Tentazioni naturali nelle placide Tremiti di Gigi Padovani

Tentazioni naturali nelle placide Tremiti Scopriamo l'ambiente incontaminato dell'arcipelago Tentazioni naturali nelle placide Tremiti PRIMA un richiamo sordo, un rantolo quasi umano. Poi vagiti striduli e lunghi, simili al pianto di un neonato. Dallo strapiombo di settanta metri sul mare, nel buio della notte senza luna, i canti delle Diomedee irrompono sulla pineta e lasciano inquieti e stupefatti. Siamo sul costone della Cala del Bue Marino, all'estremo lembo di Nord-Est di San Domino, la più grande delle quattro isole dell'arcipelago delle Tremiti. La gita notturna per ascoltare il vocìo notturno delle Berte maggiori (nome scientifico Calonectris Diomedea, della famiglia delle procellaridi) è una delle più suggestive avventure di una vacanza con tentazioni naturalistiche in questo picco¬ lo paradiso mediterraneo appartato e ancora lontano dalle mode. Proprio le urla di questa sorta di gabbiani — ma di colore più scuro e dalle lunghe ali —, che di giorno volano alla ricerca di pesce azzurro e tornano nei loro nidi soltanto al tramonto, hanno originato la leggenda legata al nome delle isole nell'antichità: le Berte sarebbero le anime dei guerrieri di Diomede, trasformati da Venere in uccelli dopo la fuga da Argo. Ma le sorprese che la natura offre alle Tremiti sono tante: dalla vegetazione mediterranea, alle colonie di 28 tipi di uccelli (poiane, gheppi, falchi pellegrini, gabbiani reali, piccioni, rondoni e tanti altri) alle grotte marine dai colori cangianti. Dopo secoli di utilizzo co- me colonia penale (durante il fascismo vi soggiornò anche Pertini), lasciato l'isolamento d'un tempo, le quattro isole Tremiti (l'antico capoluogo San Nicola, la turistica San Domino, la disabitata Caprara e la lontana Pianosa, una pietraia verso la Jugoslavia) appaiono al visitatore come in bilico fra la tranquillità dell'oasi naturale e i pericoli del turismo di massa. Facili da raggiungere, senza più problemi di carenza d'acqua d'estate, sono sempre vietate alle automobili e il cemento le ha toccate in mbdo limitato. Ma nello stesso tempo vengono prese d'assalto dal turismo di giornata e rischiano di soccombere sotto progetti di porti turistici e lottizzazioni. Il consiglio è di non andarci dal mattino alla sera, ma di fenrfarsi qualche giorno in uno degli alberghi o delle pensioni di San Domino, specie in questo periodo di fine stagione. San Domino è l'isola più turìsticizzata, con alberghi, ristoranti e (purtroppo per le orecchie dei villeggianti) una discoteca all'aperto. Offre calette con acque chiarissime: al mattino si può fare il bagno a Cala dello Spido o a Cala Matano, o più avanti allo Scoglio dell'elefante o alla Cala dello Zio Cesare; al pomeriggio sono illuminate dal sole fino a tardi Cala Tramontana o Cala degli Inglesi. C'è una sola spiaggetta, vicino al porto, spesso affollata. Lunghe passeggiate sono possibili nella foresta di pini d'Aleppo, che — come ricorda il prof. Luigi Colangeli, dell'Orto botanico di Roma, che ha organizzato una settimana ecologica al villaggio del Touring — si trovano in Italia soltanto alle Tremiti e in altre due località della Sardegna. Ricchissima la vegetazione mediterranea, con macchie di elicriso, dal forte profumo aromatico, e poi mirto, lentisco, cappero, erica e una pianta endemica delle Tremiti: la centaurea diomedea, un cespuglio grigio verde dal fiore viola. E ancora il finocchio marino (crithmum maritimum). Non si dimentichi una gita in barca intorno all'isola, per vedere il famoso Architiello e le grotte (delle Viole, del Bue Marino, delle Murene). San Nicola. E' l'antico capoluogo dell'isola: lo si potrà visitare seguendo l'escursione guidata dal prof. Pio Fumo, uno studioso di queste isole, assai polemico con le passate amministrazioni e con chi attenta ai beni artìstici e naturali delle isole. Tra San Domino e San Nicola, dove in genere attraccano aliscafi e motonavi, c'è un braccio di mare di poche centinaia di metri, servito dalle motobarche dei traghettatori. Alla piazza del paese, dove si affaccia il castello-abbazia e la torre angioina, si arriva attraverso un tortuoso camminamento attraverso i bastioni fortificati, tra porte imprendibili e scorci di grande suggestione. Nella chiesa di S. Maria a Mare un polittico veneziano e la Croce Tremitise dell'XI secolo. Quindi i chiostri benedettini, in parte distrutti e poi, sulla sommità, la necropoli greco-romana a pochi passi dalle tombe dei Ras libici, confinati qui nel 1911 e morti di tifo, che originarono l'assurdo attacco terroristico al faro dell'anno scorso. In pochi metri, secoli di storia. Capraia. E' completamente disabitata, salvo i conigli selvatici che i tremitesi sanno cucinare in modo speciale, con i capperi che vi crescono e danno il nome al- l'isola. Bellissima la Cala dei Turchi, una specie di piscina naturale, dove Solimano approdò quando tentò di assediare U convento-fortezza dei benedettini, ma ne hi cacciato. Pianosa. Dista 12 miglia dalle altre tre, e porta lo stesso nome della più grande isola nell'arcipelago toscano. C'è un progetto del ministero della Marina mercantile di trasformarla in riserva e questo potrebbe fermare la pesca di frodo, specie d'inverno. n sindaco delle Tremiti, Giuseppe Calabrese, è d'accòrdo con il parco marino, anche se avanza qualche idea di un porto turìstico («ma piccolo, da 50 posti, tra San Domino e San Nicola», dice) e promette che presenterà finalmente il piano regolatore, grazie alla cui mancanza, però, non si è più costruito. E per la prossima stagione annuncia una convenzione per mandare in continente i rifiuti: bottiglie di plastica, sacchetti, cartacce, che i pendolari degli aliscafi abbandonano ogni giorno in alcune zone della pineta. E còsi forse non si vedranno più gli ospiti del villaggio Touring — come è successo quest'anno — armati di stecchi e sacchi delle immondizie e impegnati in una «azione ecologica». Gigi Padovani 3W;M.;Piano$8 ^■■■/tiwaim GM9M» j) S. Severo - Manfredonia FOGGIA» Tremiti: l'isola di San Domino, sullo sfondo San Nicola

Persone citate: Aleppo, Cala Matano, Caprara, Giuseppe Calabrese, Luigi Colangeli, Mare, Pertini, Solimano, Turchi

Luoghi citati: Isole Tremiti, Italia, Jugoslavia, Manfredonia, Roma, Sardegna