Dove andranno i rifiuti tossici della Zanoobia?

Dove andranno i rifiuti tossici della Zanoobia? Il presidente della Regione e il sindaco di Leinì incontreranno il commissario governativo Dove andranno i rifiuti tossici della Zanoobia? Potere centrale e potere locale si confrontano, oggi, sul caso Zanoobia. H presidente della Regione, Vittorio Beltrami, e il sindaco di Leinì, Giuseppe Cozza, incontreranno il commissario di governo, ammiraglio Francese, nell'ufficio del prefetto, mentre i cittadini continuano a presidiare 1 il cancello della Ecolinea, cui sono destinati un'ottantina di bidoni della nave-pattumiera. Trovare il bandolo di questa ingarbugliata matassa non è facile. L'intera vicenda è un susseguirsi di accuse e controaccuse, di affermazioni e di smentite e su tutto domina la sgradevole sensazione di «poco chiaro» che già si avvertiva mercoledì scorso, quando Stampa Sera aveva annunciato l'arrivo a Leinì del convoglio con i rifiuti tossici. n sindaco non ne sapeva niente, l'amministrazione regionale era ignara e soltanto la Provincia pare fosse stata avvisata dalla Ecolinea stessa, il giorno 23, della destinazione delle scorie. Ora i verdi liguri polemizzano con il Piemonte, accusandolo di boicottare l'opera di bonifica della nave. Ma i verdi liguri forse non conoscono appieno gli interrogativi che sono nati circa l'affidabilità della azienda di Leinì. La Nordoil spa, proprietaria dello stabilimento in strada Torino 129, ha ordinato agli affittuari di non ricevere i bidoni della Zanoobia, perché «gli impianti non sono idonei a trattamenti e lavorazioni di qualsiasi natura». La direzione dell'Ecolinea ha ribattuto minacciando «chiunque si permette di avere atteggiamenti diffamatori». I cittadini, intanto, promettono sit-in davanti al portone delTEcolinea, gli ambientalisti stanno valutando se denunciare 1 responsabili di una certa «insostenibile leggerezza», mentre qualche voce romana tuona che si dovrebbe far ricorso ai poteri speciali, costringendo ad accettare i bidoni con un atto di autorità. Già nell'incontro con il sindaco, giovedì scorso, l'ammiraglio Francese aveva ammonito: «Ho poteri speciali, ma non me ne sto avvalendo». Come dire: se volessi, potrei costringervi a cedere. Le critiche non sono state risparmiate neppure al presidente della Regione per aver chiesto ai ministeri competenti di sospendere l'intera operazione. Ha qualcosa da rimproverarsi? «Credo — risponde Beltrami — che il comportamento della Regio¬ ne sia ineccepibile. Vogliamo vederci chiaro, lungi dall'assumere ruoli polemici, demagogici o di protagonismo che non ci appartengono. Abbiamo, semplicemente, ritenuto opportuna la sospensione cautelativa dell'invio dei rifiuti-. E continua: «Questo ruolo si che ci appartiene ed è atto dovuto alla comunità. Mi preparo all'incontro in Prefettura con questo stato d'animo» e con l'assistenza dei tecnici dell'assessorato all'E¬ cologia e dell'Ufficio Legale. Con lo stesso animo affronta la situazione anche il dottor Cozza attorno al quale si sono stretti gli abitanti di Leinì, impauriti e stanchi di dover sopportare le esalazioni puzzolenti che ripetute raccolte di firme, negli anni scorsi, non sono riuscite a bandire dall'abitato del Comune. «Ho potuto, finalmente, vedere la lista delle sostanze contenute nei famosi bidoni — spiega il primo cittadino di Leinì — e non mi pare che si fàccia riferimento, come qualcuno voleva farci credere, soltanto alla trielina. Ci sono ben 14 composti con sostanze diverse che dovremo analizzare». Sindaco e guastafeste. Che ne dice? «Certo, capisco che la mia posizione è la più antipatica. Dovrei essere l'ultimo anello della catena, ma sono anche l'autorità locale e colui che, in caso di incidenti, deve rispondere in prima persona». Che cosa conta di fare, adesso? «Prima di tutto, convocherò un consiglio comunale urgente, domani sera. Ho anche suggerito ai responsabili dell'Ecolinea di rinunciare al contratto per lo smaltimento di questi rifiuti e le ragioni sono, precisamente, due: la prima, a tutela della salute dei cittadini, la seconda a garanzia dell'ordine pubblico. La gente è stufa, e a ragione, di questo tipo di fabbriche piazzate tra le case e incomincia a reagire piuttosto male». D'accordo con le parole del sindaco, anche gli ambientalisti. Gianni Sartorio: «Questa estate è caratterizzata dalle proteste, in ogni parte della Penisola, per l'inquinamento. Il consiglio alle autorità è di agire con la massima chiarezza nel condurre operazioni come quella di Leinì. n popolo inquinato sta prendendo coscienza della sua realtà». Il passaggio successivo sarà quello di capire che sì è inquinati perché «inquinanti» e allora si muteranno certe lavorazioni e si darà al «Pianeta vivente», per dirla con Attenborougn, qualche chance di salvezza. Daniela Daniele •Mi t rrniiim » m-.mmimmm*t i»ii^iiW"WiBiliilf WMiWilfr'fr'TI Il picchetto degli ambientalisti davanti alla Ecolinea

Persone citate: Beltrami, Daniela Daniele, Francese, Gianni Sartorio, Giuseppe Cozza, Vittorio Beltrami

Luoghi citati: Piemonte