Test elettronici contro l'alcol al volante

Test elettronici contro l'alcol al volante Test elettronici contro l'alcol al volante Dovrebbero consentire alla Polstrada di evitare le contestazioni - Il palloncino è superato ROMA — Contro l'alcol al volante ormai è guerra dichiarata, e il governo sta cercando l'arma migliore per indir yiduare gli automobilisti che hanno bevuto più del consentito. Potrà essere 11 bicromato di potassio o un raggio infrarosso o una piastrina di platino: gli elementi che rappresentano il nucleo dei quattro tipi di «etilometri» diffusi all'estero, fra i quali sarà scelto anche il «modello italiano». • Il palloncino, «Il test più comune è senza dubbio il "palloncino" — dice il prof. Marcello Chiarotti, docente di tossicologia forense all'Università Cattolica di Roma — anche se in altri Paesi viene usato sempre meno, soppiantato progressivamente dai sistemi di analisi elettrochimica, indubbiamente più precisi», n «palloncino» è in realtà un tubicino contenente bicromato di potassio, una sostanza che cambia colore (dal giallo al verde) a seconda della quantità d'alcol etilico presente in un flusso d'aria che lo attraversa. • La cella a raggi infrarossi E' il primo degli altri tre dispositivi che, invece, offrono una risposta numerica più precisa, su un piccolo schermo e su una stampante. Il campione di fiato da analizzare viene prelevato da un boccaglio e analizzato in questa «cella» dove, sotto l'azione di raggi infrarossi, si contano gli atomi di alcol etilico. • n rivelatore a semiconduttori. Misura la diversa conducibilità elettrica del fiato, che varia in relazione alla presenza di alcol etilico. • La cella elettrochimica. Questo sistema fa riferimento all'energia elettrica in gioco nell'ossidazione dell'alcol presente nel flato, che viene fatto depositare attraverso il solito boccaglio su placchette di platino. Rimane, comunque, la possibilità di contestazioni: e nei casi più controversi, osserva il prof. Chiarotti, «non resterà che ripetere l'analisi in laboratorio: Ma anche in questa circostanza c'è un metodo per «intrappolare» subito il fiato dell'automobilista: è costituito da scatolette di gel di silice, sostanza che ha la proprietà di assorbire e mantenere l'umidità. «Alitandovi contro — conclude Chiarotti — il gel intrappola il fiato dell'automobilista e, con esso, la percentuale di alcol che sarà poi rivelata dotte più precise apparecchiature di laboratorio:

Persone citate: Chiarotti, Marcello Chiarotti

Luoghi citati: Roma