Le Frecce Tricolori sulla folla: 38 morti

Le Frecce Tricolori sulla folla: 38 morti Spaventosa tragedia a una manifestazione aerea nella base americana di Ramstein, in Germania Le Frecce Tricolori sulla folla: 38 morti Tre Aermacchi MB 339 Pan si sono scontrati in volo a bassa quota e sono precipitati: uno è piombato sulla folla seminando panico e morte - Nessuno scampo per i tre piloti italiani - Centinaia di feriti (60 sono molto gravi) DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Doveva essere una festa del volo, è stato un inferno di scoppi, di fiamme, di morte. E' accaduto quando tre aerei della pattuglia acrobatica italiana, le Frecce tricolori, si sono toccati in volo durante la loro esibizione precipitando da bassa quota in mezzo alla folla. Un massacro: trentotto i morti, fra i quali i piloti italiani, n tenente colonnello Mario Naldini, 41 anni, di Firenze, 11 suo pari grado Ivo Nutarelli, 38 anni, di Palermo, e 11 capitano Giorgio Alessio, 31 anni, di Alessandria. Tra i feriti, diverse centinaia, almeno sessanta molto gravi. La scena della sciagura è Ramstein, in Palatinato: accanto a questa cittadina dalle parti di Kaiserslautern le forze aeree americane hanno una delle loro numerse basi tedesche. Qui, nella giornata del volo, era in programma una grande manifestazione aviatoria. Toccava appunto alle Frecce tricolori, l'addestratissima formazione dell'Aeronautica militare italiana, di concludere la giornata con le loro sfrecciar!ti acrobazie. Mancano pochi minuti alle quattro del pomeriggio: contro 11 cielo sereno i nove Macchi «MB 339 Pan» disegnano i loro ricami con le scie multicolori. Una folla di trentamila spettatori segue le evoluzioni. Ecco la formazione che si divide in una delle figure, ecco tre dei nove aerei che sibilano accanto alla torre di controllo. Sono in uscita da un looping quando, incrociandosi con gli aerei dell'altra formazione, c'è la fatale collisione. Uno degli aerei esplode lassù, gli altri due si avvitano, precipitano e in pochi secondi scoppiano a terra. Sono caduti in mezzo alla gente, uno sulla pista, l'altro sul prato gremito che è accanto alla tribuna d'onore. L'orrore assume la forma di due turbinose palle di fuoco, e poi il panico, le grida, le urla degli ustionati Tocca ai militari americani della base il compito di portare 1 primi soccorsi. Poi arriva anche il soccorso aereo tedesco. La manifestazione viene ovviamente sospesa, tutti i veicoli disponibili vengono impiegati per portare via i feriti. Una squadriglia di elicotteri trasporta i più gravi, generalmente sofferenti per ustioni del terzo grado, ai centri di terapia specifica. Per molti, per troppi, non c'è più niente da fare, ogni soccorso è vano. Si cerca di garantire almeno un ordinato sgombero della folla. Trentamila persone traumatizzate da un simile spettacolo m. sono uno scherzo. Molti sono in stato di choc, altri cercano disperatamente i parenti, gli amici che hanno perduto di vista. C'è gente che piange isterica¬ mente, altri paralizzati dall'orrore fissano il vuoto, n terreno fra la pista e la tribuna è disseminato di rottami fumanti, di cadaveri coperti alla meglio. Si tarda a fornire un bilancio preciso: i morti accertati sono prima quindici, poi trenta, infine trentotto. Dagli ospedali si viene a sapere che molti fra gli ustio¬ nati sono in condizioni gravissime. Quella di Ramstein è la più grande base aerea dell'Europa occidentale. Vi ha sede il quartier generale delle forze aeree americane in Europa: cioè il coordinamento di setAlfredo Venturi (Continua a pagina 2)

Persone citate: Giorgio Alessio, Ivo Nutarelli, Mario Naldini, Venturi

Luoghi citati: Alessandria, Bonn, Europa, Firenze, Germania