E' partito un treno carico di allegra malinconia di Mario Baudino
E' partito un treno carico di allegra malinconia Opera prima di Sandro Veronési E' partito un treno carico di allegra malinconia PER dove parte questo treno allegro, chiede dalla copertina il romanzo d'esordio di Sandro Veronesi, ventinovenne niente affatto «minimalista», ma anzi cultore di una scrittura piena, a volte scanzonata e spesso melanconica, amabilmente orchestrata con una certa tendenza a sciogliersi in belle pagine elegiache. La risposta è implicita negli ultimi capitoli: il «treno allegro» che compariva sui manifesti della Repubblica Sociale invitando perfidamente i lavoratori italiani a emigrare in Germania, dove li attendeva la prigionia e la deportazione, parte ora verso il luogo dove un figlio regolerà finalmente i conti con il padre. E' l'uomo anziano e sconfitto a ricordare improvvisamente quella propaganda, a tanti anni di distanza, quasi visitato da un presagio. E il libro narra appunto d'un viaggio, da Roma verso la Svizzera nella canicola d'agosto, per recuperare una forte somma depositata a Lugano e sottratta al fallimento dell'azienda paterna. In realtà si tratta di un pretesto, n genitore senza dubbi, il duro che somiglia a Robert Mitchum vuole tentare attraverso il viaggiqun recupero del rapporto, apparentemente perduto, col figliò: e anche fare in modo che questo denaro finisca a lui, come «sorpresa finale». Le cose, naturalmente, andranno in modo diverso e imprevedibile, proprio a causa delle piccole ribellioni, delie interferenze umorali messe in campo dal giovane per cercare di sottrarsi alla legge inesorabile secondo cui il padre ha sempre ragione. I suoi comportamenti un po' lamentosi, da bambino viziato, complice in tutto ma con la pretesa di rappresentare una sorta di coscienza critica, spingono la narrazione verso avventure larvatamente picaresche, a tratti godibilissime, a tratti forse troppo prigioniere di un gioco un po' risaputo di psicologismi, n romanzo di Veronesi raggiunge la sua cifra migliore, comunque, nelle ultime pagine, dove il confronto a distanza fra i due protagonisti trova il ritmo più persuasivo, e la scrittura un suo denso ed essenziale spessore. Mario Baudino Sandro Veronesi, «Per dove parte questo treno allegro», Theoria, 186 pagine, 18.000 lire.
Persone citate: Robert Mitchum, Sandro Veronesi, Sandro Veronési
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