Multato il nomade che vende oggetti in rame

Multato il nomade che vende oggetti in rame «Come si fa a restare onesti se ti impediscono d'avere una regolare licenza per lavorare?» Multato il nomade che vende oggetti in rame Rosso in volto, nel suo italiano stentato malgrado i circa 15 anni di permanenza nel nostro Paese, Hasim Halilovic, 53 anni, originario di Mostar in Jugoslavia, mostra la multa da 200 mila lire inflittagli il 13 agosto, dai vigili urbani di Varazze. «Per avere — si legge nella motivazione — venduto prodotti senza autorizzazione, realizzando, così, contravvenzione al disposto degli articoli 2 e 3 della legge 398». Motivazione irreprensibile, perché Hasim, in effetti, la licenza non ce l'ha. Ma non perché non l'abbia chiesta o abbia qualche conto da scontare con la giustizia. Semplicemente perché uno come lui, domiciliato in un campo nomadi organizzato (in strada A'.-rivo re, Barriera di Milano) dove vive lavorando il rame, con sei figli da mantenere (tutti cittadini italiani che frequentano regolarmente la scuola pubblica), non ha diritto di essere iscritto alla Camera di commercio, né negli albi artigiani. Per vendere ci vuole la cittadinanza: il solo domicilio a Torino, anche se da quasi tre lustri, non è sufficiente. Se tutto va bene, Halivovic diventerà italiano tra non meno di quattro anni, come gli concede la recente legge sugli stranieri. E dopo potrà anche presentare domanda per la licenza di venditore (e di iscrizione all'artigianato) con la speranza di vederla finalmente accolta. Ma, nel frattempo? Halilovic deve pur vive¬ re, lui e la sua famiglia. Come nelle altre estati, il calderaio è andato in Riviera coi figli più grandicelli «a fare la stagione». E' partito su un furgoncino carico di vasi sbalzati e di pignatte di rame, che non avrebbe faticato a vendere, come prodotti autentici, frutto di antica tradizione artigianale. Ma a tradirlo, quest'anno, dev'essere stata la concorrenza di altri ambulanti non autorizzati, marocchini e senegalesi, carichi di chincaglierie. Semplici venditori, non artigiani come lui, che da un foglio di rame regolarmente acquistato (mostra la fattura) sa -sbalzare» in breve un recipiente. Ma agli occhi dei vigili tutto questo non ha fatto differenza. E così per Hasim, come per Fenim Halilovic, 60 anni, anch'egli venuto in Riviera, a vendere il suo rame sbalzato, è arrivata la contravvenzione e relativo sequestro. «Passi per la multa — protestano i due calderai — ma è giusto che a chi lavora debbano portar via anche la roba? Di noi dicono che siamo ladri: ma come si fa a mantenersi onesti, se ti impediscono di lavorare?». Secondo Eduardo Gallucci, comandante della centrale dei vigili di Torino, che in passato ha dovuto occuparsi del problema: -/ vigili di Varazze hanno dovuto applicare la legge. Non Si dovrebbero fare differenze tra un abusivo e l'altro. Ciò non toglie che per i nomadi noi chiudiamo spesso un occhio». m. boc. i V Hasim Halilovic mostra il verbale dei vigili di Varazze

Persone citate: Eduardo Gallucci, Halilovic, Hasim, Hasim Halilovic

Luoghi citati: Jugoslavia, Milano, Torino, Varazze