Profumi di fritto misto

Profumi di fritto misto Profumi di fritto misto Ferragosto—come del rèsto tutti i giorni di festa importante —un tempo era occasione per una grande abbuffata. Per la verità si andava al ristorante soltanto nei giorni di festa, o quasi. E il caldo non distoglieva i torinesi dalla tavola imbandita: dagli agnolotti ai bolliti, dal minestrone di pasta e fagioli (tiepido, anzi «stanco», come si diceva) alla serie infinita delle portate del fritto misto; dopo essere passati dagli antipasti e prima di approdare alla torta o allo «zabaglione freddo» con biscotti è Moscato. , . Oggi trovare a Torino un ristorante aperto per Ferragosto non è facile, n telefono squilla a vuoto; talvolta risponde una fredda segreteria informando che «il locale riapre a fine mese». Quando si è fortunati si riesce a trovare qualcuno che, però, risponde «domenica e lunedì siamo chiusi». La tradizione è salva a Porta Palazzo, in un angolo della vecchia Torino, dove resta aperto il San Giors (via Borgo Dora 3,52.11.256), popolaresco, ma ghiotto ritrovo di buoni mangiatori. «Non preparo i piatti pesanti della cucina nostrana, però...», dice Piero Banchi. E sciorina il menù «ferragostano»: antipasti, tajarin, agnolotti, pasta e fagioli, carrello del Gran Bollito Misto, arrosti, brasati... In collina è aperta a mezzogiorno, sia oggi che domani, la Cloche (strada Traforo del Pino 106,89.42.13), dove i Bello assicurano di essere riusciti a procurarsi straordinari funghi porcini. Verso l'Eremo, la Fontana dei Francesi (strada Pecetto 123,861.03.97), che promette funghi e gioco delle bocce. Più in alto, la Beccaccia (strada della Vetta 14, 861.04.85) suggerisce un menù fisso a 35 mila lire, vino compreso: quattro antipasti, lasagne, arrosti, verdura, macedonia, torta e caffè. Sulla strada del Colle della Maddalena, è aperto Cafasso (strada Valsalice 178,65.04.534), dove Mario Albano propone, tra l'altro, un classico fritto misto con salcicce, rane, lumache, asparagi, carotine, milanesine, filone, animelle, cervella, melanzane, semolino, amaretti e mele. All'estremo opposto della collina, a Sciolze, c'è, invece, l'oasi tranquilla della Fattoria Bianca (località Tetti Gosso, 96.03.891, aperto soltanto di sera) che propone carni alla griglia e asado con vista su Torino. Lungo il Po, a San Mauro, infine, c'è Frandin (via Settimo 14, 82.21.177), dove Vito offre un menù con fritto misto e funghi. Per chi se ne sta in casa o vuol fare una merenda tradizionale d'agosto con mezzi propri, ecco il ricordo di quel che si trovava nelle osterie con «topia» e gioco delle bocce: acciughe al verde e al rosso, qualche fetta dì salame e una crosta di pane casareccio sfregata con aglio e appena unta d'olio (la soma d'aj). Sul tutto: una buona, fresca Barbera, ma anche — provare per credere — un bicchiere di profumato Moscato, che allora veniva tenuto al fresco nel buio del pozzo. s. do.

Persone citate: Barbera, Cafasso, Giors, Gosso, Mario Albano, Moscato, Piero Banchi

Luoghi citati: San Mauro, Sciolze, Torino