Cinque Grandi dell'Amboseli

Cinque Grandi dell'Amboseli Elefanti, rinoceronti, leoni, bufali, leopardi: nella riserva più frequentata dei Kenya è però presente anche quasi tutta la fauna africana, in una grande varietà di habitat Cinque Grandi dell'Amboseli L5 AMBOSELI è il parco i nazionale più frequentato del Kenya: oltre 100 mila turisti l'anno. La fauna della riserva non è più numerosa come un tempo, quando una buona guida poteva condurre la gente a vedere, nello spazio di un paio d'ore, fino a trenta rino¬ ceronti. Ma è pur sempre abbondante. La popolarità dell'Amboseli è facilmente comprensibile: si raggiunge da Nairobi in poche ore, ha ottime infrastrutture turistiche, è sotto il Kilimanjaro. In realtà quello che fa dell'Amboseli un posto unico è l'ec¬ cezionale varietà di ambienti e animali in un'area molto ristretta. Anche una breve visita permette, a un osservatore attento, di ricavare un'immagine esauriente della vita nella savana africana. Ma se i turisti (e gli introiti che ne derivano) sono oggi importantissimi per la conservazione e la gestione delle aree protette, è anche vero che il loro numero rappresenta una minaccia grave al delicato equilibrio dell'ecosistema. Troppi veicoli che girano per le strade del parco (o assediano il solito sfortunato leone) disturbano gli animali, rischiando di modificare le loro abitudini e il loro comportamento. L'Amboseli è un ambiente in continuo cambiamento. Un tempo la regione era molto boscosa. Poi, a partire dal 1950, l'aumento del livello dell'acqua, dovuto all'infiltrazione sotterranea dal Kilimanjaro, ha innalzato di conseguenza anche i depositi salini, nocivi alle radici delle acacie. E' stata la concentrazione salina, e non gli elefanti, che ha decretato la morte dei grandi alberi. Le origini geologiche dell'Amboseli sono direttamente correlate all'aspetto dei vari ambienti, alla vegetazione, alle migrazioni degli erbivori. Visitare l'Amboseli significa 'comprendere questo complesso sistema di inte¬ razioni. Eppure la maggior parte dei visitatori occasionali sembra essere interessata agli animali solo in quanto soggetti fotografici. E' stato calcolato che il turista medio impiega l'80 per cento del suo tempo a osservare i cosiddetti «Grandi Cinque» (elefante, rinoceronte, leone, bufalo, leopardo). All'Amboseli è presente quasi tutta la fauna africana. Nessuno impedisce ai visitatori di girovagare a casaccio e fermarsi quando c'è qualcosa di interessante. Forse però è preferibile predisporre un piccolo piano che tenga conto della diversità di ogni habitat e delle considerevoli variazioni della flora. La conoscenza dell'area interessata dalle migrazioni dei grandi erbivori (che definiscono l'ecosistema) permette di identificare le rotte di spostamento e l'associazione fra le varie specie per l'utilizzazione del pascolo. La visita dell'Amboseli potrebbe iniziare dalla capanna di osservazione di Nomatior, un'altura di roc¬ cia basaltica da cui si gode il panorama più completo e spettacolare di tutto il bacino. Nomatior era in passato usata come campo fisso dai cacciatori Wanderobo, che coesistevano con i Masai nella zona, intorno al 1870. Non a caso: da quella collina solitaria si nota chiaramente la successione dei vari ambienti. Le grandi paludi, che curvano sotto la base, raggiungono la piattaforma salata del lago Amboseli. Fra le verdi distese di papiri e altre erbe acquatiche, sovente pascolano bufali ed elefanti. Al di là delle paludi si possono distinguere le poche macchie di alberi rimaste e, più lontano, le pianure alcaline, bianche e prive di vegetazione. Per visitare bene l'Amboseli ci vorrebbero almeno tre giorni, ma anche una visita più breve, se ben programmata, può dare grandi soddisfazioni. Tre lodges e un'area adibita a campeggio (fuori della riserva integrale) permettono un piacevole soggiorno anche al più esigente dei turisti. Paolo Novaresio Bufalo, uno dei Cinque Grandi del parco dell'Amboseli, in Kenya

Persone citate: Elefanti, Masai, Paolo Novaresio Bufalo

Luoghi citati: Kenya, Nairobi