Mosca in poche righe la morte del gran nemico

Mosca: in poche righe la morte del gran nemico In Afghanistan i guerriglieri fanno saltare una santabarbara dell'Armata Rossa, morti 500 sovietici Mosca: in poche righe la morte del gran nemico MOSCA — Con un breve dispaccio da Londra e citando fonti occidentali, l'agenzia sovietica Tass ha dato immediatamente notizia della morte di Zia. H presidente pachistano aveva sottoscritto con Kabul gli accordi di Ginevra per la pacificazione dell'Afghanistan che hanno reso possibile 11 disimpegno delle truppe sovietiche. Proprio martedì il portavoce del ministero degli Esteri Gherasimov aveva duramente attaccato il leader pachistano accusandolo di non rispettare gli accordi e di continuare a fornire aiuti ai guerriglieri, n portavoce aveva annunciato che se le violazioni non fossero cessate Mosca e Kabul avrebbero 'riesaminato la situazione». Ma anche ieri dall'Afghanistan sono arrivate notizie di guerra: i guerriglieri avrebbero fatto saltare in aria 11 più grosso deposito di armi e munizioni dell'Armata Rossa in territorio afghano provo¬ cando la morte.di circa 500 militari sovietici e infliggendo alle truppe del Cremlino il più grave colpo sofferto in otto anni di impegno nel Paese asiatico. L'azione coincide con il completamento della prima fase di sgombero, che ha ridotto a metà, cioè a circa 50 nula, gli effettivi dell'Urss ancora presenti. La notizia è stata diffusa ieri da portavoce dei mujaheddin, che tuttavia danno versioni diverse e contraddittorie, mentre vanno a gara per rivendicare alla propria fazione il merito dell'impresa. L'ambasciata sovietica a Islamabad si è limitata ad affermare di non avere nessuna notizia di un fatto del genere. Sono tre i gruppi ribelli che rivendicano l'att;acco contro la guarnigione ' sovietica di Khalagay, nel Nord dell'Afghanistan, sulla strada percorsa dalle truppe del Cremlino per lasciare il paese e raggiungere il confine. I tre gruppi forniscono inoltre da¬ te diverse, che vanno dal 12 al 16 agosto e — quanto al fatto che ha provocato la catena di esplosioni che avrebbe messo fuori gioco il deposito — alcuni mujaheddin parlano di mine collocate da loro, mentre altri parlano di un attacco con razzi che avrebbe appiccato un incendio che è durato due giorni. La base di Khalagay nella provincia di Baghlan è l'arsenale principale che fornisce armi e munizioni a tutte le altre basi che i sovietici hanno nel Paese, secondo quanto ha scritto l'agenzia di notizia afghana Ana, gestita dal gruppo guerrigliero che fa capo a Gulbad din Hekmatyar e denominata Hezb-i-Islami. Secondo Masood Khalili, portavoce di una fazione rivale, la Jamiat-i-Islami, nell'azione intrapresa dal suo gruppo sono stati uccisi 500 soldati sovietici e altri 200 sono rimasti feriti. Si tratterebbe della perdita più grave subita dall'Armata Rossa in un solo attacco da quando è in Afghanistan: finora il colpo più grave l'aveva subito nella primavera del 1986 quando, nel corso di un'aspra battaglia in montagna, una valanga — provocata dalle esplosioni — travolse e uccise più di 70 sovietici. Informazioni pervenute da altre fonti della guerriglia riferiscono di centinaia di automezzi e di sette elicotteri da battaglia Mi-24 danneggiati nell'incendio di Khalagay. Un gran numero di militari sovietici avrebbero abbandonato Khalagay per trasferirsi alla base della XX divisione afghana a Bagh Mumtaz, ad una distanza di diversi chilometri Khalili ha sostenuto che la base è stata incendiata con lanci di razzi e che le fiamme hanno divampato per due giorni, distruggendo 250 automezzi La notizia dell'attacco, ha detto, proviene dalle forze capeggiate dal capo della Jamiat, Ahrnad Shah Masood. Khalagay, che dista 150 chilometri dal confine sovietico, si trova ad un bivio della principale arteria stradale seguita dalle, truppe sovietiche che effettuano il ritiro per via terra. La strada che dalla biforcazione si porta al Nord e costituisce l'itinerario più breve per giungere al confine sarebbe stata interrotta in due punti dai guerriglieri, per cui l'Armata Rossa utilizza l'altra via, che si sposta a Nord-ovest. Un alto ufficiale sovietico ha dichiarato ieri che 1 guerriglieri musulmani afghani hanno abbattuto un aereo da trasporto dell'aviazione militare afghana che trasportava militari governativi uccidendo tutti i 39 uomini a bordo. L'ufficiale, che non ha precisato né quando né dove il velivolo è stato abbattuto, ha detto soltanto che l'aereo, un Antonov-32, era diretto verso la città di Kunduz, a 60 chilometri dalla frontiera con l'Urss, dove sono in corso violenti combattimenti tra militari afghani e guerriglieri. L'agenzia di stampa pachistana ha intanto reso noto che una cognata del presidente afghano Najibullah ha raccontato che la polizia segreta afghana avrebbe tentato di ucciderla lanciando bombe a mano contro la sua vettura a Kabul. Secondo Soraya. moglie del fratello più giovane del presidente, Siddiqullah Rahi, le bombe a mano avrebbero mancato il bersaglio ma avrebbero danneggiato un autocarro. 'Najibullah mi voleva arrestare, ma non ha trovato il pretesto», ha detto Soraya, aggiungendo che il marito era già stato tenuto in carcere per quattro mesi nel 1986 come oppositore di suo fratello. Soraya, suo marito ed i loro due figli, che erano scappati nello scorso novembre per unirsi ai mujaheddin, sono arrivati in Pakistan la settimana scorsa. (Ansa-Agi)

Persone citate: Antonov, Gherasimov, Hekmatyar, Khalili, Masood Khalili, Najibullah, Shah Masood