Marco racconta al giudice i suoi giorni di prigionia
Marco racconta al giudice i suoi giorni di prigionia Primo interrogatorio a quasi un mese dal rilascio Marco racconta al giudice i suoi giorni di prigionia Tra giochi e silenzi ha ricordato particolari giudicati «interessanti» Nella sua camera, tra i suoi giocattoli, Marco Fiora è stato interrogato, ieri pomeriggio, per la prima volta dal giudice istruttore dott. Franco Giordana. Per oltre due ore, dalle 16 alle 18,30, il magistrato, accompagnato dal maggiore Tecame dei carabinieri e dal dott. Longo delia Squadra Mobile, è rimasto nella villetta di strada Cartman. Hanno assistito al colloquio Gianfranco e Piera Fiora, padre e madre di Marco. Il bambino ha raccontato circostanze nuove, non clamorose, ma ritenute interessanti dagli inquirenti. Più che un interrogatorio si è trattato di una chiacchierata, fatta di domande poste con delicatezza, tra un gioco e l'altro, cercando di far parlare Marco a ruota libera, riportando, però, il discorso su quella stanzetta dove è stato rinchiuso per diciassette mesi, sulle persone che gli stavano intomo, su quel «Luigi», che gli portava da mangiare. L'obiettivo era approfondire alcune circostanze cercando di ottenere qualche elemento in più per l'indagine. Marco, sulle prime era impacciato, silenzioso, poi si è sciolto lentamente: facendo correre una macchinala sul tavolo ha ricordato la prigionia, la catena che lo ha tenuto legato ad un letto per tanto tempo, la camera spoglia e buia, gli uomini incappucciati che gli portavano da mangiare, buttandogli il cibo sul letto. Ha raccontato le loro abitudini, ì rumori che sentiva, le poche cose che dicevano. E' stato un po' confuso, come sempre: durante quei mesi non aveva chiara la nozione del tempo che trascorreva e, ora, sovrappone i ricordi di quei giorni sempre uguali. Marco ieri ha ripetuto al magistrato cose già dette, ne ha raccontate di nuove, che fanno avanzare di qualche passo l'indagine. Anche se la sua testimonianza va presa con cautela: è un bambino, che II Iti IH II II I IMI I II II I II II 111 II I II 11 I II I IMI 11 Il ha subito un grande trauma, e sta cercando ora di recuperare il tempo perduto. Marco Fiora era stato interrogato subito dopo la liberazione, la mattina del 2 agosto, dal procuratore di Locri, dott. Rocco Lombardo. Ancora spaventato era riuscito a raccontare ben poco: «Afi hanno lasciato davanti à quella casa (deposito della Forestale), con una coperta addosso, dicendomi di bussare che lì c'era papà». Dopo il suo arrivo a Torino gli inquirenti hanno preferito lasciarlo tranquillo per qualche settimana. Ed è stato il padre, Gianfranco Fiora, in questo mese trascorso, a raccogliere frasi, battute, e a riferirle a polizia e carabinieri. Da qualche giorno l'inchiesta del dott. Marabotto, il magistrato che ha seguito a passo a passo il sequestro, è stata formalizzata. E il giudice istruttore dott. Giordana ha ritenuto che era il momento di fare quattro chiacchiere con Marco.
Persone citate: Franco Giordana, Gianfranco Fiora, Longo, Marabotto, Marco Fiora, Piera Fiora, Rocco Lombardo
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