«Il nostro successo? Ritmo emiliano!!!»

«Il nostro successo? Ritmo emiliano!!!» Dalla e Morandi a Imperia «Il nostro successo? Ritmo emiliano!!!» IMPERIA — «Non vedo l'ora di ricominciare. Questa tournée mi piace mol: tissimo. Ha consolidato una vecchia amicizia e il rapporto di stima che avevo con Lucio»: Gianni Morandi ha appena concluso a Imperia la prima parte del lungo giro d'Italia con Dalla e il fidato complesso degli Stadio, e già pensa a ripartire, dopo la sosta a cavallo del Ferragosto. La carovana si rimetterà in moto il 28. La tappa al «Ciccione», davanti ad un pubblico di 5000 persone, è l'occasione per un bilancio di questa fase d'avvio del tour, iniziatosi il 4 luglio a Caracalla. Com'è andata, sinora? Siete soddisfatti? Morandi: «Un successo straordinario, i risultati sono andati oltre alle nostre stesse previsioni. Abbiamo avuto, all'inizio, qualche serata d'assestamento, com'è accaduto a Genova, dove il posto scelto, al porto, era infelice per l'acustica. Gino Paoli s'è alzato e se n'è andato dopo pochi minuti. Ma ora tutto si è rimesso a posto. La gente si diverte. Ed anche l'ultimo disco va benissimo». Che prevede l'immediato futuro? Morandi: «Ancora tournées, anche in luoghi storicamente e artisticamente.importanti, come l'Arena di Verona o lo Sferisterio di Macerata. Mi piacerebbe tornare in Sardegna, dove manco da vent'anni. Chiuderemo il 18 settembre a Bologna, nella piazza delle Torri, per i festeggiamenti all'Università, che compie 900 anni». Dalla: «E poi, faremo i teatri, fra cui il Lirico di Milano e l'Argentina di Roma. E, sempre tra l'autunno e l'inverno, andremo in Unione Sovietica, e poi in Brasile, a San Paulo e Rio de Janeiro, e negli Stati Uniti, dove faremo tappa anche a Broadway. In Europa, saremo in Germania, Austria, Svizzera e Olanda, per finire all'Olympia di Parigi». Perché si sono messi insieme, due cantanti apparentemente così diversi? Dalla e Morandi: «Siamo amici e, anche se fra alti e bassi, le nostre sono due vite parallele. Comunque, è un progetto che sognavamo da molto tempo. La spinta decisiva è arrivata quasi per caso. Abbiamo cantato insieme, l'anno scorso, al Festival dell'Unità a Bologna e poi al Palatrussardi di Milano. Il pubblico si era riscaldato, quando ci siamo scambiati le canzoni più note, come "La fisarmonica" e "Caruso", "C'era un ragazzo" e "L'armo che verrà". Abbiamo sconvolto con allegria certi stereotipi». A che si deve il successo di questa che è stata definita una «strana coppia»? Dalla e Morandi: «Musicalmente ci Integriamo bene, abbiamo nel sangue il ritmo emiliano e poi sia¬ mo lavoratori sodi» Per la gente rappresentiamo, ognuno per il suo verso, la memoria collettiva della canzone italiana degli ultimi vent'anni. I nostri motivi sono conosciuti da nonni, genitori e figli: ed è per questo, che vengono ad applaudirci». Nella scaletta del programma, uno dei brani più apprezzati dal pubblico resta sempre «C'era un ragazzo», cavallo di battaglia di Morandi, ma cantata nel concerto da Dalla. Spiega Morandi: «E' una canzone che ormai ho dentro di me. Mi commuove, per la maniera così disperata con cui la interpreta Dalla. E io, per restituirgli il favore, do la mia versione de "Il cielo"». 1 Nel concerto, Dalla si toglie un altro sfizio: suona al clarino e vocalizza una curiosa versione personale di «Misterioso», del mitico Thelonius Monk, accompagnato da Morandi al contrabbasso e da Beppe D'Onghia degli Stadio alle tastiere. Dice ironico Dalla: «A me piace il jazz. Una passione che mi accomuna a Woody Alien. Sono andato a New York, al Village, da 15 anni c'è gente che, ogni lunedì, aspetta invano di sentirlo suonare il clarino. Io non sono come lui. Non vi faccio attendere, anzi ve lo impongo». A Imperia, a differenza delle altre località toccate, anziché in un luogo monumentale (la sede prevista, poi scartata per problemi logistici, era Piazza del Duomo), il concerto si è tenuto allo stadio. Dispiaciuti del cambiamento? Morandi: «Un po', anche perché tra gli scopi della tournée c'era quello di valorizzare gli spazi artistici. Però, quando abbiamo saputo della variazione, erano già stati venduti dei biglietti, e non ce la siamo sentiti di annullare la serata. La consideriamo un'esperienza nuova, anche se le zone storiche hanno maggior fascino. E poi, agli stadi, io sono abituato: gioco nella nazionale dei cantanti. Il 2 ottobre disputeremo una partita a Torino. Spero di riuscire a convincere Lucio a giocare stabilmente con noi». La città di Imperia ha un significato particolare, per voi? Morandi: «Certo. Alla caserma Crespi ho prestato giuramento mentre facevo il servizio militare ad Arma di Taggia. Tornare qui, è stato un po' come indossare di nuovo la divisa, e ringiovanire di vent'anni. Ho ritrovato un vecchio commilitone. Mussi di Alessandria: è venuto a salutarmi». Dalla: «Quand'ero giovanissimo, sono venuto a Imperia per -un concerto. Suonavo il clarinetto nella Roman New Orleans Jazz Band. Ad ascoltarci, c'erano solo un paio di spettatori. Ora sono saliti a cinquemila». Stefano Delfino Morandi e Dalla si scambiano le canzoni al concerto

Persone citate: Beppe D'onghia, Crespi, Dalla, Gianni Morandi, Gino Paoli, Stefano Delfino Morandi, Thelonius Monk, Woody Alien