II ko non spegne le speranze della Ferrari

Il ko non spegne le speranze della Ferrari Il ko non spegne le speranze della Ferrari Berger e Alboreto, delusi ma combattivi: «Ci sono dei progressi, il motore era più brillante e progressivo» Piccinini: «Vecchi e nuovi tecnici si impegnano al massimo, ci sono miglioramenti in vista» - Prove a Imola DAL NOSTRO INVIATO SPA — Ferrari delusa e deludente? Sul piano del risultato sì. Un doppio ritiro (il terzo della stagione dopo Canada e Usa) non era certamente nei piani e nelle possibilità delle vetture di Maranello che ieri potevano puntare, abbastanza tranquillamente, almeno al terzo e quarto posto. Ma non tutto il male viene per nuocere: se Alboreto e Berger sono stati traditi dall'affidabilità delle «rosse», ci sono note positive per quanto riguarda le prestazioni. A parte il platonico giro più veloce dell'austriaco (Senna e Prost nel finale non avevano necessità di tirare), si è notata una maggiore competitività a livello cronometrico. Uno sguardo alle cifre: miglior tornata di Prost in 2'01"702, dell'italiano in 2'01"924. E c'è di più: la Ferrari non ha avuto problemi di consumi e il rendimento dei motori è migliorato, anche a livello di progressione. Segno che i febbrili lavori di Fiorano hanno già raggiunto qualche obiettivo. Certo ieri i piloti non erano contenti. Alboreto era particolarmente seccato del ritiro, della fatica inutile, tanto da avere dato l'impressione di voler continuare in una corsa folle quando il propulsore già fumava vistosamente: "Speravo di farcela, ma ancora una volta sono stato battuto dalla sfortuna. La vettura comunque andava bene, anche se eravamo ancora più lenti della McLaren, mediamente un secondo al giro'. Gerhard Berger è stato ancora più preciso: «Il telaio era eccellente. Ho persino cercato di passare Prost e se il motore non avesse subito cominciato a perdere colpi, forse l'avrei anche preso. Il motore non è ancora come vorrei, ma ci sono dei progressi. Non credo che a Monza riusciremo a stare al passo della McLaren, ma forse nelle gare successive, all'Èstoril e a Jerez, riusciremo finalmente a dire la nostra». Per la cronaca, pare che l'au¬ striaco sia stato fermato da un guasto banale, non arrivava corrente ad un cilindro. Ma sentiamo il ds Marco Piccinini: -Non è il caso di parlare del dopo-Enzo Ferrari, un problema molto più grave, complesso e grande di qualsiasi discorso. Diciamo invece che in una giornata negativa per la mancanza di affidabilità ci sono state delle note positive. Prima di tutto non abbiamo avuto inconvenienti con i consumi e si è fatto un passo avanti con i motori. L'obiettivo successivo è proprio quello di trovare un funzionamento ottimale delle vetture. Questo è il tema che affronteranno i nostri tecnici vecchi e nuovi. Purtroppo, altra nota sfavorevole, abbiamo perso sette punti nei confronti della Benetton che ci insegue nella classifica costruttori, ma forse ci rifaremo». Quali sono adesso i programmi? «Si continua a lavorare sulla vettura turbo, mentre ci impegniamo in parallelo su quella con il motore aspirato. Non è vero che tutto va male sulla nuova monoposto, ma ammettiamo che ci sono delle difficoltà. Non è neppure vero che siamo costretti a progettare, costruire e collaudare i pezzi all'esterno. L'ing. Ghidella sta potenziando la squadra, è chiaro che si offre la possibilità di avere un contributo da parte del gruppo Fiat con tutte le sue risorse. Ma il fulcro rimane a Maranello, perché la Ferrari rappresenta anche un polo tecnologico avanzato. Abbiamo un "pacchetto" di miglioramenti in vista, forse alla fine della stagione ci prenderemo qualche soddisfazione». Da mercoledì sono in programma prove libere ad Imola. Presenti quasi tutte le squadre. La Ferrari aveva deciso di non parteciparvi, ma all'ultimo momento è stato comunicato che, in base alle esigenze, dopo una riunione tecnica a Maranello, non è escluso un eventuale ripensamento. c. eh.

Luoghi citati: Canada, Imola, Maranello, Monza, Usa