Dal Plenum comunista a Varsavia via ai colloqui ed alle riforme

Dal Plenum comunista a Varsavia via ai colloqui ed alle riforme Dal Plenum comunista a Varsavia via ai colloqui ed alle riforme La riunione del Comitato centrale si è conclusa ieri sera con una risoluzione che si dice favorevole ad iniziare al più presto il confronto con l'opposizione - Appoggiata anche la proposta di un «consiglio di intesa nazionale» che vari i provvedimenti necessari - No al blocco di prezzi e salari VARSAVIA — L'ottavo Plenum del Comitato centrale del partito comunista polacco si è concluso ieri sera con una risoluzione nella quale si dice favorevole ad iniziare «al più presto- i colloqui con l'opposizione proposti venerdì scorso dal ministro dell'Interno, generale Czeslaw Kiszczak. Più precisamente la risoluzione afferma che il Plenum appoggia l'idea di 'Cominciare al più presto i colloqui con i diversi ambienti sociali e dei lavoratori-. La frase, citata ieri sera dalla radio nazionale, è identica a quella utilizzata nella dichiarazione del generale Kiszczak. n Comitato centrale ha altresì appoggiato la proposta, contenuta nel rapporto dell'ufficio politico, presentato sabato al Plenum, per creare •un consiglio di intesa nazionale- che dovrebbe preparare il programma di democratizzazione incluso l'accesso della opposizione al Parlamento, la creazione di una seconda Camera e l'eventuale creazione della carica di presidente della Repubblica. Inoltre il Consiglio dei mi¬ nistri, riunitosi ieri a Varsavia, ha annunciato di avere deciso di «non introdurre il congelamento dei prezzi e dei salari- allo scopo di combattere l'inflazione. La decisione del governo avviene dopo che sabato, in un intervento davanti al Plenum, il primo ministro Zbigniew Messner aveva invece sottolineato di essere favorevole al congelamento definito 'indispensabile- per 'controllare l'inflazione-. Sono questi i primi concreti passi decisi dalle autorità polacche, dopo l'innescarsi delle agitazioni sindacali in tutto il Paese. n presidente di -Solidarnosc», Lech Walesa, da parte sua ieri mattina è ritornato all'interno dei cantieri «Lenin» di Danzica, da dove era uscito sabato mattina. Walesa, eludendo la sorveglianza degli agenti che lo tenevano d'occhio, ha scavalcato il muro di cinta dei cantieri. Alla domanda se il suo ritorno nei cantieri significhi che la proposta del ministro, dell'Interno Kiszczak, per avviare un negoziato, sia stata per il momento messa da parte, Walesa ha risposto: 'No. Confermo tutto quello che ho già detto. Sono sempre pronto a negoziare». La risoluzione finale- del Plenum potrebbe in teoria contribuire a rimuovere dubbi ed ostacoli sulla strada della pacificazione che non è ancora in vista: benché infatti soltanto due miniere siano ormai ancora in sciopero, la protesta continua a Stettino, Stalowa Wola e Danzica. Nonostante le speranze, negli ambienti di «Solidarnosc» esiste tuttavia un notevole scetticismo quanto alla possibilità reale che la risoluzione possa davvero imprimere una svolta radicale. Più probabile, si fa rilevare, che il documento del Comitato centrale abbia 11 senso di un'apertura selettiva nei confronti di esponenti moderati dell'opposizione democratica, fra i quali anche Lech Walesa, ed apra la strada a cambiamenti in seno al governo chiesti da più parti. Ma se questo possa bastare a riportare gli operai nelle fabbriche e a porre le basi per un dialogo costruttivo, resta l'interrogativo da sciogliete. Jaruzelski, a sinistra, durante una pausa del Plenum

Persone citate: Czeslaw Kiszczak, Jaruzelski, Kiszczak, Lech Walesa, Lenin, Walesa, Zbigniew Messner

Luoghi citati: Danzica, Stettino, Varsavia