Le ferie? No abbiamo il mutuo

Le ferie? No, abbiamo il mutuo Torino non si svuota di colpo con la chiusura delle fabbriche Le ferie? No, abbiamo il mutuo Tanti sono rimasti in città - Assalto ai parchi della Pellerina e del Valentino - Da Porta Nuova i treni ordinari partono pieni, semivuoti quelli straordinari - Poi ci sono i pendolari delle vacanze: Torino-Riviera e ritorno in giornata - E i giovani la tintarella vanno a farsela in piscina Fiat Uno 45 Sting: il capofamiglia, sui quarant'anni, al volante, la madre accanto (fosse la suocera slederebbe dietro), la moglie accanto al figlio unico sul sedile posteriore, una copia de «La Stampa» appoggiata al vano che nasconde alla vista l'interno del portabagagli. Incontriamo la famiglia media torinese degli Anni Ottanta in corso Regina, alle sei di sera. Viaggia verso il proprio alloggio in Barriera di Milano, reduce da un pomeriggio in campagna «da certi parenti». Le ferie? «Con moderazione: abbiamo il mutuo della casa da pagare». Torino non è più la città che si svuota di colpo con la chiusura delle grandi fabbriche. Lo riscopriamo puntualmente da tre-quattro anni e ancora ce ne meravigliamo. Ieri, nei viali della Pellerina e del Valentino le coppie a passeggio con il figlio piccolo in carrozzella erano tante e per tutte valeva la medesima considerazione: le spese per la casa e il caro-vacanze e queste ultime diventano "concentrate». Una buona ragione per partire con calma, se si parte. Un capostazione, a Porta Nuòva: "Cinque anni fa ho rischiato il linciaggio in questo periodo. Un treno partiva per Reggio Calabria e la folla che voleva salirvi era veramente troppa. Per fortuna c'erano dei compaesani, senza di loro non so come me la sarei cavata. Adesso è tutto diverso». I treni ordinari partono pieni, «all'85-90 per cento», precisa un altro «berretto rosso», ma quelli straordinari, cinque in tutto ieri, "lasciano Porta Nuova semivuoti, in parte per sfiducia in questi convogli, ma pure perché le Ferrovie non sanno organizzare una tempestiva informazione. Oggi la gente vuol partire tranquilla». Nella giornata festiva si è calcolato che dalla stazione principale abbiano lasciato Torino 15-20 mila persone, più tutti i pendolari delle vacanze: Torino-Riviera e ritorno in giornata. Un altro scorcio estivo della città: la piscina di corso Galileo Ferraris, la più grande e frequentata. Ieri hanno acquistato un biglietto per entrarvi poco più di 1200 persone. "La metà di certe altre domeniche di luglio, ma sempre.abbastanza — spiega un vecchio bagnino — rispetto alle frequenze di questi ultimi anni. Sono passati i tempi che qui la ressa voleva dire 6 mila persone. Adesso la gente preferisce andarsene al mare o in montagna la domenica». Sulla autostrada TorinoAosta due domeniche fa 1 distributori di carburante avevano persino esaurito le scor¬ te per r«assaIto» delle automobili. E chi, a sera, era appena sceso da Brusson o G re ss oney poteva tranquillamente riferire che gli era parso di trovarsi «aZ Valentino a passeggiare tra la folla». E in Riviera il bagno "tutti insieme appassionatamente» non ce l'ha tolto nessuno. Figuriamoci il ritorno: quattro ore di coda sulla Torino-Savona sono state la regola per concludere nella maniera più «rilassante» questi weekend. E ieri sera il traffico era ancora intenso da Savona a Torino, non viceversa. "Noi il grande esodo dobbiamo ancora vederlo», dicono al casello di Carmagnola. Anche sulla Torino-Piacenza, fra le 6 le 19, si sono immessi da Villanova «appena» 9500 veicoli. Ma oggi è il 1° agosto e qualcuno in più — chi affitta o va in albergo — è atteso alla partenza. Per quelli che restano o si trattengono ancora un po' nell'afa, le serate promettono affollamenti nei dehors delle cremerie e nei locali della collina. Agosto mio, deserto e silenzioso, non ti riconoscerò più. Una comitiva a Porta Nuova in partenza per la Valtellina: loro hanno scelto lo sci estivo

Persone citate: Villanova