García Márquez, un debutto senza successo di Osvaldo Soriano

García Márquez, un debutto senza successo A Buenos Aires la prima commedia dello scrittore: un coro di stroncature e la difesa di Osvaldo Soriano García Márquez, un debutto senza successo BUENOS AIRES — Applausi senza euforia, sabato scorso, al Teatro Cervantes, dove è andata in scena la prima commedia di Gabriel Garcia Marquez, Diatribas de amor contra un hombre sentado. L'interpretazione di Gabriela Dufau, per la quale è stato scritto il testo, non è riuscita a vincere la sostanziale freddezza di una platea composta in massima parte da funzionari, scritto¬ ri, critici e stuoli di invitati speciali. Come ha scritto El Pais, "la delicata musa Gabriela Dufau, di voce nasale e di corpo bianco, ha recitato con buona memoria il rosario di immagini e sentenze che tutti si aspettavano». Ma qualcosa, evidentemente, non ha funzionato. Il testo raccoglie il lamento amoroso di una cinquantenne che parla di sesso e nes| suno si scalda, parla di desi¬ derio e nessuno s'offende, patisce e nessuno piange, ama e il pubblico resta indifferente, non riuscendo neppure a capire perché V'hombre sentado», l'uomo sconfitto, se ne sta in un angolo a leggere una rivista, scompare e al suo posto non arriva nessuno. Si capisce che lei lo venera, ma non lo ama. Il tutto in un linguaggio poetico, sentenzioso, debordante di piaceri terreni. La rappresentazione teatra¬ le lascia per strada passioni e non aggrega emozioni, restringe i punti di vista e li riduce a una donna bianca che dovrebbe essere nera e ad una scena che dovrebbe essere il Caribe, in realtà è un insieme di pochi cartoni colorati. Ha scritto il giornale Pàgina Doce: "Lo spettatore assiste al disagio di un'opera e di un'attrice che raccontano un racconto, ma lasciando molte corde non toccate». Aggiunge il quotidiano Clarin: "Manca al testo un auspicabile salto nell'assurdo» e aggiunge: "tutto il fuoco che spara l'attrice somiglia più a una scaramuccia che a una vera guerra». L'opera, nel suo aspetto letterario, prescindendo quindi dalla messinscena (firmata dal marito della Dufau, Hugo Urquijo), è difesa a spada tratta da Osvaldo Soriano, autore celebre anche in Italia per il romanzo Triste, solitario y final. Soriano, scrive El Pais, "ha annunciato con devozione la discesa del Messia al teatro e ha preceduto le critiche negative dei suoi compatrioti accusandoli di sacrilegio: "Quest'uomo (Garcia Marquez) tenta un'opera sovrumana, ottenere il riconoscimento del pubblico e della critica in uno dei Paesi più decadenti, narcisisti e feroci del mondo». r. s.

Persone citate: Dufau, Gabriel Garcia Marquez, Gabriela Dufau, Garcia Marquez, Hugo Urquijo, Osvaldo Soriano, Pais, Soriano

Luoghi citati: Buenos Aires, Italia