Manifesti contro il parroco «Vaitene»

Manifesti contro il parroco: «Vattene» Manifesti contro il parroco: «Vattene» A Taormina protesta dei fedeli che hanno anche scritto al vescovo - II prete sostituito otto mesi fa non vuole lasciare la chiesa - Il successore minaccia di andarsene TAORMINA — Don Salvatore Cacopardo ha 80 anni, una mente lucida e una incrollabile fiducia nelle proprie capacità. Malgrado la veneranda età, non si vuole rassegnare a lasciare l'incarico di arciprete di Taormina. E cosi da otto mesi il nuovo parroco, padre Nicola La Fauci, nominato dal vescovo di Messina monsignor Ignazio Cannavo, non riesce a prendere possesso dell'incarico. Don Cacopardo non lascia ls canonica. Inutili le prt ghiere e le insistenze delle autorità ecclesiastiche e dei suoi parrocchiani. L'anziano sacerdote è irremovibile. Padre La Fauci può dire messa e impartire ì sacramenti, ma in canonica non deve entrare. Una situazione al limite del paradosso tanto che il nuovo parroco ha preannunciato di volere lasciare l'incarico. -Sono arciprete, ma è come se non lo fossi", dice don La Fauci che non ha una casa a Taormina né tanta voglia di cimentarsi in un braccio di ferro con l'anziano predecessore. Cosi sono scesi in campo i parrocchiani che hanno diffuso manifesti e volantini non proprio amichevoli nei confronti di padre Cacopardo (-Vattene-) chiedendo, in una lettera, al vescovo di Messina di intervenire con maggiore decisione. La storia minaccia di provocare lacerazioni pesanti. I fedeli hanno inviato una lettera aperta al vescovo e, per conoscenza, al Papa e al cardinale Salvatore Pappalardo, presidente della Conferenza episcopale siciliana. Ne hanno fatto al¬ cune centinaia di copie e le hanno distribuite fra i parrocchiani. Un messaggio composto da una serie di interrogativi: •Perché monsignor Cacopardo, nonostante sia proprietario di due appartamenti, non popolari, ubicati nella zona residenziale della città, tenuti chiusi dallo stesso, dimora ancora nella canonica?-. E poi -non crede l'arcivescovo che questi comportamenti violino apertamente i principi di libertà e di azione del nuovo parroco della comunità?- I parrocchiani senza mezzi termini accusano le autorità ecclesiastiche, esprimono -riprovazione per l'atteggiamento politichese tenuto dalle autorità religiose-.- In effetti le autorità ecclesiastiche, dopo otto mesi. non hanno ancora effettuato il trasferimento delle consegne. Pare, addirittura, che sia stato lo stesso arcivescovo di Messina ad assicurare a don Cacopardo che, pur non essendo più parroco, avrebbe avuto la possibilità di operare ancora, insieme con il suo successore, per il bene spirituale della comunità. Una concessione che il sacerdote avrebbe applicato in maniera troppo estensiva a giudicare dalla determinazione con la quale mantiene il suo posto. Ma altrettanto decisi sono i parrocchiani che, a conclusione della loro lettera aperta, informano l'arcivescovo che la comunità inizierà un lungo periodo di preghiera affinché monsignor Cacopardo si convinca a lasciare la sede dell'Arcipretura. n. a.

Persone citate: Cacopardo, Ignazio Cannavo, La Fauci, Nicola La Fauci, Salvatore Cacopardo, Salvatore Pappalardo

Luoghi citati: Messina, Taormina