Sequestrato il container di Pazienza

Sequestrato il container di Pazienza La magistratura di Bologna blocca il materiale giunto a Napoli da New York Sequestrato il container di Pazienza Tra i mobili del trasloco anche tre schedari e otto scatole con lettere e documenti, che saranno controllati • Il faccendiere: «Non sono così stupido da far passare eventuali carte scottanti attraverso canali del genere» NAPOLI — Tre schedari e otto scatole di cartone: dentro, lettere mai aperte, fascicoli, ricevute di versamenti bancari, -documenti contabili, libri-,'opuscoli, riviste. Quanto basta perché il trasloco di Francesco Pazienza, dal 29 luglio scorso in libertà provvisoria nella casa dei genitori a Lerici, diventasse un nuovo intrigo da dipanare. Quel che la Guardia di Finanza e i funzionari hanno trovato nel container bloccato per controlli doganali nel porto di Napoli, per la magistratura potrebbe non rientrare nell'innocua dicitura «Effetti personali e masserizie» ■ provenienti dall'abitazione e dall'ufficio di New York di Pazienza. Da ieri il materiale, mischiato alla rinfusa tra specchiere, tavolini antichi, mobili anonimi, televisore portatile e armadietti, è sotto sequestro per ordi¬ ne della procura della Repubblica di Bologna, la prima a farsi avanti dopo le segnalazioni inviate dal comando della legione della Guardia di Finanza alle autorità giudiziarie interessate. Potranno i documenti sequestrati svelare i misteri che da anni ruotano attorno al personaggio Pazienza? Dal segreto imposto dagli inquirenti, filtra qualche indiscrezione: si parla di un opuscolo della Difesa militare francese, di carte che riguarderebbero seppure indirettamente lo Ior, di cospicui versamenti su conti aperti alla First National City Bank e in istituti di credito svizzeri, di lettere rimaste chiuse dopo l'arresto di Pazienza avvenuto il 2 marzo dell'86 a New York. Con scrupolo certosino, funzionari della dogana, ufficiali della Guardia di Finanza di Napoli e del nucleo di polizia tributaria di Milano — questi ultimi giunti di gran carriera nel capoluogo campano — stanno redigendo i verbali di sequestro e compilando un elenco analitico con tutta la documentazione. Ma come si è arrivati alla scoperta del materiale che ha acceso l'interesse della magistratura? Per due mesi, il container caricato il 25 giugno scorso sul mercantile .'Zim California», trasbordato sul «Falcon» a Livorno e sbarcato nel porto di Napoli ai primi di luglio, è rimasto mimetizzato tra i molti «scatoloni» parcheggiati nei magazzini doganali del Varco Sant'Erasmo. Soltanto quando la ditta napoletana di spedizioni «Itra», incaricata del trasporto, ha ricevuto il certificato di residenza di Pazienza necessario per le operazioni di sdoganamento, il container è diventato un oggetto degno d'attenzione. Martedì mattina è scattato il controllo. -Non avevamo a che fare con un cittadino qualsiasi — spiega il dirigente della sezione operativa delle dogane, Giuseppe Iannella — e perciò abbiamo chiesto subito l'intervento della Guardia di Finanza». Dal comando della legione è venuto l'ordine di sottoporre a verifica doganale il container: •Quando abbiamo trovato i documenti — sottolinea il col. Francesco Fiore — abbiamo informato le autorità giudiziarie di Roma, Milano e Bologna dove sono in corso o si sono tenuti procedimenti a carico di Pazienza». Soltanto un provvedimento cautelativo? La risposta della procura bolognese indica apparentemente un interesse specifico sulla documentazione trovata nel container. Proprio dalla sezione istruttoria della corte d'appello del capoluogo emiliano. Pazienza aveva ottenuto la libertà provvisoria, dopo la condanna a dieci anni di reclusione (di cui tre condonati) al processo per la strage alla stazione. Riconosciuto colpevole di calunnia, assieme a Gelli, agli ex ufficiali del Sismi Musumeci e Delmonte, Pazienza era stato invece assolto dall'accusa di associazione sovversiva. Si apre per lui un nuovo capitolo giudiziario? Il suo legale, l'avvocato Giuseppe De Gori, si è già affrettato a precisare che quelli sequestrati non sono che •fascicoli di ufficio inerenti all'attività dell'uomo d'affari». E lo stesso Pazienza ha dichiarato al quotidiano II Mattino: "Davvero mi ritenete cosi stupido da pensare di far passare un eventuale materiale scottante attraverso canali del genere?». Mariella Cirillo

Persone citate: Delmonte, Falcon, Francesco Fiore, Francesco Pazienza, Gelli, Giuseppe De Gori, Giuseppe Iannella, Mariella Cirillo, Musumeci