E il presidente Traisci accusa «Fucili puntati su Enpa e Tar»

Da settembre si spara su cervi e cinghiali Verrà preparato un «albo dei tiratori» La Regione ha disposto una serie di abbattimenti selettivi per gli animali della Mandria, ma non tutti sono d'accordo Da settembre si spara su cervi e cinghiali Verrà preparato un «albo dei tiratori» Varando un'operazione «scientifica e improrogabile» la Regione ha disposto «a partire dal prossimo settembre» l'abbattimento selettivo di 250 cervi e 150 cinghiali della Mandria, destinando a rimborso dei danni agricoli da loro provocati la quota fissata per carne e trofei. Lo ha stabilito la vicepresidente di Giunta Bianca Vetrino, assessore ai Parchi, con una motivazione che per i cervi prende le mosse dai rilevamenti eseguiti dall'Istituto nazionale per la Biologia della Selvaggina ( delegato per legge nazionale ad un parere determinante in proposito) e del Dipartimento di Patologia Animale dell'Università di Torino. Quest'ultimo ha esclusa ogni possibilità di catturare gli ungulati in questione per trasportarli altrove a scopo di ripopolamento, perché, spiega, sono «portatori di parassiti». L'Istituto per la Biologia della selvaggina, già nel luglio '86, aveva proposto l'abbattimento selettivo di 303 cervi per giungere «ad una forte riduzione della loro deyisità all'interno della Tenuta» in previsione di ulteriori ridimensionamenti, «cosi da arrivare in pochi anni aduna popolazione inferiore ai cento capi (contro gli oltre ffOO attuali n.d.r.), limite oltre il quale la loro densità risulterebbe assolutamente inaccettabile sul piano tecnico e biologico». Per i cinghiali, invece, la Regione è stata chiamata direttamente in causa il 21 luglio scorso dal prefetto dottor Sparano. La prefettura aveva infatti verificato che la situazione lamentata dal presidente della Comunità Montana Val Ceronda e Casternone all'unisono con i sindaci degli otto Comuni adiacenti al Parco «ha ultimamente riscontrato proporzioni così gravi da rappresentare un reale e immediato pericolo per la stessa incolumità delle persone». Su questa base, il dottor Sparano ha invitato la Regione ad assumersi le proprie responsabilità entro il 31 luglio. Spiega Bianca Vetrino: «Causa la situazione allarmante il prefetto ha rilevato che la pronuncia sospensiva con cui il Tar l'anno scorso aveva bloccato gli abbattimenti predisposti non può esimerci dai nostri compiti istituzionali. Abbiamo perciò modificate le delibere precedenti, per limarne le presunte connotazioni venatorie che ne avevano causato la sospensione da parte del Tar, e ora le ripresentiamo». Sarà la formula giusta, spera la vicepresidente di Giunta, per evitare ulteriori polemiche e contrasti sofferti all'unisono da boschi, colture e animali. «L'Amministrazione — precisa — si è sempre mossa con il conforto scientifico dell'Università e dell'Istituto per la biologia della selvaggina, ma non ha mai potuto garantire al parco di Venarìa quell'equilibrio ora al livello di guardia. A parte il prossimo provvedimentotampone, abbiamo di conseguenza impostato un progetto globale per la conservazione dell'equilibrio faunistico-ambientale dei parchi e delle riserve naturali che, giunto in porto e approvato dal Governo, farà definitivamente chiarezza sulla do di impedire a chiunque di godere mentre spara». La Regione, insomma, dà per scontato che sarebbe assai difficile trovare delle gente senza esperienza di caccia che sia però in grado di sparare, e bene, sulla selvaggina. «E del resto sarebbe paradossale dover ricorrere a carabinieri o esercito». La futura legge prevede inoltre sanzioni da dieci sino a venti milioni per chi impedisca un qualsiasi intervento di salvaguardia a favore dell'equilibrio faunisticoambientale. «Anche sotto questo aspetto teniamo a escludere qualsiasi crudeltà persecutoria. In proposito la normativa regionale si limiterà a recepire regole e principi della legge n.689, valida dal novembre •81 intutt'Italia». Luisella Re questione regolando non solo gli abbattimenti ma la cattura e la reintroduzione dei vari selvatici». Tra le novità, il varo di un apposito albo in cui confluiranno una ventina di tiratori per Provincia, incaricati dietro rimborso e previa una rotazione rigorosamente annuale dei suddetti abbattimenti. «Per evitare altre polemiche, saranno scelti con un bando pubblicizzato su due quotidiani nazionali e ciascuno di questi esperti agirà sotto il diretto controllo del personale preposto ai parchi. Speriamo così di far capire che gli abbattimenti selettivi non hanno nulla in comune con la caccia vera e propria, anche se sarà impossibile accontentare certi protezionisti secondo i quali, come Regione, dovremmo essere in gra¬

Persone citate: Bianca Vetrino, Luisella Re, Sparano