Ecco la brughiera delle sorelle Bronté

Ecco la brughiera delle sorelle Bronté Ecco la brughiera delle sorelle Bronté Li ONDRA — La casetta dalle grandi tegole di ardesia e dalla pietra ruvida è situata ai confini del villaggio di Haworth. Tutto attorno si rincorrono ondulate le brulle colline della brughiera, paludose, spazzate dal vento, romantiche ed opprimenti: questo il paesaggio nel quale vissero le sorelle Bronté, il paesaggio duro ed allo stesso tempo avvincente nel quale ambientarono i loro romanzi. «Mia sorella Emily — scriveva Charlotte — amava la brughiera... per lei era di più che uno spettacolo: era la materia nella quale viveva, come gli uccelli selvatici o l'erica... trovava nella spettrale solitudine molte care delizie: e non ultima la più amata, la libertà». Per visitare la casa dove vissero le sorelle Bronté bisogna proprio amarle. Si prende un treno fino a Leeds nella contea di York, poi un autobus o un treno fino a Keighley. Per arrivare al paesino di Haworth, che dista quattro chilometri da Keighley, si prende un taxi oppure un autobus. * * Ai bordi del villaggio il Parsonage Museum, la casa dove visse la famiglia Bronté, è visitato da ben 200 mila persone l'anno (d'estate è aperto dalle 11 dì mattina fino alle 17,30 compreso il weekend. Il biglietto d'entrata costa 1 sterlina per gli adulti e 50 penny per gli studenti e pensionati). Juliet Barker, la curatrice, mi spiega che Parsonage Museum è uno dei più singolari musei d'Inghilterra. Difatti il marito di Charlotte, che morì ben 50 anni dopo la moglie (nel 1906, sembra impossibile che le sorelle Bronté in qualche modo siano legate al nostro secolo!), conservò ogni cosa di lei, lettere, mobili, vestiti. «Proibì che gli abiti di Charlotte fossero tagliati e ricomprò ogni mobile per poter ricostruire le camere dove la famiglia Bronté aveva abitato». Juliet Barker dice che per questa ragione il museo Bronté è così ricco. Parsonage vuol dire luogo dove abita un parson, un prete: il padre delle sorelle Bronté era di¬ fatti un religioso e la casetta è attaccata al piccolo cimitero ed è vicina alla chiesa dove è sepolta tutta la famiglia, meno una delle sorelle. Evocativa, semplice, la casa consiste in quattro vani al piano inferiore e tre al piano superiore, il mobilio è semplice, ma tutto d'epoca. Dopo che i Bronté la lasciarono, quando venne occupata da un altro vicario nel 1878, questi vi aggiunse un'ala che ora è adibita a sala esposizione. La casetta divenne museo alcuni anni più tardi, nel 1895. «Le sorelle Bronté sono sempre state popolari. Charlotte in età matura veniva disturbata qui da turisti americani che volevano vederla, parlarle». Ma era una donna timida e chiusa. Anche il marito non parlò mai con nessuno della sua relazione con una delle maggiori glorie della letteratura inglese. Questo museo così popolare e così semplice — ma ci sono tutti i manoscritti, le lettere, persino i ricami delle ragazze Bronté, i loro disegni di quando erano bambine ed i ritrattini che facevano l'una dell'altra — è la meta di molti fedeli lettori. Perché le cime tempestose sono agitate dal vento della brughiera e dalla finestrella sotto la tettoia di ardesia le si scorge. Si vedono i disegni di chi fu probabilmente il modello per Jane Eyre, per tutti quei personaggi così romantici e così vivi. Gala Servadio Le sorelle Bronie in un dipinto del fratello Branwell, 1834

Persone citate: Gala Servadio, Haworth, Jane Eyre, Juliet Barker

Luoghi citati: Inghilterra