Il Cervino, musa di Perona
Il Cervino, musa di Perona CICLISMO Nella Torino-Valtournenche, giunta alla 44a edizione Il Cervino, musa di Perona VALTOURNENCHE — Con umiltà ma anche senza timori, Davide Perona, portacolori della Presse-Bra, ha scritto il proprio nome nel libro d'oro della Torino-Valtournenche, il classico impegno ciclistico per dilettanti che giunge ai piedi del mitico Cervino e che ha festeggiato i suoi 44 anni. La società organizzatrice, il Madonna di Campagna, non ha avuto difficoltà ad avere ai nastri di partenza un lotto di corridori qualificati, perché le grandi squadre non vogliono disertare la prova generale del Giro della Valle d'Aosta. Tra 1 58 partecipanti, hanno animato la gara lo svizzero Vitali, i lombardi Gotti, Grondati, Glussani e lo stesso Perona, un corridore che non sbaglia negli appuntamenti che contano. I vari ordini di squadra delle ammiraglie erano «tutti contro la Remac», la «madama» del ciclismo dilettantistico che poteva contare su Ivan Gotti, un giovane in miniatura, ideale per le salite. C'è stato l'attacco sferrato dal Fossano con Bruno e Bellini, evasi dopo Front nonostante il folle ritmo. La sortita dei due, che a Cuorgnè registravano un vantaggio di l'il" e a Banchette la punta massima di 1 '36". ha finito per tirare il collo alla Remac che avrebbe voluto tenere in pugno il gruppo sino ai piedi della salita per poi lanciare Gotti. Imboccando la Val d'Aosta, a Carema, si esaurisce la fuga prodotta dai fossanesi, durata 68 chilometri. E' ancora la formazione cuneese a dosare i suoi negli allunghi: vanno Cecchetto, Borrione e Barbero, si accodano il tici¬ nese Casiraghi, Giussani e Rossi, mentre Consonni si produce nel suo ultimo grande impegno di annullare gli strappi prima di mollare. Ad Arnad, anche i sei vengono cancellati. Primo vero test è l'ascesa al Montjovet. Si vedono Arsuffi, Grondati e Groppo. Il secondo scollina al Gran Premio della montagna, è il lombardo della Corsico, che da junior s'è messo in mostra come pericoloso scalatore, a fare il ritmo. Ecco che si schiarisce l'orizzonte degli aspiranti, con Perona che esce dal suo guscio. A riaccendere la miccia è stato Gotti, a Torgnon solo più in tre appaiono in gioco: l'alfiere della Remac, Perona e Sandro Vitali, il fratello del professionista dell'Atala. Davide Perona lascia sfogare i due, anzi li confonde, è un passista-scalatore, la carta vincente è stata l'aver rotto la gamba agli altri nei tratti di falsopìano. Gotti va su a scatti secchi. Ma intanto Perona li ha tarpati: Gotti e Vitali non ce la fanno a reagire, anzi lo svizzero si accoda al piccolo lombardo. Perona usufruisce di quest'ideale punto d'appoggio, fiuta l'ormai prossimo traguardo e riesce a superare indenne la crudeltà dell'erta finale. All'arrivo vince quindi con pieno merito, con 29" su Vitali (Mendrisio) e Gotti (Remac), l'56" su Riccio (Biancorossi) e Palati (Mendrisio). Per «l'aquila di Verzuolo» è stato il quinto appuntamento stagionale con la vittoria, è un campionclno che fa gola a molti. Mario Rocchio
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