Rimini scoppia la guerra dei decibel

Rimini, scoppia la guerra dei decibel Il giudice, dopo un esposto, impone al «Bandiera Gialla» di spegnere i diffusori alle 24 Rimini, scoppia la guerra dei decibel RIMIMI — n tutto esaurito è un ricordo ormai lontano. Tira aria di crisi sulla Riviera Adriatica. Tutti si lamentano. Solo questa settimana risolleva in parte gli operatori turistici. Solo i giovani privilegiano le notti passate nelle discoteche anziché le giornate sulla spiaggia. E non è un caso che le discoteche della Riviera siano affollatissime la notte mentre le zone della marina presentino vuoti preoccupanti. E' il mercato del divertimentificio notturno che tira, mentre quello alberghiero segna il passo. E sull'onda di una crisi che serpeggia nel comparto del turismo prendono corpo le polemiche. Ad acutizzarle è arrivato ieri il verdetto del giudice, che ha risolto una querelle fra «Bandiera Gialla» ed alcuni privati cittadini che avevano rivendicato il loro diritto alla quiete. Il magistrato, accogliendo l'istanza di questi ultimi, ha imposto alla discoteca il rispetto della licenza, pena la sospen¬ sione o la revoca della stessa. In pratica si ordina a «Bandiera Gialla» di «cessare, come disposto nella licenza del 14 giugno '83, dalle 23 ogni immissione di suoni e rumori staccando dalle 24 gli altoparlanti collegati con gli strumenti degli orchestrali e con qualsiasi altro diffusore ad ampio volume»'. Morale della favola: il pronunciamento del giudice limita le condizioni di lavoro dei locali se si considera che sulla riviera la vita notturna chiude alle 5 del mattino. Le reazioni sono arrivate puntuali. Bibi Ballandi, proprietario di «Bandiera Gialla», osserva: «Chiuderemo prima e rispetteremo la soglia dei 40 decibel, ma tengo ad affermare che la mia discoteca operava già in conformità alle disposizioni contemplate dalla licenza». Ma Ballanti va oltre: «Il problema non è quello di undecibel in più o un decibel in meno. Il pro¬ blema fondamentale rimane quello di stabilire che tipo di Riviera vogliamo. La contraddizione sta tutta qui. Ed è bene ricordare che alle spalle abbiamo tutta una campagna di promozione turistica della Apt pagata con i soldi di tuttii. cii~ ladini ed impostata sul messaggio di una'Riviera aperta 24 ore su 24». Alle considerazioni di Ballandi fanno eco le dichiarazioni di Gianni Fabbri, titolare del «Paradiso», «Con una sentenza che limita così la nostra attività — ha detto Fabbri — i locali della Riviera da oggi dovrebbero chiudere. Non si dimentichi che il divertimento notturno rappresenta oggi il polo trainante dell'intera economia turìstica» . E via via di questo passo il coro delle polemiche cresce. Al caso di «Bandiera Gialla» si aggiunge quello dello «Snoopy's» di Riccione. Un locale chiuso per tre giorni dal sindaco per analogo motivo. Sarà il Tar a decidere. g, c.

Persone citate: Ballandi, Bibi Ballandi, Fabbri, Gianni Fabbri

Luoghi citati: Riccione, Rimini