Parmalat trova alleati

Parmalat trova alleati Convocata l'assemblea della capogruppo e di alcune controllate Parmalat trova alleati Un impero da mille miliardi di fatturato l'anno, ma con 500 miliardi di debiti - In vista una intesa con la Federconsorzi - Sembra tramontata l'ipotesi di cessione alla Kraft MILANO — Dopo tante voci e indiscrezioni, finalmente una notizia sicura. La Parmalat è alla vigilia di una profonda ristrutturazione azionaria e industriale. Per il 3 e il 5 settembre prossimi sono state convocate le assemblee di alcune società che fanno capo al gruppo di Callisto Tanzi. In particolare, secondo quanto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, sono previste le assemblee della holding Parmalat spa e delle controllate Parmalat Paestum, Max Baker e Tettamanti & figli (queste ultime due operano nel settore dei prodotti da forno). L'ordine del giorno è il seguente: "conferimento dell'azienda o di parte della stessa in società di capitali». Cosa significa questa serie di assemblee? In assenza di chiarimenti ufficiali (ieri i responsabili dell'azienda di Collecchio erano irreperibili) si può trarre qualche utile indicazione dall'ordine del giorno. Più precisamente si parla di conferimento e non di vendita: quindi si può dedurre che Tanzi non intende cedere nessuna delle sue aziende. Il termine conferimento, invece, significa probabilmente che l'imprenditore parmense, a capo di un impero alimentare di oltre 1000 miliardi, ha trovato degli alleati disposti a aiutarlo. Leggendo, infatti, l'ordine del giorno si deduce che Tanzi si appresta a conferire alcune sue attività in un'altra società: quindi sta per costituire una joint venture con un altro, o altri, partner finanziari e industriali. Se questa è l'ipotesi più attendibile, e la convocazione delle assemblee la avvalora, sembrerebbe definitivamente tramontata la possibilità di un passaggio della Parmalat alla statunitense Kraft. E allora, chi può essere l'alleato di Tanzi? L'impressione è che la Federconsorzi, la potente organizzazione dei consorzi agrari, abbia deciso di scendere in campo per dare un mano al gruppo di Collecchio. Proprio alla fine di giugno, quando la vendita della Parmalat alla Kraft sembrava quasi fatta, da am¬ bvlasp bienti della Federconsorzi vennero lanciate grida di allarme sulle sorti dell'industria agroaolimentare Esponenti politici di primo piano, soprattutto democri- stiani (Tanzi ha stretti legami anche con De Mita: ha contribuito anche a salvare l'Avellino Calcio dal fallimento), parlarono dell'eventua- utà di un accordo Parmalat- Federconsorzi. Un'operazione delicata, soprattutto per gli equilibri Interni alla Federconsorzi (divisa tra Col diretti e Confagricoltura). Una slmile intesa sarebbe davvero una grande novità: si creerebbe un polo agroalimentare italiano con l'accorpamento della Parmalat e di alcune imprese della Federconsorzi come la Polenghl Lombardo, la Massalombarda, la Jollycolombani. Latte, succhi, conserve sarebbero 1 settori che beneficerebbero delle maggiori sinergie. Al momento comunque anche questa della Federconsorzi resta solo un'ipotesi, in assenza di conferme ufficiali. E nel suo carnet l'Imprenditore di Collecchio potrebbe avere altre soluzioni. E' certo invece che Tanzi ha deciso di mettere mano al gruppo, privandolo se necessario di qualche gioiello per fronteggiare la difficile situazione finanziaria. La Parmalat, infatti, ha un'indebitamento che sfiora i 500 miliardi, un peso enorme che penalizza le potenzialità di espansione. Il capitale della Parmalat è controllato per il 33,37% dallo stesso Callisto Tanzi, il fratello Giovanni ha il 25,05% e la sorella Anna Maria il 10,53%, Angela Fontanesi il 19,38%, Guido Larini il 5,84% e il direttore tecnico Alberto Rota il 5,26%. Rinaldo Gianola • POLIGRAFICI ED. — E' stata pubblicata ieri sulla Gazzetta Ufficiale la convocazione per l'8 o il 9 settembre dell'assemblea straordinaria degli azionisti della Poligrafici Editoriale (gruppo Monti). L'assemblea dovrà discutere un aumento di capitale da 40 a 60 miliardi di lire da attuare con l'emissione di 40 milioni di azioni ordinarie da 500 lire nominali ciascuna, riservate in opzione agli azionisti (in ragione di un'azione nuova ogni due possedute) al prezzo di 3650 lire per azione. Parma. Calisto Tanzi accoglie Ciriaco De Mita alla recente inaugurazione di «Gibus»

Luoghi citati: Collecchio, Milano, Parma