Il velocista non vuol correre la 4x100 senza l'amico DeLoach di Giorgio Barberis
Lewis rinuncia all'oro più sicuro? ATLETICA Il velocista non vuol correre la 4x100 senza l'amico DeLoach Lewis rinuncia all'oro più sicuro? A Bruxelles è cominciato venerdì un braccio dì ferro con i dirìgenti statunitensi - Cari vorrebbe il compagno dì squadra, senza tener conto del verdetto dei trials finora sempre rispettato DAL NOSTRO INVIATO BRUXELLES — Cari Lewis potrà tentare a Seul di riconquistare quattro medaglie d'oro, come gli riuscì a Los Angeles? L'interrogativo si propone perché proprio Lewis fa le bizze e con i suoi modi arroganti rischia di spezzare quel filo di simpatia che era riuscito a ricrearsi intomo, mostrando in questa stagione una disponibilità raramente manifestata in passato quando, come abitudine, si presentava ad esempio in grave ritardo agli appuntamenti. Malato di protagonismo come la maggior parte dei campioni, Lewis l'altra sera ha iniziato un braccio dì ferro con i responsabili tecnici della squadra statunitense, in particolare con Russ Rodgers, pretendendo che nella staffetta olimpica che avrebbe dovuto provare sulla pista dell'Heysei venisse inserito il suo compagno di club Joe DeLoach. Al rifiuto, ha disertato la gara, minacciando di fare altrettanto all'Olimpiade e, successivamente, si è dilungato a spiegare il perché della sua presa di posizione, basata sulla valutazione che DeLoach è il più forte dei velocisti americani, dopo di lui. Senza entrare nel merito di questa affermazione, c'è da dire che la presa di posizione di Lewis assume un significato particolarissimo in quanto tenta di sconvolgere quelli che sono stati fino a ora i criteri selettivi adottati: la cosiddetta legge dei trials, inappellabile quanto crudele, ha deciso negli anni chi avrebbe partecipato a una manifestazione e chi no. Voci di protesta si sono levate a più riprese per questo sistema di fare la squadra, utile tuttavia a evita- re polemiche e strascischi che sarebbero venuti fatalmente avendo tante possibilità di scelta. Così, tra gli episodi più recenti, ricordiamo come il miglior sprinter statunitense degli Anni Settanta, Steve Williams, non abbia potuto partecipare all'Olimpiade: si infortunò nelle selezioni per Montreal '76 e, nonostante pressioni dell'opinione pubblica, non fu ripescato neppure per la staffetta mentre a Mosca '80 dovette rinunciare, vittima del boicottaggio come tutti i suoi colleghi. E, ancora, lo scorso anno Calvin Smith — campione del mondo dei 200 — fu escluso dalla 4x100 anche dopo l'infortunio di Whiterspoon, che con McRae, Lewis e Ciance si era guadagnato il posto ai trials. Venne infatti ripescato Me Neil! A questo punto la pretesa di avere nel quartetto il compagno di club DeLoach risulta abbastanza sconcertante anche perché Lewis — che a Sestriere aveva imposto agli organizzatori di non invitare Butch Reynold nella speranza di un exploit-record in altura dei suoi compagni del Santa Monica Tracie Club Danny Everett e Stewe Lewis e a Zurigo ha fatto altrettanto boicottando l'ostacolista dei 400 Andre Phillips a beneficio di Kevin Young — va oltre dicendo che gli sta bene Dennis Mitchell (secondo ai trials) e lasciando poi intendere che l'escluso dovrebbe essere più di Albert Robinson (quarto, e designato per la seconda frazione), Calvin Smith (terzo) che tra l'altro è ottimo curvista. La miccia ormai è innescata: l'altra sera Rodgers ha naturalmente fatto correre la staffetta anche senza Lewis, evitando di impiegare DeLoach (quinto ai trials), in teoria quindi prima riserva. Dal canto suo Lewis ha affermato che se Rodgers non rivedrà i suoi piani, sì rivolgerà direttamente a Stan Huntsman, responsabile capo della squadra. Insomma, una specie di ricatto che però potrebbe alla fine danneggiare proprio il campione dell'Alabama. Un cedimento dei dirigenti appare infatti improbabile in quanto fatalmente innescherebbe una serie di reazioni a catena, gettando nel caos tutto quel sistema Usa che regge da sempre. Giorgio Barberis Cari I^ewis fa le bizze
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