Carlsson vincitore «doc» nel torneo di St-Vincent

Carlsson vincitore «doc» nel torneo di St-Vincent TENNIS Sconfìtto in finale il francese Champion Carlsson vincitore «doc» nel torneo di St-Vincent Lo svedese pone la sua candidatura al Masters di fine anno a New York dal nostro Inviato RINO CACIOPPO SAINT-VINCENT — Dopo due outsiders (Colombo nel 1986 e Rebolledo lo scorso anno, entrambi alla prima vittoria in un torneo del Nabisco Grand Prix), la terza edizione degli Internazionali di tennis della Valle d'Aosta a Saint-Vincent ha avuto un vincitore «doc» nello svedese Kent Carlsson, uno dei re della terra battuta. Lo scorso anno giocando con una gamba sola aveva battuto Nargiso e Ribeiro ma poi era stato costretto al ritiro prima di disputare i «quarti» contro Cancellotti. Rientrato in patria aveva subito il terzo intervento in artroscopìa al ginocchio sinistro. Ha ripreso in primavera dopo una sosta di sette mesi. Vistosa ginocchiera a protezione del ginocchio plurioperato e stesso ritmo asfissiante per gli avversari, all'insegna di una esasperata regolarità. Primo torneo a Madrid ad aprile e subito un successo, un' passo falso a Montecarlo eliminato da Leconte al terzo turno, ma subito la rivincita contro lo stesso giocatore nella finale del torneo di Amburgo; la semifinale al Foro Italico battuto da Lendl; una sconfitta al quarto turno del Roland Garros al quinto set contro il connazionale Svensson, rivelazione di quel torneo. Un periodo di breve riposo dopo un ritiro in semifinale a Bologna (un guaio alla gamba sinistra, ma non al ginocchio) e poi Kitzbuhel, la settimana scorsa. Sullo slancio ha centrato il suo successo italiano dell'anno a Saint-Vincent confermando che l'Italia gli porta bene, visto che vi ha vinto nel 1986 il primo Grand Prix a Bari mentre lo scorso anno si è affermato a Bologna. Con gli Internazionali della Valle d'Aosta, Carlsson porta a otto le sue vittorie Grand Prix ('86: Bari e Barcellona; '87: Nizza e Bologna: '88: Madrid, Amburgo, Kitzbuhel e Saint-Vincent) e pone anche la sua candidatura al Masters finale di fine anno al Madison Square Garden di New York al quale accedono i primi otto giocatori della classifica del Nabisco Grand Prix (oggi lo svedese è a ridosso dei primi dieci). Ma al Masters si gioca sul «supreme» e al momento Carlsson, per ordine medico, può giocare solo su campi in terra rossa. A St-Vincent Carlsson ha perso un solo set in semifinale contro Mancini per lasciare agli avversari solo 29 giochi in tutto. Un'autentica marcia da rullo compressore che lascia i rivali con un completo senso di impotenza. «Avevo un bruttissimo ricòrdo della sconfitta subita al primo turno di Kitzbuhel — diceva il francese Champion — e speravo questa volta di fare meglio, ma non è cambiato nulla. Giocare contro di lui è un inferno-. Un inferno caldissimo come il pomeriggio di ieri a Saint-Vincent, con Carlsson che domina facilmente il primo set in soli 28' lasciando a quota zero il francese; un secondo set più combattuto, con qualche scambio emozionante ma alla fine la musica era sempre la stessa. Qualche elogio ma solo due giochi all'attivo di Champion al termine del match.