II Savona è punito, ma prepara il riscatto
II Savona è punito, ma prepara il riscatto II Savona è punito, ma prepara il riscatto SAVONA — Il Savona è caduto in piedi. Certo, l'inappellabile sentenza della Lega 10 ha estromesso dal campionato che gli competeva, l'Interregionale, ma il fatto di essersi almeno garantito il posto in Promozione, permette alla società ligure di ricominciare con tanta rabbia e facendo un passo indietro, ma perlomeno senza uscire da questo lungo tunnel con le ossa rotte. Il «caso» — Mercoledì 3 agosto, i dirigenti biancoblù tornarono da Roma con la decisione della Lega di non iscriverli al campionato. Il motivo: ritardo d'iscrizione e fidejussione, più un passivo per pagare le spettanze di Dino Binacchi, due anni fa tecnico biancoblù, rivoltosi alla Figc per ottenere quanto richiedeva. Immediato reclamo del Savona: iscrizione e fidejussione erano partite secondo la ' società in tempo (30 luglio, il timbro delle Poste), mentre Binacchi non aveva alcun diritto. Fu lui, agendo da autentico padrone della società e non solo da allenatore, con 11 presidente Quartaroli, a trascinare il Savona Fbc al fallimento, poi rilevato dall'attuale società, il Savona Sport Diffusione. La sentenza — Poi, sabato pomeriggio, la mazzata. Savona fuori, assieme ad altre nove società che presentavano (quasi tutte) paurosi «buchi» in bilancio. Ma clamoroso il motivo della decisione: un passivo in bilancio di 38 milioni, quelli «dovuti» a Binacchi, non più quel ritardo sempre indicato. Un volta¬ faccia, quello della Lega, che secondo il Savona ha un solo motivo. Enzo Grenno — Il presidente Grenno lo commenta così: oli nostro destino era segnato fin dal primo giorno. Ci siamo fatti sorprendere col fianco scoperto, e c'è chi ne ha subito approfittato per colpirci. Tutto il resto, è stato solo prò forma. Bisognava far spazio ad altre società più forti, o meglio spalleg¬ giate in Federazione e fuori-. Giometti e Chiarenza — Paolo Giometti, coordinatore del Savona, e l'avvocato Luciano Chiarenza, sono gli uomini cui si deve, adesso, la «non cancellazione» del Savona. Il primo ha fatto valere i suoi buoni uffici (è ispettore federale) presso il presidente nazionale dilettanti Elio Giulivi, l'unico ad aver cercato di aiutare i biancoblù. «Sono davvero spiaciuto che a far le spese di questo giro di vite sia stato il Savona» ha detto. L'avvocato Chiarenza, nipote di quel Gaetano Chiarenza che è da una vita segretario della società, ha impostato il reclamo verso la ritardata iscrizione. Tant'è vero che la Lega ha dovuto rigirare la frittata per estromettere il Savona, accettando quel reclamo che è così valso, in pratica, l'inserimento in Promozione. La squadra—Grande rammarico in città, ovviamente, dove ben si conoscono gli sforzi fatti da Grenno e compagni per allestire una compagine di grossa qualità. Adesso, probabilmente, i pezzi migliori andranno via: D'Agostino, Cozzi, Ancona, Miazzo, forse anche Alfano e Nistri faranno le valigie. Magari in prestito, con la speranza di tornare in biancoblù tra un anno. Resterà invece il tecnico, Mauro Della Bianchina, che ha anche dichiarato di esser pronto a tornare in campo. Per il resto, dovrebbero restare i vari Picone, Bobbio, Canu, Chicchiarelli, Nacci, Bonari, Lualdi, Pietropaolo. Le reazioni — Qualcuno dei tifosi è arrabbiato, molti invece hanno tirato un sospiro di sollievo. Temevano, vistaìa mano ferrea della Figc, la cancellazione. «Meglio un gradino sotto che fuori del tutto» è il commento che si sente con maggior frequenza. Com'è ovvio, il «polso» della piazza è reso meno rovente dalla ferma volontà del presidente Grenno di dare battaglia. Roberto Baglietto
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