La Scala apre il Festival Olimpico di Fernando Mezzetti

La Scala apre il Festival Olimpico Seul, l'inaugurazione martedì prossimo con la «Turandot» nell'allestimento di Zeffirelli La Scala apre il Festival Olimpico Protagonista Ghena Dimitrova, dirige MaazeI - Ieri sera la prova generale davanti a duemila spettatori ■ La più imponente tournée del Teatro, che coinvolge 450 persone - Dal primo settembre in Giappone con «Nabucco», «Bohème» e il «Requiem» di Verdi • Dirigeranno anche Muti e Kleiber DAL NOSTRO INVIATO SEUL — Con la prova generale di Turandot svoltasi ieri sera davanti a un pubblico di duemila persone la Scala è arrivata al momento iniziale della più grande tournée della sua storia. Nella capitale sudcoreana il teatro milanese apre martedì sera 11 Festival artistico internazionale organizzato in occasione delle Olimpiadi, destinato a concludersi alla vigilia dell'apertura dei Giochi con alcune rappresentazioni della Comédie Francaise. La messa in scena di martedì prossimo di Turandot è soltanto il punto di partenza dell'imponente trasferta scaligera: dopo la Corea del Sud si avrà infatti il Giappone con un largo ventaglio di rappresentazioni e concerti. A Milano è praticamente rimasto soltanto il teatro. In Asia si è spostato quasi tutto il resto: 450 persone fra orchestrali, artisti, tecnici e personale vario. Sono stati spediti due mesi fa 70 containers, 53 dei quali diretti a Tokyo e 13 a Seul. D 7 e 9 agosto sono partiti da Milano 60 casse con gli strumenti musicali e 100 casse di costumi; altri 35 cassoni con abiti per il coro e l'orchestra; altri 30 con elementi scenici. Con tutto il personale direttivo ci sono i maestri: Riccardo Muti in primo luogo con Lorin MaazeI, Carlos Kleiber. Qui a Seul la presenza sca- ligera è con Turandot a cui seguiranno due concerti con musiche di Rossini, Puccini, Verdi e Respighi. Sia l'opera sia i concerti saranno diretti da MaazeI. La messa in scena di Turandot è quella realizzata da Zeffirelli per la stessa Scala per l'inaugurazione della stagione 1983-84. In quell'occasione era stato lo stesso MaazeI a diriger¬ la, e si ripresenta quindi all'appuntamento insieme con la stessa interprete principale: Ghena Dimitrova nei panni della crudele principessa cinese che alla fine scoprirà l'amore dopo che Kalaf ha risolto i tre enigmi. Nei panni di Kalaf, Giuseppe Giacomini. C'è inoltre un'artista nuova, quella che è stata recentemente la rivelazione scali¬ gera: Lucia Mazzaria, di appena 22 anni, nei panni di Liù. La Dimitrova in una conferenza stampa ieri mattina, per i giornalisti coreani e per quelli al seguito venuti dall'Italia, ha espresso la sua emozione nell'accingersi a interpretare Turandot proprio in terra asiatica. «Canto Turandot dal 1975 — ha dichiarato — è un ruolo che esige una voce drammatica, forte con colori taglienti. Il modo in cui Puccini ha scritto questo personaggio vocale è molto difficile. L'ho fatto per due o tre anni, poi per cinque anni ho smesso, non osavo più. Ho ricominciato nel 1983 all'Arena di Verona e poi l'ho ripreso proprio alla Scala con l'inaugurazione deU'83 nella realizzazione di Zeffirelli. Esso ha segnato la mia carriera. Questa Turandot è la più bella. Qui sono molto emozionata, perché qui è tutto più orientale, con tutte le componenti vostre. Spero che l'atmosfera mi aiuterà malgrado la mia faccia occidentale'. MaazeI mette in risalto come quest'opera che egli ama molto sia una nelle quali si esprime più compiutamente la musicalità pucciniana. Esaltando la realizzazione di Zeffirelli, con il quale collaborò per la prima del 1983, egli afferma di puntare molto sul pubblico: «E' un elemento importante per il successo di una rappresentazione e sono certo che il pubblico coreano merita le altezze della Scala. E' un pubblico caloroso, spontaneo, di grande cultura musicale'. Questa di Zeffirelli è la terza edizione dell'opera pucciniana che MaazeI dirìge. «Ho eseguito tante volte Turandot che non me le ricordo. Dopo la ventesima recita, di solito un direttore non le conta più. Questa Turandot di Zeffirelli è molto visibile e spettacolare. C'è certamente in essa un'immagine dell'Oriente come l'aveva la cultura europea del tempo, ma in qualche modo certamente il pubblico coreano vi si troverà'. E' la seconda volta che il teatro milanese apre manifestazioni artistiche preceden¬ ti un'Olimpiade: la prima volta è stato a Monaco nel 1972. La tournée in Corea si inserisce nella più vasta trasferta in Giappone. I costi complessivi dell'imponente operazione si aggirano sui 25 miliardi di lire, cinque dei quali si riferiscono alla parte coreana. Per questioni di prestìgio nazionale e internazionale il governo sudcoreano aveva puntato sin dall'inizio a un ente di vasto prestigio internazionale come la Scala per inaugurare il Festival precedente i Giochi. L'organizzazione è stata complessa e c'è voluta tutta un'opera difficile e delicata da parte della nostra ambasciata sia presso i dirìgenti coreani sia presso i dirìgenti italiani, affinché il costoso progetto arrivasse infine in porto. Ad esso, per quanto riguarda Seul, hanno contribuito sia la parte coreana sia quella italiana con il concorso di sponsorizzazioni pubbliche e private. Per quanto riguarda il Giappone gli oneri sono stati assunti completamente da un grande impresario privato. A Tokyo la Scala avrà la sua prima rappresentazione il primo settembre con -Nabucco', le altre opere in programma sono Caputeti e Montecchi, Bohème, Messa da requiem e altri concerti, oltre, naturalmente, a Turandot. Tutto un settembre scaligero a Tokyo dopo il successo che si profila qui a Seul. Fernando Mezzetti L'incontro fra Calaf e Turandot nel sontuoso palazzo imperiale di Pechino secondo l'allestimento di Zeffirelli per la Scala