A piccole cardiopatie, piccoli rimedi

A piccole cardiopatie, piccoli rimedi La politica della Società europea dell'aterosclerosi per la prevenzione delle malattie coronariche A piccole cardiopatie, piccoli rimedi LE malattie coronariche, conseguenza dell'aterosclerosi, sono la prima causa di morte in Europa. Un gruppo di esperti incaricato dalla Società europea dell'aterosclerosi ha delineato la politica generale della prevenzione delle malattie coronariche applicabile ai Paesi europei. Sono state definite due strategie, una di massa e l'altra individuale. Numerosi fattori incidono sulle malattie coronarichel'aumento dei grassi nel sangue, il consumo di tabacco, l'ipertensione, l'obesità, il diabete, la sedentarietà, gli stress. La strategia di massa è basata sul concetto che un'ampia fascia di popolazione è esposta a questi fattori di rischio e che bisogna quindi cercare di correggere il comportamento sbagliato delle persone. A proposito dell'alimentazione, le raccomandazioni sono: ridurre le calorie totali per evitare l'aumento di peso, ridurre i grassi alimentari specialmente d'origine animale, evitare i cibi ricchi di colesterolo, aumentare il consumo dei carboidrati complessi (farinacei), dei frutti, delle verdure, limitare il sale da cucina Si manterrà la pressione arteriosa nei limiti della norma evitando l'aumento di peso, limitando l'alcol e il sa¬ le, svolgendo una regolare attività fisica. Non si fumerà. La seconda strategia, come si diceva, è individuale e riguarda coloro che presentano un alto rischio. Le due strategie sono evidentemente complementari e si fondano su misure preventive simili, ma si differenziano nell'approccio globale. Quella di massa non si propone di cercare in ogni persona il malato nascosto, ma di fornire una cintura di sicurezza poco fastidiosa a quelle persone, la maggioranza, il cui rischio non è al¬ to e che per il momento non hanno bisogno del medico. Nel secondo caso si tratta invece di scoprire i soggetti ad alto rischio e di prendere provvedimenti personaliz- • zati e finalizzati. Questo può farsi identificando i soggetti con antecedenti familiari di malattie cardiovascolari, gli obesi, i diabetici, gli ipertesi. Non è però sufficiente, si lascerebbero fuori ancora molti individui ad alto rischio. Bisognerebbe dunque ricercare i soggetti a rìschio in occasione di ogni visita medica per qualunque motivo, visite d'assunzione, visite di leva, visite di medicina del lavoro. Una ricerca generalizzata, ossia un invito diretto a tutti a fare esami di laboratorio, , misurazione della, pressione ecc., sarebbe un fardello economico e organizzativo troppo pesante. Quali sono i fattori generici di rischio che intervengono nelle malattie coronariche? Prima di tutto l'età: l'aterosclerosi comincia presto, però molti segni si esprimono solo nell'età adulta e un esame troppo anticipato potrebbe essere falsamente rassicurante. Poi il sesso: il rischio è maggiore nei maschi, però si considerino con attenzione le donne fumatrici che usano contraccettivi per bocca. Una storia familiare positiva, deve destare molta attenzione. 11 diabete e l'obesità implicano un aumento del rischio. Ed eccoci ai lipidi (grassi) nel sangue, ovvero la lipidemia, n colesterolo elevato è un fattore di rischio, non v'è dubbio, e l'abbassamento del colesterolo abbassa il rischio degli incidenti cardiaci, n gruppo europeo di studio ritiene che siano da prendere in considerazione i tassi di colesterolo superiori a 200, soprattutto nei giovani. Fra 200 e 250 il trattamento appropriato comprenderà indicazioni dietetiche, niente tabacco, regolazione del peso, attività fisica, in sostanza le stesse misure citate per la strategia di massa ma rinforzate. Se il colesterolo è superiore a 250, le misure saranno più energiche, comprendendo anche farmaci che abbassano i lipidi. Altri lipidi importanti sono i trigliceridi. Se presenti fra 2 e 5 grammi per litro di sangue richiedono un regime alimentare stretto, e se nonostante ciò non si ottiene la normalizzazione e per di più vi è anche molto colesterolo, è opportuno ricorre- re ai farmaci che abbassano i lipidi. Infine anche un basso contenuto di Hdl (lipoproteine ad alta densità, comunemente dette «colesterolo buono» perché protettrici delle arterie) rappresenta un fattore di rischio allo stesso titolo degli altri e deve essere preso in considerazione nello stabilire l'orientamento terapeutico. Ma correggere il basso contenuto di Hdl non è facile. Ulrico di Aichelburg Situazioni dei lipid! nel sangue A. Colesterolo 200-250 Rtscbfo d) malattia corn- Prescrizloni Igknko-dieTrlgttcerittl inftrlori a 2 narica, sopnttulto In caso tetkhe. Comntrt %\\ al- dt antecedent! familiart Ui fetlori dl risen Io ipertenslone, diabcte, (to* vine eti, HDLbassa B. Colesterolo 230-300 Rise hi dl mala till corona* PrescrizionJ tgienko-dJeTrigtlceridl Inferior! a 2 ricacome In A tctkhf. Eventuate trails- mento Carmacoloaico C. Colesterolo meaodi 200 Rlcerca deOn causa dei tri- Prescrizloni Ixieiiico-dieTrigtlceridl 2* stkeridl elevatl: obeslta, tellche. Corabattere te dlabete, alcol, dluretlci, cause beta-bloccanU D. Colesterolo 200-300 Rise bio dl malattia core* .Prescrizloni igienico^tHr- ; Trigticeridi 2-5 narka come In A. Rlcerca tetkhe. Conibatlere k " ' j delle cause come'In C > cause. Eventuate'* traUa- mento f&rmaeoloffico - j E. Colesterolo oltre 300 Rlcerca delle cause. RJ* Prescrizloni .(-ienico-dJeeio trigticeridi oltre 5 schlo etevato tetkhe. Combattere k cause. Trattamento far- rjjucologrca

Persone citate: Ulrico Di Aichelburg

Luoghi citati: Europa