Nîmes, è di passaggio l'Olanda
Nîmes, è di passaggio l'Olanda Ottantacinque opere da Eindhoven al Musée des Beaux-Arts Nîmes, è di passaggio l'Olanda IN attesa che la città abbia un nuovo museo d'arte contemporanea, ora in costruzione su progetto di una grande firma, l'architetto Foster, ne fa le veci il vecchio, splendidamente restaurato, Musée des Beaux-Arts, a due passi dalla famosa arena romana. Fino al 10 novembre questo museo, che ha in programma di fare della intraprendente cittadina del Midi francese un punto di passaggio obbligato del traffico artistico internazionale, ospita — in due tornate, la prima fino al 28 agosto, la seconda dal 10 settembre al 1° novembre — la collezione del Van Abbemuseum di Eindhoven. Questa collezione olandese, ci tiene a dire il direttore del museo d'arte contemporanea di Nimes, Robert Calle, non è arrivata in Francia per caso. E' un esempio che la città francese si propone di seguire. Il Van Abbemuseum è legato alla liberalità del fabbricante di sigari Henri Van Abbe che nel 1936 donò a Eindhoven un museo con una collezione di grande rilevanza artistica, che si è poi arricchita con gli acquisti dei tre direttori che, nel tempo, si sono succeduti alla guida del museo olandese: Edy de Wilde (1946'63), Jean Leering (1964-74) e Rudi Fuchs (1975-'88) che è anche l'odierno direttore del museo del Castello di Rivoli. A Nimes si vede, in sostanza, come questi acquisti siano stati in sintonia con le correnti artistiche che andavano man mano affermandosi nei vari periodi. Nelle due tornate di esposizione vengono esposte opere dei principali movimenti della seconda metà del nostro secolo. Scuola di Parigi, Cobra, Pop Art, Arte Povera e così via, fino alle tendenze europee emerse negli Anni Ottanta. Questa mostra in due tempi vede passare, nel complesso, opere, tutte di notevole qualità, di 85 artisti: si va da Mondrian a Chagall, a Kandinsky, Delaunay, Léger, Braque, Beckmann, Moholy-Nagy, Picasso, da Mirò a Bacon, da Kounellis a Kiefer. e. tol. Marc Chagall: «Hommage à Apollinaire»
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