La Vigilanza sul credito arriva in ritardo

Aria di divorzio Chrysler-Maserati Dopo il lancio della «TC» gli americani lasceranno De Tomaso Aria di divorzio Chrysler-Maserati MILANO — Uno strano modo per celebrare un neonato atteso con tante speranze: l'annuncio di un divorzio «freddo», scaglionato nel tempo, ma pur sempre un divorzio. Lunedì, infatti, a Modena comincerà la produzione dell'attesa Te, la turbo convertibile Maserati scaturita dalla collaborazione tra due geni dell'auto: il poliedrico Alejandro De Tomaso e 11 mago del risanamento Chrysler, Lee Iacocca. Ma quest'ibrido italo-americano (l'espressione è del New York Times) prende 11 via proprio quando la De Tomaso e la Chrysler hanno reso noto, con una dichiarazione comune, che la casa americana ha accettato dì non esercitare più 1 diritti d'opzione sulle azioni Maserati (la società di Detroit dispone del 18% e disponeva del diritto di salire fino al 51% entro il 1996) e, anzi, ha concesso a don Alejandro l'opportunità di acquisire questi titoli. Divorzio, insomma, tra i due personaggi anche se un portavoce della Chrysler si è affrettato a spiegare che la rinuncia del gruppo di Detroit è subordinata ad alcune condizioni ancora da definire. Perché? A Modena De Tomaso non c'è («E' all'estero» si limitano ad affermare i collaboratori) ma, forse, le ragioni si possono spiegare comunque. Primo. Lee Iacocca non ha perso interesse per l'Europa. Anzi. L'imprenditore è alla vigilia di un accordo con l'austriaca Puch-Steyr per un fuoristrada. La Chrysler non trascura occasione per sottolineare la volontà di rientrare sul mercato europeo. E, proprio a pochi chilometri dalla sede del piccolo impero di De Tomaso, ha sede la Lamborghini, la più seria Iniziativa di Iacocca, per ora, sul mercato europeo: si tratta di una nuova versione della «Countach», il modello di punta della Casa, capace di viaggiare sul filo dei trecento all'ora; Inoltre la Lamborghini dovrebbe sviluppare un model¬ lo più «tranquillo» da produrre In serie più amipa. Una scommessa che, nei plani di Iacocca, dovrebbe portare a 5 mila auto vendute in Italia nel 1990. L'amore per l'Europa.lnsomma, esiste e lo stesso vale per il design italiano. A favorire il divorzio tra Modena e Detroit sarebbe, secondo le fonti americane, legato a frizioni sulla qualità delle forniture inviate dall'azienda italiana, n ritardo nell'avvio della produzione del nuovo modello, circa un anno e mezzo, sarebbe dovuto proprio alle critiche americane ai prototipi di pezzi inviati da Modena e Milano. La Te Maserati, comunque, sta per nascere. Frutto di una collaborazione contrastata, la vettura dovrebbe vedere il battesimo sul mercato della California. Disegnata sulla base del motore turbo da 2200 centimetri cubi e sugli impianti di trasmissione della Chrysler, questa macchina, secondo i piani originari, avrebbe dovuto puntare all'obiettivo delle diecimila macchine vendute all'anno. Adesso si parla di un massimo di 6 mila modelli e la quota iniziale si attesta su poco più di mille vetture prodotte (prezzo di vendita di 30 mila dollari, poco più di 40 milioni di lire). In sostanza, l'impressione degli esperti dell'industria di Detroit è questa: Maserati e Chrysler manterranno in pie di la loro collaborazione in attesa dell'esito di mercato del nuovo modello. Al termine del ciclo di vita della macchina le due parti prenderanno strade diverse: la Maserati si concentrerà sullo studio e la produzione di nuovi modelli nella tradizione del suo marchio; Iacocca si dedicherà allo sviluppo e al lancio della nuova linea Lamborghl ni a cui attribuisce grande importanza. E' con questo marchio che il leone di De trolt intende dar battaglia in Europa e negli Stati Uniti a Jaguar e Mercedes o Bmw. u.b.

Persone citate: Iacocca, Lee Iacocca, Puch