Viaggio in Olanda da un museo all'altro di Angelo Dragone

Viaggio in Olanda da un museo all'altro Rembrandt, Van Gogh, Vermeer, ma anche dighe e carillons: un itinerario nelle grandi sale di un piccolo Paese Viaggio in Olanda da un museo all'altro IN proporzione al territorio e ai poco più di quattordici milioni di abitanti l'Olanda si è ben meritata il titolo di «Paese dei Musei» assegnatole quest'anno: ne possiede oltre ottocento. Grandi e famosi come il Rijksmuseum (Museo nazionale) di Amsterdam, con intere sezioni d'arte europea e orientale, dal XV al XDC secolo, e opere celeberrime come la Ronda di notte di Rembrandt; o decisamente toccanti come il Rijksmuseum Vincent Van Gogh, che tra temi e cronologia offre un quadro esauriente di quanto il maggior artista olandese dei tempi moderni abbia creato in patria e in Francia; o meno noti ma sorprendenti come, a Utrecht, quello dedicato agli orologi con carillons c strumenti musicali automatici, dai violini agli organetti da strada; per non dire del piccoli come, a Utrecht stessa, la casa dell'architetto Rietveld legato al gruppo de Styi di Piet Mondrian e di van Doesbourg. Non esiste dunque centro di qualche importanza che non abbia il suo museo: tutti interessanti a volte curiosi e divertenti di cui sono protagonisti spesso l'artigianato o i giocattoli dai soldatini di piombo alle bam- bole e ai salvadanai la marinerìa e la storia della scarpa, col reperto archeologico (come al Museo delle Terme di Heerlen dove un'intera mostra è stata dedicata alla strada commerciale romana da Boulogne-sur-Mer a Heerlen) e i mestieri Insomma, com'è sempre, ogni museo — quelli d'arte compresi dove i contenuti diventano culturalmente anche più emblematici—vuol essere una testimonianza di vita perfino quotidiana, senza la quale non si può mai capire fino in fondo proprio l'arte dei grandi, da Frans Hals e Rembrandt a Vermeer, che più hanno saputo interpretare la civiltà del loro tempo. Proprio per questo un viaggio, anche breve, per i musei olandesi — può anche essere utilizzata la carta annuale dei musei (12,50 fiorini fino a 25 anni, il doppio per chi li supera) che consente l'ingresso gratuito in 350 musei olandesi — potrebbe utilmente iniziare da una visita ai «lavori del Delta» e dal museo Ir. J. W. Topshuis che sorge nella regione dello Zeeland sull'isola artificiale Neeltje Jane costruita apposta per la realizzazione di quella singolare «opera d'arte» ch'è lo sbarramento a saracinesche mobili messo in atto contro le spaventose tempeste dell'Oosterschelde che, abbattendosi su duecentomila ettari di terreno, ancora nel 1953 avevano fatto 1835 vittime. Questo capolavoro di ingegneria idraulica — inaugurate nell'ottobre del 1986 dalla regina Beatrice — riassumeva un'esperienza di secoli, tenendo però conto anche d'ogni più moderna risorsa tecnico-scientifica. Non meno ammirevole del complesso sistema ingegneristico costituito da 65 giganteschi piloni e da 62 saracinesche mobili d'acciaio (larghe ciascuna 42 metri e con altezze variabili da poco meno di 6 a 12 metri) con controllo centralizzato elettronico, è che in tal modo si è consentito insieme di mantenere aperte le indispensabili vie di navigazione e di preservare l'ambiente ecologico. Frutto d'una avanzata tecnologia è anche l'Euromast di Rotterdam: il più alto belvedere (185 metri) che una città europa possa vantare. Con la torre primitiva di 104 metri, eretta nel 1960 a tempo di primato, in soli 23 giorni un'ora e 59 primi aveva fin da allora manifestato la sua vocazione turistica, confermata dieci anni dopo quando — frutto d'una collaborazione svizzero-olandese-tedesco occidentale — venne sopraelevata, dotando la parte terminale della torre spaziale d'una cabina rotante, capace di 32 passeggeri. Non deve quindi stupire se, incominciando anche dall'architettura, l'Olanda gode d'un posto tutto suo nella stessa storia dell'arte contemporanea. Proprio a Rotterdam la «Casa bianca», costruita nel 1897-98 da Molenbr oek, con i suoi 40 metri costituisce il primo grattacielo sorto in Europa. Bisogna però aver visitato a Utrecht la Casa Sehròder di Gerrit Thomas Rietveld — il falegrame autore nel 1919 della famosa Sedia Rosso-blu, esemplare interpretazione dello spirito neoplastico di «De Stijl» teorizzato da T. Van Doesburg e Piet Mondrian (prima di un avvicinamento al razionalismo) — per capire 11 senso delle cubiche case-albero di Piet Blom sorte di recente a Rotterdam (198284): curioso gruppo d'una cinquantina di elementi (per tre quarti abitativi, il resto di proprietà della «Academie van Bouwkunst»), che costituisce ima presenza dirompente nel contesto edilizio urbano, anche se non priva d'una propria coerenza strutturale. Ancora a Rotterdam, il Boymans-vanBeuningen è il solo museo olandese che ampiamente documenti la storia dell'arte dal Trecento ad oggi. Tra gli antichi, i più famosi Pieter Bruegel (La torre di Babele), Bosch (Il figliol prodigo), gli Interni e gli Estemi di chiese di Saenredam, i Rembrandt (Il figlio Tito, Il vecchio ebreo); non meno celebri i disegni e le incisioni di Leonardo da Vinci e di Dùrer,- -straordinari «impressionisti», da Monet (Campo di papaveri) a Sisley (Mulino ad acqua), ma anche i più «moderni», da Lirico di Kandinskij a Modello rosso di René Magrìtte, fino al geniale Mangiadischi del designer Mario Bellini e, all'esterno, quasi all'ingresso, per una mostra temporanea, lo sfoggio d'uno splendido Igloo di Mario Merz. Dei musei si festeggiano naturalmente anche i compleanni: 150 ne contano a Leida il Museo Etnografico (il più antico del mondo) con vaste collezioni anche sulle civiltà non occidentali e a Utrecht il Museo Centrale (nell'antico convento di S. Agnese) che illustra la storia della città dall'età romana ad oggi con dipinti renani e, dalla fine del '400, della scuola di Utrecht famosa più tardi per 1 suoi manieristi Settantacinquenne è il Franz Halsmuscura di Haarlem, nel seicentesco ospizio di vecchiaia, ristrutturato nel nostro secolo. Sfilano davanti ai visitatori i ritratti dei reggenti e delle reggenti di ospedali e confraternite, di sindaci di corporazioni e di ufficiali della guardia civile e nei gruppi degli amministratori spesso non manca chi mostra, aperta e senza guanto, la mano pulita, emblema d'una retta amministrazione. Con loro si ricostruisce un buon tratto della più alta pittura dei Paesi Bassi declinata attraverso lo sviluppo di scuole diverse, ma anche ai caratteri della società e alla cultura religiosa, prima e dopo la Riforma, ma non meno a scambievoli rapporti con l'arte tedesca e fiamminga, ma soprattutto con 1 Italia, il suo classicismo, prima, poi il realismo caravaggesco. Al punto che senza Caravaggio e i «caravaggeschi» di Utrecht lo stesso Rembrandt avrebbe faticato a scoprire il vibrato, splendido suo chiaroscuro. Più vasta documentazione se ne troverà, naturalmente, al Rijkmuseum di Amsterdam dove i capolavori dell'arte fiamminga e olandese si trovano frequentemente accostati ad altri famosi dipinti e sculture di italiani spagnoli e francesi Sarà interessante riveder tra l'altro, non lontano dalle figure di Oeertgen tot Sint Jans, il più grande pittore nordico del tempo, attivo ad Haarlem, il coevo capolavoro veneziano ch'è la Maria Mad-. dalena del Crivelli, cosi come davanti alla rembrandtiana Lezione di anatomia si sarà portati a ricordare il Cristo morto di Mantegnà, ma anche se, come si sa, «Rembrandt fu solo il più noto di una schiera di pittori di talento vissuti ad Amsterdam nel Seicento» sarà pur giusto riempirsi gli occhi, e non gli occhi soltanto, della celebre sua Ronda di notte cui il recente pulimento ha tolto molte tenebre, rendendola stupendamente godibile. E' un quadro che almeno una volta, nella propria vita, chi ama l'arte dovrebbe vedere. Per spingersi poi fino a L'Aia dove accanto all'antico Palazzo del Governo, il seicentesco palazzo del generale Giovanni Maurizio di Nassau, trasformato.ln quello straordinario museo ch'è il Mauritius, potrà ancor sfoggiare, tra 1 Roger van der Weyden e i Cranach, Holbein e Rubens, altri Rembrandt importanti tra 1 quali la non meno famosa Lezione di anatomia e quei due Vermeer, l'ineffabile Rifratto di fanciulla e la Veduta di Delfi che anche da soli meriterebbero un viaggio neU'-OLanda dei Musei». Angelo Dragone I-siaiii: pilone della diga antitempesta «Ritratto di fanciulla» di Johannes Vermeer