Banditi sequestrano un bus Assassinato uno degli ostaggi
Banditi sequestrano un bus assassinato uno degli ostaggi Dramma nella notte sull'autostrada Brema-Amburgo dopo una rapina Banditi sequestrano un bus assassinato uno degli ostaggi Due pregiudicati e una ragazza - Tra i ventisette passeggeri ci sono alcuni bambini DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Una tragica sparatoria nella notte, un morto accertato, un numero imprecisabile di feriti. Così, sull'autostrada fra Brema e Amburgo, è degenerata una presa di ostaggi seguita a una rapina in banca. Due banditi pesantemente armati i protagonisti della vicenda, fino a una trentina di ostaggi nella fase culminante dell'azione. Tutto era cominciato martedì mattina, quando due giovani mascherati erano entrati in una filiale della Deutsche Bank a Oladbeck, nel bacino della Buhr. Più tardi si sapranno i loro nomi: Hans-Juergen Boessner e Dieter Dekowski, rispettivamente 31 e 32 anni, entrambi con pesanti precedenti penali. Spianando armi automatiche, i due avevano dapprima chiesto denaro, poi, dopo che la sede bancaria era stata circondata dalla polizia, vi si erano asserragliati con due ostaggi. Cominciava così il solito negoziato. I banditi chiedevano 420 mila marchi e un'auto veloce per la fuga. In cambio, promettevano che non appena si fossero sentiti al riparo dalle attenzioni poliziesche avrebbero rilasciato i due, una donna di ventitré anni e un uomo di trentaquattro, entrambi impiegati della Deutsche Bank. Le autorità giudiziarie ordinavano di dare precedenza assoluta all'incolumità dei due ostaggi, e così la polizia consegnava denaro e macchina. Sotto un furioso temporale, i due banditi e i due ostaggi si allontanavano in direzione nord. Nelle ore successive si sperava, naturalmente, che i due sentendosi al sicuro liberassero gli ostaggi. Ma non accadeva nulla. , Ièri mattina, verso mezzogior¬ no, uno dei due banditi telefona a casa. Viene probabilmente localizzato, ma ancora non accade nulla. Più tardi, la polizia lancia un appello: non stiamo dandovi la caccia, liberate gli ostaggi. Ma le ore passano senza l'attesa telefonata dei prigionieri finalmente liberi. A sera, un drammatico sviluppo a Brema. Le notizie sono confuse e contraddittorie. Sembra che dapprima i due banditi, ai quali da una certa fase ha dato manforte una ragazza armata, si siano impadroniti di un terzo ostaggio. Successivamente si sono impadroniti di un autobus urbano con una trentina di passeggeri a bordo. Durante questa fase della vicenda, sono stati anche sparati i primi colpi d'arma da fuoco, ma non si sa fino ad ora se sull'autobus vi siano feriti. A questo punto i due rapinatori avanzano nuove richieste: vogliono altro denaro, una nuova auto veloce, che non sia equipaggiata, precisano, con microspie, un paio di manette per poter legare uno dei loro prigionieri, e un poliziotto che si offra ostaggio. Più tardi, alle richieste seguono le minacce. Faremo saltare l'autobus, fanno sapere i due, se non ci date quanto abbiamo chiesto. Successivamente precisano: uccideremo un ostaggio. Nel frattempo ne hanno li' berati quattro o cinque. Si ignora se oltre alle armi automatiche i due abbiano anche esplosivi. Dopo essere stato a lungo fermo in un quartiere periferico della città anseatica, l'autobus è partito imboc¬ cando l'autostrada per Amburgo. Oli ostaggi sono ventisette, fra di essi sono anche dei bambini e la tensione è al massimo. A un certo punto il corpo di un ostaggio ucciso viene lanciato in strada: sull'autobus, intanto, si sentono altri spari. A notte alta la macchina sequestrata è dalle parti di Osnabrueck: sempre con i ventisette prigionieri dei due banditi. I banditi, che durante una sosta si sono riforniti di cibo, sigarete e bevande alcoliche, sono in chiaro stato di ubriachezza e questo rende la situazione ancora più pericolosa. Particolarmente determinato appare Boesner che ha già trascorso tredici anni in carcere. La polizia ha chiuso al traffico un tratto di autostrada. a. v.
Persone citate: Brema, Dieter Dekowski
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