«Stalin perseguitò anche l'esperanto»

«Stalin perseguitò anche l'esperanto» Lo rivela un quotidiano di Mosca «Stalin perseguitò anche l'esperanto» Migliaia di persone finirono in carcere MOSCA—Essere esperantisti ai tempi di Stalin poteva comportare l'accusa di spionaggio e il carcere. L'allucinante particolare, finora ignoto agli stessi sovietici, è stato rivelato ieri da un quotidiano di Mosca col pretesto di un fatto di cronaca: il cambiamento del nome di una via. Infatti, informa Komsomolskaya Pravda, a Kazan, una città di oltre un milione di abitanti, ottocento chilometri a Est di Mosca, via Zhdanov è tornata ad essere viaEsperanto. A Kazan, spiega il giornale, negli Anni Trenta vi era un attivo centro di esperantisti. Una via centrale della città era stata chiamata «via Esperanto», in onore del polacco Ludwig Zamenhof che alla fine dell'Ottocento aveva inventato la sua lingua artificiale che doveva poi conoscere una notevole diffusione. Ma, sotto Stalin, continua il quotidiano, «la lingua internazionale, inventata come è noto in Russia, fu proclamata "lingua delle spie". Tutti i membri del consiglio centra¬ le dell'associazione degli esperantisti e migliaia di aderenti finirono in carcere. Fu una tragedia che è ancora tutta da svelare». Il mutamento del nome della via di Kazan è anche importante perché a essere sostituito è il nome di uno dei massimi, e più potenti, esecutori degli ordini di Stalin, Andrei Zhdanov. Zhdanov era il numero due del pcus nell'ultimo perìodo staliniano e secondo gli storici si distinse per l'intransigente dogmatismo. Dopo la sua morte ( 1948), una città in Ucraina porta il suo nome e quasi in ogni città c'è una via a lui intitolata. A Mosca esiste un quartiere Zhdanov e a tutt'oggi, malgrado le proteste degli studenti, l'università di Leningrado è intitolata al contestate dirigente comunista. Per questo il cambiamento del nome della via di Kazan viene interpretato come una vittoria dell'opinione pubblica che non vuol più sentir parlare di Zhdanov. (Ansa)

Persone citate: Andrei Zhdanov, Kazan, Ludwig Zamenhof, Stalin

Luoghi citati: Leningrado, Mosca, Russia, Ucraina