Teheran ferma una nave irachena

Teheran ferma una nave irachena Primo giorno di tregua: sul fronte terrestre ucciso un soldato Teheran ferma una nave irachena Per la prima volta dopo otto anni tre mercantili di Baghdad nel Golfo - L'Iran ribadisce il suo «diritto» alle ispezioni in mare - L'Iraq: ci opporremo con la forza -1 «Caschi blu» dell'Onu hanno preso posizione ai confini dei due Paesi NICOSIA — Il cessate il fuoco tra Iran e Iraq è entrato ufficialmente in vigore all'alba di ieri. Circa duecento 'caschi blu» disarmati sono stati schierati sul versante iraniano, centocinquanta hanno preso invece posizione sul versante iracheno. Gli iracheni hanno denunciato una violazione della tregua da parte iraniana: a Saif Saad, nella zona centrale del fronte, un cecchino avrebbe ucciso il soldato Khalll Ibrahim Latif. Gli Iracheni non hanno risposto al fuoco e un osservatore dell'Onu avrebbe constatato la «violazione iraniana». Oltre che lungo il confine tra i due Paesi, gli osservatori ùeVL'Uniimog, coadiuvati da centinaia di tecnici civili, sono stati schierati in alcune postazioni nelle regioni interne dell'Iran e dell'Iraq. Una fonte delle Nazioni Unite nella regione ha spiegato che sugli oltre mille chilometri che dividono i due Paesi, i 'caschi blu» non si trovano in punti fissi. 'Operano con pattuglie, che si muovono soprattutto nelle aree dove sono presenti o si ritiene potrebbero trovarsi forze militari dell'Iran o dell'Iraq». Ieri mattina, per la prima volta dopo otto anni di guerra, una petroliera irachena ha potuto attraversare le acque del Golfo Persico. La nave è la Ain Zalah, di 35.338 tonnellate, che dopo aver imbarcato il greggio si è diretta verso la regione del Golfo. Nel dame notizia, il ministro iracheno del Petrolio Issam Abdel Rahim non ha detto quale sia la destinazione della petroliera, limitandosi a dire che la nave aveva lasciato le coste irachene poco dopo l'entrata in vigore della tregua. «C'era qualcuno che aveva scommesso sul fatto che l'Iraq non sarebbe stato in grado se non dopo mesi o anni di riprendere l'esportazione di greggio. Invece ecco qua, sono trascorse poche ore dalla fine delle ostilità e siamo già in grado di effettuare il nostro primo trasporto», ha detto il ministro iracheno. Altre due navi irachene, la Khawla e la Idrissi, stanno navigando nelle acque del Golfo. Il capo di stato maggiore della Marina iraniana, ammiraglio Mohammad Malekzadegan, ha dichiarato che l'Iran continuerà a bloccare e perquisire le navi in transito nel Golfo, per prevenire possìbili consegne di materiale bellico all'Iraq. Il comando della Marina irachena ha subito risposto con una dichiarazione dell'ammiraglio Abeb Mohammed Abdullah in cui si diceva che la navi irachene si sarebbero opposte a qualsiasi tentativo di intercettazione da parte iraniana e che tale tentativo avrebbe costituito «una grave violazione del cessate ilfuoco». Nonostante gli avvertimenti iracheni, l'Iran ha in seguito annunciato che proprie unità hanno intercettato e ispezionato il mercantile iracheno Khawla nello Stretto di Hormuz. L'ammiraglio Malekzadegan ha detto che la nave irachena, vuota, stava entrando nel Golfo Persico dal Golfo di Oman quando è stata controllata da pattuglie navali appoggiate da elicotteri. Dopo l'ispezione la Khawla ha proseguito la navigazione. Il ministro degli Esteri iracheno Tareq Azìz ha denunciato l'intervento iraniano al generale jugoslavo Slavko Jovic, capo del gruppo di osservatori dell'Onu incaricato di controllare la tregua, chiedendogli di 'adottare misure urgenti per ricordare alle autorità di Teheran il loro impegno». Aziz ha detto che se l'Iran interferirà nella navigazione delle navi irachene, Baghdad resisterà con la forza. (Ansa-Agi).

Persone citate: Abeb Mohammed Abdullah, Aziz, Ibrahim Latif, Idrissi, Issam Abdel Rahim, Mohammad Malekzadegan, Saif Saad, Slavko Jovic, Tareq