E ora la battaglia sugli indennizzi

E ora la battaglia sugli indennizzi Le assicurazioni (forse anche l'Italia) dovrebbero risarcire le vittime E ora la battaglia sugli indennizzi ROMA — E ora chi pagherà per il gravissimo incidente aereo nella base Nato di Ramstein? E' un interrogativo al quale non è facile dare subito una risposta. Il drammatico scontro in volo dei tre aerei Macchi che ha provocato la morte dei tre piloti italiani e di quarantatre spettatori nonché il ferimento di oltre trecentoquaranta persone accorse a vedere la manifestazione costituisce una novità in campo assicurativo. Manca infatti qualsiasi disposizione di legge che preveda obbligatoriamente un limite minimo di indennizzo e non risulta che si siano mai verificati disastri analoghi: i velivoli che hanno causato la catastrofe appartengono all'Aeronautica militare italiana, mentre l'esplosione è avvenuta all'interno di una base americana in Germania federale. Gli esperti della materia ritengono tuttavia che non dovrebbero essere sufficienti i fondi messi a disposizione dalle compagnie assicuratrici e alla fine do vi à e.' se¬ re l'Italia, anche per una questione di bandiera e di immagine, a pagare la differenza, ma dopo l'approvazione in Parlamento di un'apposita «leggina». Non si può comunque escludere una corresponsabilità dell'aviazione americana che ha organizzato la manifestazione aerea. L'ufficio pubbliche relazioni del ministero dell'Ae¬ ronautica ci ha confermato resistenza di una copertura assicurativa per piloti ed aerei (probabilmente firmata con l'Assitalia e garantita in coassicurazione con altre compagnie italiane), nonché per la stessa manifestazione di Ramstein (quest'ultima è stata appositamente stipulata dagli organizzatori della base). Ma non sono stati ancora resi noti i limiti massimi di indennizzo in caso di morte e di invalidità permanente. Per i familiari dei piloti italiani, oltre all'assicurazione, è prevista dalla legge anche la concessione di una serie di benefici economici variabili a seconda del grado raggiunto nell'Arma E' impossibile per ora calcolare l'entità del risarcimento. Dovrebbe però aggirarsi nell'ordine di parecchie decine di miliardi di lire se si tiene conto oltre che dei morti anche della gravità delle ustioni e delle ferite riportate da centinaia di spettatori tedeschi tra i quali molti bambini. Va in proposito sottolineato che, a differenza di quanto avviene nel nostro Paese dove l'indennizzo è direttamente legato all'imponibile Irpef indicato nella denuncia dei redditi (oltre naturalmente all'età della vittima o dell'infortunato), in Germania invece i parametri per il risarcimento sono completamente diversi e risultano molto più elevati p.f.

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