Esplode l'aereo di Zia ul-Haq

Esplode l'aereo di Zia ul-Haq Con il presidente del Pakistan scompare un protagonista q|Ua crisi afghana Esplode l'aereo di Zia ul-Haq La sciagura poco dopo il decollo da Bahawalpun l'Hercules colpito da un missile o entrato in collisione con un elicottero - Trentasette vittime, decapitato il vertice militare - Uccisi anche l'ambasciatore e l'addetto militare Usa ISLAMABAD — 11 presidente pachistano Zia ul-Kaq è rimasto ucciso nell'esplosione dell'aereo militare su cui viaggiava insieme ad altre 36 persone, fra cui l'ambasciatore americano Arnold Raphel, il capo di Stato Maggiore, generale Akhtar Abdul Rahaman, e diversi alti esponenti delle forze armate pachistane. La causa dell'esplosione è ancora sconosciuta, ma secondo alcune voci il C-U0 sarebbe stato colpito da un missile antiaereo, o sarebbe .'entrato in collisione con un. elicottero, n presidente dèi Senato in una dichiarazione alla radio non ha escluso l'ipotesi del sabotaggio. Nessuno dei passeggeri dell'aereo è sopravvissuto. Giuliani Ishaq Khan, presidente del Senato, è subentrato, secondo quanto prevede la Costituzione, nella carica di Capo di Stato provvisorio e ha proclamato con una dichiarazione alla radio e alla tv lo stato di emergenza; il Consiglio dei ministri si è riunito sotto la sua presidenza con i tre comandanti delle forze armate per discutere la situazione. Il governo ha annunciato dieci giorni di lutto ufficiale. A Karachi le truppe sono state messe in stato di allerta Bcnazir Bhutto, leader del partito d'opposizione, che aveva più volte chiesto le dimissioni di Zia, si è dichiara¬ ta soddisfatta del fatto che le autorità hanno deciso di seguire le procedure costituzionali: 'Tutto quello che doveva essere fatto è stato fatto. Siamo certi che il mutamento sarà indolore per quanto possibile. La vita e la morte sono nelle mani di Dio». La portavoce del Dipartimento di Stato americano Phyllis Oakley ha spiegato che il presidente pachistano e l'ambasciatore Raphel avevano assistito ad una dimostrazione sul campo del carro armato M-l, di fabbricazione americana, che il governo pa¬ chistano aveva intenzione di comprare. L'esplosione è avvenuta durante il viaggio di ritorno, a Bahawalpur, 530 chilometri a Sud-Ovest della capitale, una decina di minuti dopo il decollo. Nato nel 1924 a Jalandhar da una famiglia di classe media, negli undici anni che è stato al potere, Zia si è conquistato una fama di uomo duro in politica interna come in quella estera. All'interno ha dovuto far fronte ad una sempre più intensa lotta dei suoi oppositori e prima fra questi Benazir Bhutto, figlia del primo ministro da lui giustiziato nel '77. Sulla scena intemazionale è stato l'uomo chiave nel sostegno alla guerriglia anticomunista afghana, e questo sostegno, secondo le accuse di Kabul e di Mosca, non è venuto meno neanche dopo gli accordi di Ginevra. Sotto la sua presidenza il Pakistan è andato acquistando sempre più la fisionomia di uno Stato confessionale islamico, dove sono tornati in vigore leggi e costumi quali, per esempio, quello della fustigazione pubblica e della lapidazione dei colpevoli di adulterio. A maggio Zia aveva licenziato il primo ministro Mohammad Khan Junejo e aveva sciolto l'Assemblea nazionale insieme con altre quattro assemblee regionali, sotto l'accusa di corruzione, incompetenza e boicottaggio della politica di «islamizzazione». Aveva poi annunciato nuove elezioni per novembre. In un'intervista concessa all'inizio di questo mese, Zia aveva descritto se stesso come un uomo «riluttante a comandare»: «Ma non per questo — aveva aggiunto — rinuncio e me ne vado. Sono deciso a rimanere fino a quando avrò risolto tutti i tanti problemi che il nostro Paese continua a trovarsi di fronte». (Ansa) li generale Zia ul-Haq era presidente del Pakistan dal 1978

Persone citate: Akhtar Abdul Rahaman, Arnold Raphel, Benazir Bhutto, Bhutto, Giuliani, Ishaq, Khan, Mohammad Khan, Phyllis Oakley

Luoghi citati: Ginevra, Islamabad, Kabul, Mosca, Pakistan, Usa