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Rjjkaard e Barros i re dell'estate
Rjjkaard e Barros i re dell'estate Viaggio nel mondo dei nuovi stranieri che offrono storie contraddittorie Rjjkaard e Barros i re dell'estate Applausi all'olandese per la versatilità e al portoghese per la fantasia ■ Matthaeus regista, la novità più grande - Cruz e Milton, due «ufo» per il Como - Pescara aspetta Edmar - Firenze s'interroga su Àguirre Cinquanta stranieri fra vecchi e nuovi (contando ovviamente Zavarov in ritardo giustificato, ed 1 «misteriosi» brasiliani Cruz e Milton del Como) nel prossimo campionato. Saranno 51 se l'Atalanta riuscirà a chiudere in tempo, ma è difficile, la pratica Belanov. Per ora, salvo defezioni, 25 europei ed altrettanti sudamericani. Oli ultimi arrivi sono 31, dei quali quindici del continente e sedici d'oltre Oceano. Un equilibrio fra scuole, un ritomo di simpatie verso il football ballato di Brasile (soprattutto). Argentina, Uruguay. Più il Cile di Rublo. Ma il bilancio d'estate, per quello che vale, privilegia l'Europa. Il portoghese Rui Barros e l'olandese Frank Rijkaard i più applauditi. Gli uomini di Rio e di San Paolo hanno mostrato nel recente passato un immediato adattamento al nostro calcio, ma sì chiamavano Falcao e Junior, e Zico. Non che gli ultimi «importati» siano dei brocchi. Ma il filone del calcio brasiliano si è necessariamente impoverito: sono 280 i giocatori esportati in Portogallo, soprattutto, Spagna, Francia e Italia (più Messico) negli ultimi dieci anni. Rui Barros è sfuggito all'accerchiamento brasiliano per mettersi alla prova in Italia. Anche se il dialetto del suo paese, Lordelo, è parlato più a Rio che nella contigua Spagna. Nella Juve, Barros ha già sfondato. Piacciono la sua fantasia, la sua allegria di giocatore che fa a pugni con la modestia, la riservatezza dell'uomo. Frank Rijkaard, europeo di passaporto ma non di sangue, ha portato nel Milan lo spirito della nazionale olandese: quello del blocco, che nel campionato d'Europa ha fatto da base alle prodezze dei solisti Gullit e Van Ba- sten. Sacchi, tecnico rossonero, ha trovato in Rt)kaard l'uomo giusto per le sue idee. «Ci vogliono giocatori eclettici, capaci a far tutto. Frank è uno di questi, e come lui ce ne sono pochi nel mondo-. Gli altri in fila, dietro. Ancora un europeo fra i primissimi, l'unica soddisfazione per Trapattoni che l'ha volu-, to e Pellegrini che l'ha pagato. Lothar Matthaeus leader dell'Inter. Non lo è mai stato in Germania, dove era consi¬ derato un «lavoratore di classe», ma non un cervello del football... Sul livello di Matthaeus, lo spagnolo Victor, ma in prospettiva opposta. Sembra proprio che sia la Samp, che sia Dossena, a tirare la volata agli stranieri blucerchiati. Cerezo sembra un ragazzino. Faticano a inserirsi i jugoslavi, come era previsto. Confidava MUjan MUJanic, responsabile tecnico della federazione di Belgrado, ai tempi della trasferta azzurra a Spalato: «Non è che manchino i giocatori, nel mio Paese, o che non ci siano i piedi buoni. Ne abbiamo di buonissimi. Ma non abbiamo un solo professionista, che sappia concentrarsi fra allenamenti e partita-. Che Skoro, Arslanovic e Cvetkovic smentiscano presto MUjanic. Ostacolano il rapido acclimatamento dei giocatori dell'ultima leva brasiliana anche le disorganizzazioni e i con¬ trasti all'interno della loro federazione. Alla base, i contrasti con i club che vendono per bisogno di soldi (se Pi-uzzo va al Santos è per una affascinante scelta di vita, per una vacanza pagata, non per aumentare il suo conto in banca) ed i dirigenti centrali che vorrebbero bloccare una emorragia che distrugge le rappresentative nazionali. Così i documenti dei transfert (vedi Muller, ancora in altalena: si è visto poco ma è un campione) vengono ritardati, mentre alcuni giocatori sono bloccati — come molti italiani, va detto — dalla spedizione a Seul. Franco Manni, dg del Pescara, racconta l'odissea del loro «nuovo acquisto» Edmar Bemardes Dos Santos, ventottenne centravanti nato a Campinas. «Edmar a Pescara l'abbiamo visto ventiquattr'ore, forse meno. Siamo andati a prenderlo a Vienna, dopo Austria-Brasile, in aerotaxi. E'stato in città il tempo delle visite mediche quindi è andato un giorno e mezzo a Levico nel ritiro della squadra per conoscere Galeone e i futuri compagni. Dopo, è sparito. So che oggi è a Los Angeles con la sua nazionale olimpica, che poi andrà in Canada, in Giappone, quindi a Seul. Lo rivedremo ai primi di ottobre. Dovrà riposarsi, altro che giocare in campionato...-. Edmar è per il Pescara un fantasma, ma almeno Manni 10 ha localizzato, sa dov'è. Anche 11 Como sa che Cruz e Milton sono pure loro nel gruppo olimpico, ma è molto meno certo di vederli in ottobre. «Di Milton ci manca solo 11 transfert, di Cruz ci manca tutto, compresa la sua firma di accettazione sul contratto'. Evviva. H procuratore Giuliodori che ha portato avanti i contatti, un italobrasiliano, non è stato molto preciso. C'è anche il dubbio se il Como li voglia davvero questi due giocatori. Forse l'elenco dei «nuovi» dovrà essere ridotto. Il Brasile perde i colpi anche sul campo. Careca perde a Bari, Renato per vivere (nella Roma) deve ridurre i dribbling e passare all'assist. Da bomber della nazionale brasiliana a spalla di Voeller. Come è dura la vita dell'emigrante che attraversa l'oceano. Bruno Perucca
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