Agostini vince con Lawson

Agostini vince con Lawson MOTO In Cecoslovacchia l'americano si aggiudica l'alloro delle 500 Agostini vince con Lawson Nelle 250 il titolo iridato è ancora in ballottaggio fra gli spagnoli Pons e Garriga - Entusiasmante prova di Gresini (125) - Cade la graziosa Tara Rinne di FEDERICO URBAN BRNO — In una stagione mondiale giocata tutta di anticipo, solo i due rivali spagnoli, Pons e Garriga, restano in corsa per il titolo mondiale, quello della 250. A Bmo è stato assegnato anche l'alloro iridato della 500, complice la cancellazione del Gran Premio di Argentina che ha trasformato la prova cecoslovacca in penultima, prima di quella finale del Brasile, prevista il 17 settembre sul circuito di Goiania. In queste condizioni, il margine di venti punti rimasto a Lawson dopo la vittoria di ieri di Gardner, è sufficiente per chiudere la partita. Infatti anche se Gardner vincesse in Brasile e Lawson si ritirasse, i due finirebbero a pari punti, e il titolo andrebbe comunque a Lawson, autore di sei primi posti mentre Gardner in Brasile può vincere «solo» il suo quinto Gran Premio stagionale. Trent'anni, californiano dall'aria enigmatica, timido e determinato, Lawson quando è in gara è la copia conforme di Niki Lauda. La sua moto non si consuma, non si rompe e 1 punti che prende sono sempre esattamente quelli che gli occorrono. E' il numero 1 della scuderia di Giacomo Agostini, che in questo modo è tornato ad assaporare il trionfo. La gara delle 500 è stata comunque una grande esibizione del numero uno che ha dato molte lunghezze a tutti gli altri. Con una moto identica a quella di Gardner, Pier Francesco Chili ha lottato per buona parte della corsa con quattro piloti Yamaha. Nelle prime fasi tra questi c'era anche Lawson che poi ha allungato ed è rimasto quindi con Rainey, Magee e Sarron. Poi, caduti Sarron e Magee, Chili ha tenuto il passo di Rainey finché non è stato ostacolato dai doppiaggi. Nelle altre classi il tema è stato costante: vittoria spagnola e italiani in evidenza, alle loro spalle. E' accaduto così nella classe 80, dove alla vittoria di Martinez con la Derbi davanti a Dorflinger con la Krauser ha fatto eco un eccellente terzo posto di Ascareggi con una moto fatta in casa. Nella 125 Martinez si è riproposto come dominatore assoluto, anche a titolo già conquistato. Vincere è bello e il fatto di essersi già consacrato, non può rallentare un autentico campione. Non dimentichiamo che Martinez ha fatto smettere Angel Nieto, lanciato fino a due anni fa nella rincorsa epica di Agostini. Ma con l'arrivo di «Aspar», Nieto ha capito che doveva mollare perché aveva trovato uno, e per di più spagnolo, che non lo faceva vincere più. Ma la corsa più entusiasmante in questa classe l'ha fatta Gresini, il campione del mondo uscente, alla guida della sua AGV Garelli. Partito con l'ultimo tempo di qualificazione, in pochi giri si è portato a ridosso dei primi ed era in progressione, quando mentre lottava con Catalano, all'ultimo giro, la sua moto si è fermata. Nella-250 dietro ai due spagnoli Pons e Gai-riga, artisti della marcatura stretta ora sono separati da soli sei punti, troviamo i due italiani Cadalora e Reggiani. Nella corsa al titolo Pons è favorito da quell'esiguo ma significativo vantaggio, ed in Brasile non deve sbagliare perché Garriga è il più implacabile degli avversari disponibili al momento. Cadalora sempre nella scia lunga dei primi ha fatto gara a sé, ad un bel ritmo, ma era accaduto qualcosa nelle ultime ore che lo faceva pensare ad altro. Aveva infatti già ottenuto la sua vittoria in una competizione molto difficile con Agostini, quella del contratto '89. Ma l'attenzione più curiosa a Brno era per Taru Rinne, la ventenne finlandese, molto gradevole, cresciuta ascoltando dal padre le imprese di Saarinen e secondo tempo nelle prove di.venerdì, un exploit senza precedenti, condito da una buona costanza di rendimento nel corso della stagione. Ma ahimé l'occasione è andata sprecata, almeno sul piano agonistico. Al via i cameramen cecoslovacchi hanno fatto un gran bel lavoro attorno alla sua faccina, ma nessuno si aspettava che fosse la prima a cadere, un chilometro dopo il via, però si è rialzata indenne.

Luoghi citati: Argentina, Brasile, Cecoslovacchia