Le massacrava, ma non ricorda
Le massacrava, ma non ricorda Le massacrava, ma non ricorda Una perizia psichiatrica per il maniaco che violentava le prostitute all'Eur - E' stato riconosciuto da dieci donne DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Dieci prostitute lo accusano senza esitazioni. Tutte hanno detto che è lui il «bruto del camioncino rosso» che le ha massacrate di botte, seviziate con bottiglie e bastoni e rapinate in un autostello abbandonato, all'estrema periferia Sud di Roma. E, Giovanni Romagna, 38 anni, camionista alle dipendenze di una ditta di autotrasporti, non nega. Farfuglia incomprensibili e allucinanti giustificazioni nei rari momenti di lucidità che sembra avere da quando i carabinieri lo hanno arrestato, mentre rientrava a casa, nella notte di martedì scorso. -E' il più classico dei casi da perizia psichiatrica — dice l'avvocato Giacomo Marini — ed il magistrato che l'ha interrogato non ha tardato a rendersene conto». Dopo l'arresto, deciso a conclusione di una rapidissima indagine condotta dai carabinieri con la collaborazione delle vittime delle violenze, qualcuno ha cominciato a dire che Giovanni Romagna è anche un assassino, che potrebbe essere stato proprio lui l'autore dell'orribile delitto scoperto il 10 luglio scorso. Il corpo nudo, bruciato e martoriato di una donna fu trovato in una cunetta lungo la via Cristoforo Colombo, solo a poche centinaia di metri di distanza dall'ex albergo diroccato scelto dal maniaco per appartarsi. Ma può bastare questo o, magari, il ritrovamento nella «stanza delle torture» dell'autostello dell'Aci di un vestito da donna stracciato, a far scattare, accanto a quelle già contestate di sequestro di persona, violenza carnale, rapina, anche quella, gravissima e da ergastolo, di omicidio? •No, di certo — afferma il sostituto procuratore della Repubblica di Roma Eduardo Landi — anche se certe concomitanze ci hanno indotto a rispolverare il fascicolo dell'uccisione di quella donna, probabilmente una mondana, peraltro mai identificata». Romagna non ha precedenti penali e, nella zona dove vive da anni, con la moglie e due figlie, a Spinaceto, un quartiere alle porte di Roma, lo conoscono come una persona tranquilla, dedita al lavoro. Eppure, sembrano esserci proprio pochi dubbi che non fosse lui quell'uomo che le «lucciole» dell'Eur avevano imparato a temere dopo i racconti delle terribili esperienze capitate a certe loro colleghe. S'erano passata la voce che c'era un giovanottone, con ì capelli castani ed un furgone rosso, che si diceva disposto a pagare una tariffa anche doppia purché l'amore lo si andasse a fare all'autostelio, non molto distante. Quelle «belle di notte» che s'erano fidate se l'erano vista proprio brutta. Una volta lì, l'uomo le ha legate, imbavagliate, picchiate a sangue e, prima di violentarle, le ha sottoposte ad innominabili sevizie. I carabinieri, in un paio di stanze dell'autostello abbandonato, hanno trovato tracce di sangue sulle pareti e diversi arnesi per torture. Qualcuna delle malcapitate, alla fine, s'è decisa a parlare con i carabinieri ed ha fornito un'indicazione precisa: il nome della ditta di autotrasporti stampigliato sulle fiancate del furgone.
Persone citate: Eduardo Landi, Giacomo Marini, Giovanni Romagna
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