Levata di scudi a Tokyo contro il protezionismo Usa

Levata di scudi a Tokyo contro il protezionismo Usa Il Giappone, già preoccupato dalla ripresa del dollaro, si trova adesso davanti un vero «muro» commerciale Levata di scudi a Tokyo contro il protezionismo Usa TOKYO — n giappone ha accolto in modo negativo l'approvazione da parte del presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan del pacchetto di leggi che rivede la regolamentazione del sistema di interscambio statunitense. Parlando al giornalisti mentre si recava in Parlamento, il primo ministro Noboru Takeshita si è detto •rincresciuto» per la decisione del presidente americano e ha espresso la speranza che Washington applichi con discrezione le nuove misure cercando di arginare la loro portata protezionista. Identica la posizione del ministro degli esteri Sosuke Uno, il quale ha deplorato l'approvazione della legge invitando i membri del Congresso a non mettere in atto provvedimenti contrari all'accordo generale sulle tariffe e sui commerci. Il segretario di gabinetto Keizo Obuchi ha definito 'iniqua» la clausola della legge che blocca le esportazioni negli Usa del gruppo «Toshiba» negli Stati Uniti come misura punitiva per la vendita nel 1985 di apparecchiature ad alta tecnolo¬ gia all'Urss affermando che potrebbe danneggiare le relazioni bilaterali tra Giappone e Stati Uniti e ripercuotersi negativamente sull' economia mondiale. Commentando la clausola, il ministro per l'industria e il commercio Hajime Tamura ha detto che questa potrebbe in futuro trasformarsi in uno strumento per consentire agli Stati Uniti di applicare sanzioni contro Paesi violatori delle regole Cocom in base a 'giudizi unilaterali». n Giappone che due anni fa entrava in crisi per il calo del dollaro che avrebbe reso più care le sue esportazioni, guarda adesso con preoccupazione alla ripresa della moneta americana. Adattatosi con imponenti sforzi di ristrutturazione aziendali e di riorientamento generale della sua economia a un rialzo dello yen di quasi il cento per cento, il Giappone ha adesso molti motivi per temere una eccessiva ripresa del dollaro, da cui verrebbero più grane che benefici. Sul piano tenico, una spinta inflazionistica derivante dal maggior costo delle materie prime accompagnata da un aumento delle esportazioni che farebbe aumentare a sua volta il già forte surplus commerciale verso il resto del mondo, e che solo negli ultimi tempi si stava cominciando a ridurre. Una ripresa della crescita del surplus riaprirebbe e aggraverebbe le tensioni con alleati e partner occidentali, soprattutto Stati Uniti e Comunità europea. Sul piano polìtico la prospettiva è disastrosa, dopo che per la prima volta al vertice dei Sette a Toronto Tokyo non era stata messa sotto accusa, bensì elogiata per il successo nella riduzione del surplus e per il riorientamento dell'economia verso lo sviluppo del mercato interno. Questo diffuso stato d'animo è in apparente contrasto con la posizione d'attesa assunta finora dalla Banca del Giappone, che, unica tra le grandi banche centrali, si è astenuta da ogni intervento sui vari mercati diretto a cercare di frenare l'ascesa del dollaro. Ciò non viene tuttavia interpretato come diver¬ genza dalle altre banche sulla linea da seguire. Gli osservatori sono più portati a pensare che la linea sia stata concordata con le altre banche, come tenendo di riserva l'intervento giapponese quale risolutivo in caso di necessità e di superamento del limite di tollerabilità delle quotazioni. Dietro la cautela finora osservata, ci sarebbe la disponibilità a intervenire pesantemente se necessario. Grazie alla forza dello yen rispetto al dollaro, l'economia giapponese è in una fase di forte sviluppo senza inflazione. Per quest'anno si prevede una crescita del reddito nazionale del 5 per cento, con una crescita dei prezzi al consumo di solo l'un per cento. La condizione è che lo yen non si indebolisca. Il Paese importa infatti il 99 per cento delle materie prime di cui ha bisogno, oltre a petrolio e altri prodotti finiti. Tutte transazioni in dollari, e quindi importazioni sempre più a buon mercato grazie alla capacità d'acquisto del- lQyen- t.m. I conti ricchi del signor Takeshita (Bilance commerciali a confronto; In miliardi di dollari) + 100 Giappone/ -+50- ,X* .«••'Germania , Ovest. •OH J I L J L 1980 ' '82 '84 '86 '88 '89

Persone citate: Hajime, Keizo Obuchi, Noboru Takeshita, Ronald Reagan, Takeshita, Tamura