Argo ci dice che tempo farà

Argo ci dice che tempo farà I progressi della meteorologia Argo ci dice che tempo farà QUANTE volte capita di aprire 1 quotidiani o accendere la televisione per conoscere le previsioni del tempo? Vediamo, allora, come, attraverso la storia, si è giunti alle informazioni meteorologiche che ci vengono fomite giornalmente da stampa, radio e televisione. Greci e Romani identificarono determinati fenomeni atmosferici con divinità. Ma già nel quinto secolo Aristofane affermò che sono le nubi a far cadere la pioggia e non Zeus. A lui fece seguito Aristotele con un trattato di meteorologia, approfondendo il discorso su nubi, pioggia e rugiada. Termina così il primo periodo della storia della meteorologia, basato sull'osservazione a vista del tempo e dei suoi fenomeni. Successivamente furono inventati gli strumenti misuratori dell'umidità, della temperatura e della pressione. Infatti nel 1500 Leonardo costruì un igroscopio, cioè un indicatore di umidità; Galileo inventò il termometro e infine Torricelli il primo barometro a mercurio. Si passò quindi a un nuovo periodo, chiamato del barometro, che va dal 1650 al 1850 ed è basato sull'osservazione strumentale. Ma l'Impossibilità di scambio in tempo reale dì osservazioni simultanee in ampie regioni per una loro comparazione non permise grandi progressi negli studi meteorologici. L'invenzione del telegrafo nel 1835 diede l'avvio a un nuovo periodo, quello delle «carte sinottiche». L'osservazione simultanea su ampie zone del campo di pressione al suolo consentì di tracciare la carta delle isobare, individuando le aree di alta e di bassa pressione. L'analisi di una serie successiva di carte consentì di determinare le direttrici di sviluppo e di spostamento delle perturbazioni. La radio, nel 1927, e più tardi il radar, portarono a una visione tridimensionale dello stato dell'atmosfera con l'esten- sione dei dati anche agli strati sovrastanti il suolo. Si aprì così il periodo dei mezzi moderni di osservazione, comunicazione ed elaborazione. La radiosonda, piccola trasmittente con termometri, barometri e igrometri, inviata nello spazio con un pallone, invia al suolo segnali, la cui decodificazione fornisce temperatura, pressione e umidità nei vari strati dell'atmosfera. Il radar, seguendola, ricava direzione e intensità del vento. Diecimila sono attualmente le stazioni meteo sparse nel mondo che lanciano da due a quattro palloni sonda il giorno. Le carte, aggiornate con i nuovi dati, consentono ai meteorologi di formulare una previsione soggettiva che non supera le 24 ore, frutto della loro esperienza e professionalità applicata nella comparazione di più carte successive. Per una previsione con validità a medio termine (3 giorni) o a lunga scadenza (6 giorni) è necessario un lavoro su basi matematiche, che richiedono la conoscenza delle leggi proprie della dinamica e termodinamica dell'atmosfera, nonché della fisica dei fluidi. Queste leggi vengono convertite in complicate equazioni che, partendo dallo stato iniziale dell'atmosfera fornito dalla rete di osservazione, riproducono simulazioni o modelli del probabile aspetto del tempo. La disponibilità dei computer, all'inizio degli Anni 50, consentì alle macchine di sostituirsi agli operatori, riducendo i calcoli (milioni di operazioni) da parecchi giorni a poche ore. Presso il Cnmca dell'Aero- ... nautica Militare fu realizzato il programma Afrodite (Automated Forecasting Refined Output Decision Input for Technical Evaluation) recentemente sostituito da Argo, il sistema più sofisticato finora concepito al mondo. Con il nuovo modello matematico si giunge a una previsione oggettiva a lungo termine attraverso le seguenti fasi: 1) osservazione e raccolta dati meteorologici; 2) elaborazione dei dati ottenuti con modelli statistico-matematici di si-,' mulazione dell'atmosfera; 3) > postelaborazlone per determinare il grado di correlazione tra 1 dati elaborati e. quelli osservati nelle varie stazioni meteorologiche italiane; 4) formulazione delle previsioni. L'ultimo e più recente pe-. riodo, che chiamiamo «dei satelliti», si iniziò nel 1960, con il lancio del Tiros 1, pri- ; mo satellite meteorologico americano. Da allora decine e decine di satelliti americani, russi, giapponesi, indiani ; ed europei sono stati dislocati in orbite polari o geosta- i zionarie per consentire la conoscenza di un'infinità di i dati, tra cui la posizione dei sistemi nuvolosi durante il loro movimento. Il satellite; che ci interessa più da vicino, poiché vediamo le suei immagini elaborate sui tele- i schermi, è il Meteosat. E' un j satellite geostazionario, cioè ) orbitante alla stessa velocità di rotazione della Terra, > dislocato in posizione fissa a. 36.000 chilometri sull'equatore, che ogni mezz'ora for- i nisce immagini della Terra, utilizzando dispositivi radiometrici a due o più canali. A questo punto e; domanderemo se sono attendibili le previsioni fomite dall'Aeronautica Militare. Sì, lo sono al 90 per cento quelle a 24 ore, mentre per previsioni di maggiore durata l'affidabilità è del 40 per cento. Rimane la solita inesattezza a livello locale rion essendoci per ora servizi regionali. Giorgio Minetti Mappa della pressione in quota sull'Europa centrale

Persone citate: Giorgio Minetti, Greci, Torricelli

Luoghi citati: Europa