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Derby una peste annunciata di Massimo Mila
Derby, una peste annunciata VAL D'AOSTA: UN'ENORME DISCARICA INCOMBE SUL PAESINO Derby, una peste annunciata C'è un paesino in Val d'Aosta che porta lo strano nome anglosassone di Derby, con la i greca, accento sulla prima sillaba e non sull'ultima, come vorrebbero il patois e il francese. Eppure, sembra che siano fole senza fondamento certe ipotesi su compagnie di mercenari scozzesi, assoldati dai re di Francia o dai duchi di Savoia per le loro scaramucce di qua e di là del Piccolo San Bernardo, che si siano poi insediate in quei prati lungo la Dora. Tra l'altro, Derby è antichissima, la parrocchia è forse la prima che sia stata istituita nella valle dopo il capoluogo, nel 1040. ■ Il paese non possiede particolari attrattive turistiche, all'infuori d'una splendida veduta sul Monte Bianco, che qui pare mettersi in posa per farsi fare la cartolina illustrata. Ma la sconta, questa veduta, con la presenza di due quinte laterali, ripide e opprimenti, una delle quali, suj fianco destro orografico, ospita la più grande foresta della Val d'Aosta, 14 km. di lunghezza. Per il resto, c'è una bella chiesa del Cinquecento, con grazioso campanile, e ci sono gli avanzi di due ^antichi castelli, il Notariale e il Giudiziale, e una torre del 1566, che perù, a giudicare da quanto se ne può ancor vedere, non dovevano elevarsi molto più alti delle vigne. Decisamente. Derby non aveva una vocazione imperiale e autoritaria. Così, tra l'altro, ha avuto un incremento edilizio molto discreto e giudizioso, niente da paragonare con la crescita selvaggia di altri paesi vicini, di cui s'è dovuta interessare perfino l'autorità giudiziaria. Ma la sua colpa, che è quella d'essere piccola, inerme c indifesa, Derby la sta per pagare sotto una terribile minaccia che si vuole abbattere sul suo unico patrimonio, quello dell'aria buona e del fresco costante, grazie a un venticello propiziato dalla corrente della Dora scaturita dai ghiacciai del Monte Bianco. Le autorità hanno deciso che Derby sia il luogo migliore per accogliere un enorme deporatorc delle acque civili di scarico dei Comuni di Courmayeur, Prè-St.Didicr, La Thuile, Morgcx e La Salle. Depuratore che dovrebbe occupare una superficie di ventimila metri quadrati, ai quali se ne aggiungeranno altri quarantamila per una discarica di rifiuti condotti lì con ogni mezzo dai Comuni di tutta la Valdignc per le operazioni di compattamento, incincrimento. frantumazione e distruzione, col fuoco e con ogni sorta di fragorosi nauseabondi mezzi chimici o meccanici. Come? direte. — E Derby non si può opporre? Oui sta l'inghippo. Derby è tanto piecolina che non è Comune. E' frazione del Comune di La Salle, il quale si trova tre chilometri e mezzo più in là, non nel fondo valle, bensì adagiato nei prati che scendono dalle montagne dei Liconi e del Falita, probabilmente al riparo dalle esalazioni mefitiche che proverrebbero dall'impianto. — Oh, tanto, Derby è una fogna —, pare che sia stato detto con encomiabile senso civico in Consiglio comunale. Così, là dove Morgcx, capitale della Valdignc, ha detto: No, grazie!, alla proposta della Regione, corredata d'una cospicua dotazione di miliardi per accogliere il maleodorante impianto, La Sulle pare abbia accettato con gioia il sacrificio, e i miliardi. (Il che, tra l'altro, può far riflettere sulla irrazionalità della distribuzione delle sedi comunali in territori di montagna, dove quello che conta non è tanto la distanza o la contiguità, quanto l'analogia delle esigenze, variabilissime in poco spazio a seconda delle condizioni del terreno). Adesso gli abitanti di Derby si sono svegliati — tardi, purtroppo — e salgono con striscioni c manifesti sulla convulsa statale del Monte Bianco, per cercare d'informare i turisti frettolosi del genocidio che sta per perpetrarsi in quell'angolo di Val d'Aosta. Lo fanno con molta discrezione tanto che i correttissimi Carabinieri inviati sul posto da Aosta non trovano motivo per intervenire. I turisti danno un'occhiata curiosa ai manifesti, ma tirano via senza capir nulla, non si rendono conto d'ascoltare le cronache d'una peste annunciata. L'S.O.S. dei buoni valligiani di Derby non può certo contare sul fascino di cui si ammantano le fanfaronate degli ecologi d'alto rango ai cui squisiti sensi reca tanto fastidio la silenziosa teoria dei vagoncini rossi che collegano la Punta Helbronner con l'Aiguille du Midi sopra le immacolate distese del ghiacciaio del Gigante. Massimo Mila
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