelle inquadrature verticali e nel caso classico delle due persone affiancate, quando l'automatismo spesso finisce con il focheggiare sullo sfondo. Questo sistema dei tre sensori è usato ora anche da un più economico e semplice apparecchio compatto 35 mm,laChlnon3001. Tornando alla Minolta, la 70001 calcola perfino di quanto 11 soggetto si sposta nel pochi Istanti necessari perché si alzi lo specchio e inizi l'esposizione. H sistema di messa a fuoco comunica a quello di esposizione quale è il soggetto principale, In modo che dosi la luce senza farsi ingannare. L'apparecchio ha anche una piccola fessura, quasi il «drive» di un computer, dove inserire schede che programmano la fotocamera per particolari tipi di ripresa. Un altro apparecchio nuovissimo è la F-801 della Nikon, che offre qualcosa di simile alle schede Minolta con uno speciale dorso: Ciò, oltre alla impressione della data sul fotogramma, permette un ampliamento delle capacità della F-801: «bracketing» automatico, cioè una serie di scatti con esposizioni differenti per centrare quella perfetta anche in condizioni Impossibili, e scatto automatico quando il soggètto si trova a fuoco in un punto scelto in precedenza. Quest'ultima Nikon offre l'incredibile tempo di 1/8000 di secondo, la capacità di mettere a fuoco perfino quando 11 fotografo non vede quasi quello che inquadra per la mancanza di luce ed è stata progettata per convertlre.all'autofocus 1 professionisti più legati alla tradizione. Vanno segnalati anche i progressi dei costruttori di ottiche universali che rendono autofocus le fotocamere normali perché tutta l'elettronica e 1 meccanismi sono nell'obiettivo. Tamron presenta uno zoom 70-210 f/4 che sfrutta il movimento di lenti inteme per rendere rapidissima la messa a fuoco. La Sigma, che era stata portata in tribunale dalla Minolta, ha invece potuto dimostrare di non avere copiato nessuna soluzione coperta da brevetto e di averne anzi trovate di nuove e originali. Andrea Donati Foto di Helmut Newton (da «Photo»). Oggi anche molti professionisti scelgono l'autofocus

Persone citate: Andrea Donati Foto, Helmut Newton