Sofri: travisano le mie parole

Sofri: travisano le mie parole L'ex leader di Le si sente «pericolosamente esposto» Sofri: travisano le mie parole ROMA — -Sono arrivato in questa storia — scrive Adriano Sofri, in una lettera al Manifesto — con la ferma intenzione di ritenermi prigioniero apolitico (mi raccomando apolitico) e di ritenere i magistrati a loro joita apolitici. Hanno davanti una persona, nostra amica, che si accolla e addebita ad altri una quantità di delitti: è naturale che indaghino-. 'Ora il mese che sta per concludersi — osserva l'ex leader di Lotta continua accusato per l'assassinio del commissario Calabresi— mi fa paventare che, contale clamore e accanimento, l'imposizione della nostra colpevolezza, e della mia in particolare, sia diventata una necessità imperiosa, per così dire, per fatto personale. Quanti magistrati si sono preclusi la possibilità di ammettere la mia innocenza. Altro che politica: questo mi fa sentire più pericolosamente esposto'. •Nell'ordinanza dei magistrati le cose che io spontaneamente e tranquillamente dico diventano "ammissioni"— aggiunge Sofri—. Le cose che io ho detto, e Marino avrebbe taciuto — quante volte ci incontrammo e con quale scopo — diventano mie "conferme" al¬ le dichiarazioni di Marino. Non vi verrebbe il dubbio che le nostre parole servono ad addestrare le parole future dì Marino?' Nella vicenda si inserisce anche una «lettera aperta» che Vittorio Campanile—padre di Alceste, il militante di Le ucciso il 13 giugno 1975 a Reggio Emilia, i cui assassini non sono mai stati scoperti — ha inviato al senatore verde Marco Boato. -Sono convinto da sempre che sia lei che Sofri conoscono la verità sull'omicidio di mio figlio Alceste. Oggi Sofri è in carcere e lei. Boato, è indiziato nell'inchiesta sul delitto Calabresi. Al riparo dell' immunità parlamanlare oggi lei è impegnato su tutti i fronti a screditare l'operato dei giudici milanesi in difesa di Sofri e dei suoi compagni di Le. Si dimetta — conclude la lettera — e permetta alla magistratura di fare piena luce sia sull'omicidio di Calabresi che su quello di mio figlio Alceste». Marco Boato ha replicato che presenterà -immediatamente querela per diffamazione pluriaggravata a mezzo stampa- nei confronti di Vittorio Campanile. (Ansa)

Luoghi citati: Reggio Emilia, Roma