Morta di eroina a 18 anni

Morta di eroina a 18 anni Morta di eroina a 18 anni Si drogava da cinque mesi - La madre l'ha sentita lamentarsi nella notte, un urlo disperato quando l'ha vista riversa sul letto - Arrestato l'amico: non dice chi ha venduto la dose Dimostrava qualche anno più della sua età, malinconia negli occhi e poco sorriso sulle labbra. SI chiamava Caterina Cutino, aveva 18 anni, e si drogava soltanto da cinque o sei mesi. E' morta alle 6 di ieri mattina, nella sua stanza in via Airasca 15. L'ha trovata ai piedi del letto la madre, Antonietta Accortati: il grido con cui l'ha chiamata ha svegliato d'improvviso gli inquilini rimasti nella piccola casa di borgo San Paolo. ■ E' venuta una volante e gli I agenti hanno cercato di rianimare la ragazza. Poi, sull'ambulanza che correva verso il Martini, Caterina — o Nadia, come lei preferiva farsi chiamare da tutti, anche dai familiari — è morta. Nell'appartamento non si è trovata la siringa, neppure una bustina vuota o altre tracce di droga. Ma l'ipotesi più probabile, ormai quasi ! certa, è l'overdose da eroina, un buco subito prima di rincasare. Ieri, verso mezzogiorno, gli agenti del dottor Poerio, dirigente della sezione narcotici, hanno fermato il suo ragazzo, Saverio Foti, 23 anni, via Spalato 96: 'favoreggiamento personale» nei confronti di chi ha venduto la dose. Il suo racconto della serata di giovedì non concorda con quello di altri testi. Nonostante il suo silenzio, alla Squadra mobile si ritiene d'aver già una pista per arrivare allo spacciatore. Negli schedari la foto di Nadia diventa quella della trentunesima vittima a Torino nei primi 202 giorni dell'anno (un'overdose letale alla settimana), la trentaseiesima in tutta la provincia. E nel corso dell'87 i casi di tossicomani salvati all'ultimo istan- te nei dipartimenti d'emergenza degli ospedali con il naloxone (il farmaco antagonista della morfina) sono più di 170. Caterina, o Nadia, non è arrivata in tempo per quell'iniezione. Era uscita di casa dopo cena, dall'appartamento dove abitava con la madre, infermiera in una clinica, e con la sorella, Natalia, vent'anni appena compiuti (il padre, Giovanni, operaio, da qualche tempo vive separato dalla moglie). Una casa a tre piani — al terreno una tintoria chiusa per ferie, ai due superiori gli alloggi cui si sale dal cortile — poi pochi box per auto allineati, una striscia d'orto ri¬ cavata in un angolo. Lungo la strada le saracinesche abbassate e le imposte chiuse di Ferragosato. E' uscita ed è rientrata molto tardi, più o meno le tre di mattina, quando gli altri già dormivano. E' andata in stanza, s'è spogliata e s'è buttata sul letto. E' quasi certo, la droga se l'era iniettata poco prima. Verso l'alba ha cominciato a lamentarsi, debole, come in un soffio. Antonietta Accorinti ha sentito ed subito accorsa. La figlia era scesa dal letto, si era trascinata per mezzo metro, ma aveva perso le forze. La donna ha gridato. Dice uno dei vicini: «Saranno state le sei, ho sentito quell'urlo disperato e sono corso a vedere». Hanno chiamato subito il 113. Mentre la volante di zona raggiungeva la strada di Borgo San Paolo, velava inviata anche un'ambulanza. I due agenti hanno cercato di praticare il massaggio cardiaco alla ragazza, a loro si sono uniti i barellieri della Guardia medica. Ma era troppo tardi. Un'ora dopo, in questura, arriva la sorella, Natalia. Ha una crisi di nervi. La calmano, ascoltano il suo racconto. Poi tocca a Saverio Foti, il ragazzo di «Nadia», ma le sue parole lasciano zone buie che lo portano in camera di sicurezza. Marco Neirotti Caterina Cutino: inutile la corsa dell'ambulanza verso l'ospedale. Saverio Foti, arrestato

Persone citate: Antonietta Accorinti, Antonietta Accortati, Caterina Cutino, Marco Neirotti Caterina, Poerio, Saverio Foti

Luoghi citati: Borgo San Paolo, Torino