Per nove mesi sette ragazzi hanno terrorizzato la regione francese

Arancia meccanica in Savoia Per nove mesi sette ragazzi hanno teirorizzato la regione francese Arancia meccanica in Savoia Fra gli arrestati cinque minorenni - Per rapina la banda ha aggredito di notte con bastoni e fucili otto anziani, fra i 75 e gli 85 anni - Tre sono morti, due sono paralizzati e una donna è ancora in coma LIONE — Sette ragazzi, cinque minorenni, accusati di una serie di delitti e di aggressioni a persone anziane compiuti fra il novembre '87 e il luglio.'88 nell'Alta Savoia, sono stati arrestati dalla polizia di Annecy e sì trovano ora in prigione in attesa del processo. Tutti' vivono a Eumilly, nell'Alta Savoia, e hanno confessato: hanno aggredito con randelli e fucili otto persone anziane, di età compresa fra i 75 e gli 85 anni, al solo scopo di derubarle. Nella banda, accusata di tre omicidi, due tentati omicidi volontari e tre furti aggravati con'armi e violenze, c'è un solo adulto, un trentenne pallido e scialbo che certo non è il capo. I sette sono ragazzi normali, figli di famiglie rispettabili, che non avevano avuto niente a òhe fare con la giustizia. Solo uri paio avevano già coriimessò dei peccatucci. Dopo mesi di aggressioni inspiegabili e impunite, la polizia ha incominciato a segnare i primi pùnti indagando sull'assassinio di Georges Kruttli, 74 anni, e sull'aggressióne alla moglie Pauline, 81 anni. Era la notte fra il 12 è il 13 luglio scorso, a Eumilly, un paesotto dell'Alta Savoia. Da allora, l'anziana signora è in coma. I due pensionati erano stati massacrati a colpi di randello. Movente: il furto delle loro economie, qualche milione di lire. Gli inquirenti, pensando che' gli autori del'crimine abitassero nella zona, misero in campo tutti i mezzi disponibili: uomini in,fluantità, videoregistratori, teleobiettivi, uh elicottero, qualche sub a esplorare anche un buco d'acqua nel quale trovarono... la cerniera lampo di un guanto da motociclista. Nel frattempo qvaiche Ito gua-incominciava a scio gliersi. Il 27 luglio i tre presunti aggressori erano identificati: il capobanda, il diciannovenne Lucien Nesci, un ragazzino di 16 c un altro che, neppure diciottenne, morirà qualche giorno più tardi dopo una settimana di coma per un incìdente di moto. I poliziotti riaprirono allora i fascicoli delle aggressioni alle persone anziane archiviate nell'ultimo anno senza un colpevole. Dopo una serie di accertamenti, ne attribuirono sei alla banda di Nesci: tutti gli aggressori avevano meno di 18 anni, tranne un trentenne emarginato aggregato chissà come. Dalle loro dichiarazioni — -sembravano non rendersi conto della gravità delle loro azioni', confida un magistrato — emerse che ciascuno aveva partecipato a più aggressioni. Secondo i casi, avevano lavorato in tre, in quattro o in cinque. La prima impresa risale al novembre '87. Quella sera, una signora di 85 anni, Madeleine Vettier, viene aggredita nella sua casetta di Saint-Sylvestre con un manico di zappa e un randello. Trovata svenuta, oggi è inchiodata alla carrozzella. Un mese più tardi, la spedizione notturna punta su Marcellaz-Albanais. La vittima è un anziano di 81 anni, Joseph Bitaud, che viene bastonato e massacrato di botte. Si riprende ma, traumatizzato, lascia il paese. A metà gennaio, si mettono in quattro per sfondare a colpi di ariete la porta di ca sa di una signora di 76 anni, Jeanne Tissot, che vive a Menthonnex-sous-Clermont. Dopo averle preso tutto il denaro che ha in ca sa, la picchiano con tanto accanimento da spezzarle le braccia. t La violenza aumenta. Il 31 gennaio, la banda organizza una spedizione punitiva a Vers, vicino a Valleiry, contro Gustave Debellegarde, 76 anni, che un mese prima era riuscito a mettere tutti in fuga. Questa volta hanno un fucile da caccia a pompa con cui sparano tre volte. Oggi, sette mesi dopo l'aggressione, l'anziano signore è ancora in condizioni disperate. Un'altra spedizione punitiva viene organizzata lo scorso 6 marzo a Seyssel contro un ottantenne, Marcel Fontaine, ucciso a colpi di fucile nella sua casa, poi fatta saltare con una bottiglia di butano. La polizia, dopo il sopralluogo, non aveva prove che si trattasse di un atto criminale e la pratica era stata archiviata. Ancora un delitto, il 28 marzo: Adele Chal, 78 anni, viene pestata a morte nella sua casa di Eumilly. Dopo un'interruzione di quattro mesi, la spedizione nella casa dei coniugi Kruttli sarà l'ultimo crimine della lunga serie. I ragazzi della banda, a parte qualche macchina rubata o qualche furtarello compiuto da questo o da quello, non avevano niente dei delinquenti in erba, niente che facesse sospettare quali crimini andavano compiendo. Gli inquirenti non nascondono il loro turbamento di fronte a questi fenomeni di sdoppiamento. Durante il giorno, i ragazzi si dedicavano alle loro attività: qualcuno era apprendista, qualcuno studiava. A parte qualche accessorio vi¬ stoso sulle moto, non c'era nulla del folklore dei duri: non giubbotti con i chiodi, non tatuaggi, non distintivi provocatori. La notte, con un impeccabile senso dell'organizzazione, scendevano sul campo. Sceglievano vittime vulnerabili, relativamente agiate. Studiavano accuratamente i luoghi. Tagliavano dei randelli nel legno verde, si nascondevano dietro passamontagna e guanti, preparavano una via di fuga. Per ingannare il fiuto dei cani poliziotto, spargevano pepe sul suolo. A Eumilly, la conclusione dell'inchiesta suscita reazioni molto diverse. Il malessere è più evidente dell'indignazione. Dopo l'ultima aggressione, quella ai coniugi Kruttli. il supermercato più vicino ha venduto più di trecento fucili. Eumilly è un grosso borgo dell'Alta Savoia a uni ventina di chilometri da Annecy. Eelativamente risparmiata dalla disoccupazione grazie a un tessuto industriale fitto e dinamico, è però cresciuta troppo in fretta. Intorno alle belle case di pietra e alle piazze piene di gerani, i grandi complessi e le casette sembrano definitivamente votati a una identità di periferia. Sulla piazza d'armi, intorno al bancone del Caffè del Commercio, un gruppo di clienti abituali beve pastis ed evita di parlare di questo affaire. -E' una brutta storia, certo, ma quante storie simili accadono anche altrove? Vorremmo che si parlasse così tanto della nostra squadra di rugby che è campione di Francia di serie B»: l'unico che accetta di parlare, con un sorriso tirato, è un giovanottone solido dall'aria sportiva. Sulla terrazza del Bar del Mercato una dozzina di giovani bevono il caffè. Questi sono molto più loquaci. • Una storia cosi la città se la portava dentro. Qua non c 'è niente di niente per ì giovani. Casa e lavoro, è tutto. La Casa della Gioventù è aperta solo una sera alla settimana. Il Comune boccia tutte le nostre iniziative. Aspettiamo una pista per lo skate-board e per il cross: ce l'avevano promessa, invece hanno speso una fortuna per fare una deviazione stradale e un municipio tutto nuovo-. E le due discoteche di periferia rifiutano "tutto ciò che è abbronzato e arricciato^. L'amarezza si tinge di una punta di rivolta. Alla rinfusa, parlano tutti. Si dicono condannati, per distrarsi, a fare delle corse in motorino o a bere un bicchiere di rosso, -come la terza età". Non apprezzano affatto l'onnipresenza del rugby e dei suoi tifosi -che sono i re e possono permettersi tutto, anche di far dondolare il sindaco sulla fontana». I giovani che, a vent'anni, pensano -di aver passato l'età delle fesserie» non hanno paura di parlare di questa brutta storia. "Li conoscevamo tutti e mai avremmo immaginato che potessero fare cose simili. Però intorno a loro molti sapevano, perché qualcuno si era vantato di aver massacrato dei vecchi. Ma nessuno ha protestato. Vi rendete conto?.. Robert Belleret Copyright -Le Monde- | e per l'Italia «La Stampa»

Luoghi citati: Bar Del Mercato, Eumilly, Francia, Italia, Savoia