«L'Egitto ci rubava i Pershing»

«L'Egitto ci rubava i Pershing» «L'Egitto ci rubava i Pershing» Il Washington Post: contrabbandati piani e materiale per i missili su ordine di un ministro WASHINGTON — L'Egitto avrebbe cercato di acquisire illegalmente tecnologie e attrezzature americane per fabbricare missili analoghi ai Pershing-II, e nell'operazione — un misto di spionaggio e di contrabbando — sarebbe coinvolto personalmente il ministro della Difesa del Cairo, maresciallo Abdul-Halim Abu Ghazala. Lo afferma il Washington Post, secondo il quale tre persone sono state arrestate in giugno negli Stati Uniti in relazione all'inchiesta: Abdelkadr Helmy, uno scienziato americano di origine egiziana, sua moglie e un dipendente di una società aerospaziale. Il giornale scrive che Helmy avrebbe organizzato il trasferimento in Egitto di materiale top secret come combustibile per razzi, apparecchiature telemetriche, piani d'assemblaggio, fibra di carbonio (usata per rivestimento protettivo e scudo anti-radar), fogli di lega speciale d'acciaio. Una parte del materiale, inoltre, sarebbe stata destinata al programma missilistico iracheno. Il Pershing-II ha una gittata fino a 1600 chilometri, e servirebbe all'Egitto per contrastare il Jericho israeliano, considerato il miglior missile terra-terra in dotazione a un esercito dell'area mediorientale, n materiale sarebbe stato trasportato con i regolari voli dei C-130 dell'Aeronautica militare egiziana dall'aeroporto internazionale di Baltimora-Washington al Cairo. Un portavoce della Difesa egiziano ha negato che siano state compiute illegalità e che Abu Ghazala sia coinvolto nella vicenda: tutto, ha affermato, è nato dal fatto che per un errore procedurale non sono state chieste le dovute licenze d'esportazione. Il portavoce ha criticato il Washington Post che pubbli¬ cizza fatti 'Che sono ancora oggetto di inchiesta sia in Egitto, sia negli Stati Uniti», ha sottolineato come nella documentazione legale in possesso delle autorità dei due Paesi non «si alluda neppure minimamente» a un coinvolgimento del ministro, e ha assicurato che il governo del Cairo ha garantito a Washington la sua-assoluta disponibilità a collaborare») Gli Stati Uniti hanno stretti rapporti militari con l'Egitto, e a giudizio del Washington Post l'inchiesta sullo spionaggio-contrabbando di materiale missilistico rischia di avvelenarli. (Ansa)